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  Editoriali  »  Ars artis gratia: colloquio con Cristina Bove, a cura di Renzo Montagnoli 26/07/2009
 

Ars artis gratia: colloquio con Cristina Bove

di Renzo Montagnoli

 

 

Come ho anticipato in occasione del mio colloquio con Mara Faggioli il discorso sull'arte, o meglio sul come determinare se una realizzazione creativa di un essere umano può essere definita  un'opera d'arte, ha trovato solo due interlocutori e Cristina Bove è una di questi.

Come per Mara Faggioli, ci troviamo di fronte a un'artista eclettica, che scrive poesie, dipinge e realizza sculture e proprio per questo appare indicata per rispondere al quesito di cui sopra.

Prima però ritengo opportuno fornire una breve scheda dell'autrice:

Cristina Bove è' nata a Napoli il 16 settembre 1942, vive nelle vicinanze di Roma dal '63, anno in cui si è sposata. Da quando si ricorda ha sempre dipinto, scolpito, letto molto e qualche volta scritto, famiglia permettendo, poiché la sua stata alquanto numerosa e la sua vita intensa, ricca di eventi meravigliosi come la nascita dei suoi quattro figli, la creatività, gli amici, il miracolo di esserci ancora, sopravvissuta  non sa quante volte.

Presente in diversi siti Internet con le sue poesie, ha pubblicato nel 2007 la silloge Fiori e fulmini (Edizioni Il Foglio Letterario) e nel 2008  la silloge Il respiro della luna (Edizioni Il Foglio Letterario).

Relativamente alle arti figurative (pittura e scultura) così dice di sé:

Ho cominciato presto a dipingere, i miei primi paesaggi a meno di sei anni nel piatto con i residui del minestrone, poi mi regalarono gessetti, poi tempere...

A ventitre anni la mia prima mostra: a Tunisi, presso l'Istituto Dante Alighieri, molte visite, 30 opere tra tele e superfici trattate, quasi tutte vendute.

A trent'anni circa la mia scultura di maggiori dimensioni, una parete divisoria in bronzo per l'Hotel Sabbiadoro di S. Benedetto del Tronto.

Partecipazione a collettive, la più importante delle quali la Rassegna d'Arte quadriennale “Monterone 2” a Roma nel giugno del '74 .

Non ho mai rincorso il successo perché, dovendomi occupare di quattro figli, ho solo potuto rubare ritagli di tempo per coltivare la mia arte. Oggi scrivo anche, soprattutto poesia.

 

Intervista a Cristina Bove

 

 

 

L'arte solo per l'arte stessa, senza preoccuparsi di eventuali ritorni economici, ma per il piacere di esprimersi e di realizzare se stessi.

Indubbiamente per te, che scrivi poesie, che crei sculture e dipinti, l'arte è importantissima, è vita, ma vorrei sapere che cos'è l'arte per te e cosa rappresenta, almeno nel tuo caso. Ce lo vuoi dire?

 

L'arte è stata la compagna dei miei giorni, imprescindibile corollario alle altre mie attività.

Spesso mi chiedo se non sia un “artificio”, appunto, una finzione che mi ha permesso, e mi permette ancora, di affrontare meglio lo spauramento che si prova, come esseri umani, di fronte all'ineluttabilità degli eventi. Soprattutto quelli che non dipendono dalla nostra volontà e che a volte ci sgomentano, il mistero della vita, insomma.

In effetti non può che essere vita, perché è parte integrante del proprio esistere. Io non saprei vivere senza.

Quando creo qualcosa, che sia un'immagine o una scultura, oppure una poesia, non ho in mente altro che portare alla realtà quello che prima non c'era, o meglio, quello che la mia mente ha creato e progettato.

Non sono mai completamente soddisfatta del risultato, solo poche volte ho sentito che l'oggetto corrispondeva in pieno al progetto.

Non sono d'accordo sul fatto che le opere d'arte siano come figli, io non le ho mai sentite tali, ne ho sempre avuto un facile distacco, le ho donate a piene mani, per il piacere di affidare qualcosa di mio a chi poteva capire ed amare.

Oggi mi sembra di essere ovunque, in ogni casa o cuore che le abbia accolte.

    

 

Secondo te, che caratteristiche deve avere un'opera per essere definita artistica? In pratica, ti chiedo che cosa contraddistingue un'opera d'arte da un qualsiasi lavoro creativo, magari anche gradevole.

 

Sinceramente non saprei, ho tanti dubbi. A volte mi pare che sia una dote giunta da altre dimensioni, subliminali, e che chissà per quale ragione si manifesta nelle più   svariate modalità.

A volte mi accade di pensare che si tratti di una funzione come un'altra, forse anche una deviazione del pensiero logico.

Perché poi ci affascini, questa attività creativa, per me rimane un mistero.

Io sono autodidatta, ho solo cercato le tecniche a me più congeniali, ripeto spesso che sono la prima a sorprendermi dei risultati.

Ricordo una mostra in particolare, presso l'Istituto culturale italiano “Dante Alighieri” a Tunisi, il cui Direttore aveva creduto in me. Di lui mi sono rimaste in mente queste parole: “non fare mai nulla per piacere agli altri e farai grandi cose”. Sono passati quarant'anni circa, quella squisita persona non c'è più, eppure io la ricordo come se fosse ieri, con gratitudine  per aver concesso spazio e risorse a una giovanissima artista alle prime armi.

 

Indubbiamente un'opera d'arte, in quanto tale, è senza tempo, nel senso che mantiene inalterato il suo fascino nei secoli. Ciò che normalmente si esprime in un soggetto che guarda un quadro, una scultura è un senso di bellezza. Quindi nell'arte risiede la bellezza, ma intesa non solo come perfezione, bensì come sensazione di appagamento, e non solo estetico, in chi la osserva.

Secondo te, quindi, l'arte significa anche bellezza? E se sì, cos'è per te, in assoluto, la bellezza?

 

Questa domanda mi mette in difficoltà, penso a quanto sia congeniale soffermarsi estasiati davanti a un tramonto, a una montagna, a un prato, davanti alla natura, insomma. E a come sia difficile generalizzare quando si tratta di definire l'Estetica.

L'Arte è mutata attraverso i secoli, noi ci emozioniamo di fronte a opere che sono state definite capolavori, ma in fondo il nostro percepire è frutto di parametri  “suggeriti” dalla nostra cultura, mediati dalla nostra particolare “storia artistica”, tramandata, forse, perfino nel  DNA di un popolo.

Oggettivamente non si può definire la Bellezza, almeno così penso, in quanto consiste di infinite coordinate, appunto, ma soprattutto è determinata dai sensi di chi la percepisce.

C'è della bellezza anche in un'immagine inquietante o tragica, perfino in uno squarcio su una tela.

Forse la Bellezza è soprattutto Emozione.

 

Nell'arte il talento, se pur premessa indispensabile, non basta, ma occorre applicazione, e questo in qualsiasi campo. Tu scrivi poesie, dipingi e scolpisci, il che non è proprio poco. Hai fatto degli studi particolari, anche da autodidatta, per arrivare a questo?

 

Qui devo risponderti con cognizione di causa: io non mi sento un'Artista, ma soltanto una mente propensa all'arte. Non ho mai pensato di me in termini  di successo, ho creato, e molto, in tutti i sensi, sempre da autodidatta, come ho già spiegato, e senza mai badare al riconoscimento.

Mi si dice che avrei ottenuto di più, ma io sono molto schiva e non amo espormi.

Mi è sempre piaciuto ottenere risultati gradevoli che fossero piacevoli anche per gli altri.

Cambia un po' per la poesia, in questo campo mi fa piacere condividere e sentirmi correlata al mondo poetico. Mi rendo conto però che la parola scritta, il verso, è sicuramente più fruibile anche da chi vi si imbatte casualmente. È anche più facile comunicare attraverso un blog, o un sito e questo mi consente di “uscire” almeno in questo modo dal mio eremitaggio.

 

Ogni artista ha sempre presente, come un sogno, un'opera che desidererebbe realizzare e che rappresenterebbe l'apice di tutte le sue capacità e possibilità. Potremmo definirla anche il suo capolavoro, l'esempio della sua più grande espressione artistica. Spesso, poi, per motivi vari resta solo un sogno. Il tuo qual è? E' ovvio che può riguardare sia la poesia che la pittura e la scultura.

 

Il mio sogno, è quello di comunicare il mio mondo interiore, le mie emozioni, a più anime possibile.

Raggiungerle e condividere i miei sentimenti migliori.

Sarebbe come abbracciare e farsi riabbracciare da quella porzione di umanità che crede nella delicatezza e nell'Amore.

Ma forse più che un sogno è una speranza, un senso ulteriore da dare alla mia vita.

Ti lascio la foto della scultura bronzea che ho creato per  la hall dell'Hotel Sabbiadoro di S. Benedetto del Tronto.

 

Grazie Cristina e auguri per queste passioni che ti accompagnano da una vita.

 

 

 

 

 

 

 
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