Il
cupo infrangersi dei marosi sugli scogli
tormenta l'animo inquieto,
rimbomba fra gli anfratti della mente intorpidita,
spezza il filo esile della dubbiosa esistenza.
Rifugiarsi
è d'obbligo allora in un giardino segreto,
rivedere le dolci immagini di una natura amica,
farsi cullare dal lento ritmo della risacca.
Fauni
danzanti emergono dall'oscurità,
sorrisi antichi si aprono a squarciare il velo del
silenzio,
gli occhi vedono oltre le immagini,
suona una musica senza strumenti
in
questo mondo che è in noi.