La
fortezza di Bardi
di
Renzo Montagnoli
Una
volta, quando ancora non esistevano gli aerei e armi devastanti, si
diceva che possedere lungo un percorso montano il controllo dello
stesso, costituiva una posizione di indubbio vantaggio. Si spiegano
così le fortificazioni disseminate lungo la valle dell´Adige e,
soprattutto, quelle edificate sugli Appennini, in particolare quelli
tosco-emiliani. Perché? Perché le valli e i crinali sono disposti
da ovest a est, costituendo così di per se stessi dei trinceramenti,
naturali, difficili da superare tutti velocemente. Non è un caso se
lì i tedeschi, nel corso della seconda guerra mondiale, eressero la
famosa Linea Gotica, in parte con ostacoli naturali, in parte con dei
bunker.
A
maggior ragione erano consapevoli di ciò in epoca medievale e poi
rinascimentale, e questo spiega l´abbondanza di castelli in Emilia,
posti o all´inizio di vallate, ma anche in posizioni intermedie, e
comunque su dei rilievi.
Uno
di questi è la fortezza di Bardi, sita in provincia di Parma, più o
meno al centro della valle del fiume Ceno; la costruzione si eleva su
un torrione di roccia, il che rafforza ulteriormente le sue difese,
con il concorso anche del fatto che ai suoi piedi il torrente
Noveglia finisce la sua corsa nel Ceno.
Circa
le origini ci si basa sull´atto di acquisto, datato agosto 898, da
parte del vescovo di Piacenza Everardo di un maniero che quindi
esisteva già e di cui, senza tuttavia certezze, pare fosse iniziata
la costruzione ai primi dello stesso secolo, quando il territorio
faceva parte del regno di Berengario del Friuli. In seguito non ci
sono notizie tranne che nel 1257 quando Ubertino Landi acquistò dal
comune piacentino le valli del Taro e del Ceno, e quindi anche il
castello. Da allora in circa quattro secoli la famiglia nobiliare
Landi, che aveva le sue origini a Bobbio in provincia di Piacenza,
provvidero a trasformare questa imponente fortezza in una residenza
principesca. Le mura non ebbero solo funzione estetica, perché sotto
di essere si svolsero degli scontri, di cui il più noto del 1313,
quando i guelfi patirono una sanguinosa sconfitta dai Landi,
ghibellini. Ed è anche grazie a questa scelta imperiale che nel 1551
l´imperatore Carlo V nominò Agostino Landi principe di Borgo Val di
Taro, Marchese di Bardi, Conte e Barone di Compiano, con il
privilegio di battere moneta propria. Tutto andò bene fino al 1682
quando il castello venne venduto a Ranuccio II Farnese, casato da
sempre avverso ai Landi. Iniziò così la decadenza e quando si
estinse la famiglia Farnese la fortezza passò prima ai Borbone e poi
al Piemonte; con l´unità d´Italia poi venne utilizzata come
carcere militare fino al 1868 allorché fu ceduta all´amministrazione
comunale e venne adibita a uffici amministrativi fino agli anni `80,
quando si decisero interventi corposi di ripristino e di restauro al
fine di renderla accessibile al pubblico.
Dopo
i cenni storici ecco una descrizione di quel che si può vedere,
necessariamente incompleta per brevità, ma tale da dare un´idea e
per valutare l´opportunità di una visita.
La
struttura è imponente, tutta in pietra e sorta intorno alla mole del
mastio; c´è una completa cinta di mura scarpate, interamente
percorribili tramite un cammino di ronda, con all´interno vari
edifici, che insistono su più livelli, come la residenza, gli
alloggi delle guardie, la cappella, tutti collegati fra di loro
tramite delle viuzze tortuose e delle scale strette, tutti espedienti
per aumentare le possibilità di difesa.
Oltre
alla struttura fortificata, sono visitabili anche i musei siti
all´interno delle mura, e cioè:
-
Il museo della Civiltà Valligiana;
-
Ben 5 sale alpine dedicate al capitano Pietro Cella, medaglia d´oro
alla memoria per il suo eroico comportamento alla famosa e tragica
battaglia di Adua;
-
Il Museo della fauna e del bracconaggio;
-
Il Museo archeologico della valle del Ceno.
Dove
c´è un castello non può mancare il suo fantasma e anche Bardi
risponde all´appello su iniziativa soprattutto di un certo Daniele
Gullà che addirittura lo fotografò, con conseguenti diatribe circa
l´autenticità dell´immagine, fra sostenitori e denigratori. Come
tutti in questi casi con il tempo i contrasti si attenuarono e anche
il fantasma si stancò. Resta però una leggenda che riporto per quel
che vale e cioè che si tratterebbe dell´anima di un certo Moroello,
un cavaliere che di ritorno dalla guerra si sarebbe tolta la vita
nell´apprendere del suicidio dell´amata, atto compiuto dalla stessa
nella convinzione che fosse perito in battaglia, notando che le
truppe nemiche si approssimavano al castello e non essendo a
conoscenza che le divise di quelle truppe di parte avversa erano
state indossate dal Moroello e dai suoi uomini per disprezzo del
nemico sconfitto. Come è possibile comprendere è una storia che fa
acqua da tutte le parti e che secondo me poteva essere ideata meglio,
e invece appare raffazzonata senza un po´ di logica per dare smalto
a un maniero che di per sé non ne ha bisogno e merita di essere
visitato.
Orari
di apertura (quanto mai vari!):
GENNAIO:4-5-6
APERTO 10:00 - 17:00; ALTRI GIORNI SU PRENOTAZIONE
FEBBRAIO:SABATO
E DOMENICA 11.00 - 17.30
MARZO:SABATO
E FESTIVI 10.00 - 18.00
APRILE:SABATO
E FESTIVI 10.00 - 19.00; FERIALI 14.00 - 17.00
MAGGIO:SABATO
E FESTIVI 10.00 - 19.00; FERIALI 14.00 - 17.00
GIUGNO:SABATO
E FESTIVI 10.00 - 19.00; FERIALI 14.00 - 19.00
LUGLIO:TUTTI
I GIORNI DALLE 10.00 ALLE 19.00
AGOSTO:FERIALI
DALLE 10.00 ALLE 19.00; FESTIVI DALLE 10.00 ALLE 20.00
SETTEMBRE:SABATO
E FESTIVI 10.00 - 19.00; FERIALI 14.00 - 19.00
OTTOBRE:SABATO
E FESTIVI 10.00 - 18.00; GIO. E VEN. 14.00 - 18.00
NOVEMBRE:SABATO
E FESTIVI 10.00 - 17.00
DICEMBRE:SABATO
E FESTIVI, 30 E 31, 11.00 - 17.00 (ESCLUSO 25/12)
Prezzi
Ingresso
standard:
Biglietto
intero (Adulti): EUR 7,00
Biglietto
ridotto (fino a 14 anni): EUR 4,50
Biglietto
cumulativo per scolaresche: EUR 4,50
Visita
guidata per gruppi IN ESCLUSIVA:
Prenotazione
obbligatoria con almeno due giorni di anticipo, attraverso
modulo Contatti o
scrivendo all´indirizzo info@castellodibardi.info
Gruppi
da 5 a 20 persone:
Gruppi
oltre 20 persone (DA VALUTARE CON IL GESTORE NEL RISPETTO DELLE
NORME ANTI COVID19 - PER MAGGIORI INFO: +0525733021):
Aperture
straordinarie in esclusiva su prenotazione (ATTIVE SOLO DURANTE IL
PERIODO INVERNALE):
Richiesta
di prenotazione obbligatoria con almeno due giorni di anticipo,
attraverso modulo Contatti o
scrivendo all´indirizzo info@castellodibardi.info
Gruppi
da 5 a 10 persone:
Biglietto
di ingresso
Quota
fissa di EUR 50,00 relativa all´apertura riservata
Servizio
guida su richiesta EUR 30,00
Gruppi
oltre 10 persone (DA VALUTARE CON IL GESTORE NEL RISPETTO DELLE
NORME ANTI COVID19 - PER MAGGIORI INFO: +0525733021):
Eventi:
Convenzioni
ed agevolazioni:
Possessori
di Card del Circuito "I Castelli del Ducato"
Associati
Touring Club Italiano
Card
per i Residenti: EUR 5,00
Visite
guidate gratuite alle ore (suscettibili di variazioni E NEL
RISPETTO DELLE NORME ANTI COVID19):
11.00
ed alle ore 16.00 nei periodi in cui il castello è aperto tutto
il giorno;
15.00
nei periodi in cui il castello è aperto solo al pomeriggio con
chiusura alle ore 17.00;
16.00
nei periodi in cui il castello è aperto solo al pomeriggio con
chiusura alle ore 18.00;
Come
arrivare
Con
il navigatore impostare arrivo in Bardi, Piazza Martiri d'Ungheria e
non abbandonare mai strada provinciale sino all'arrivo nel centro
abitato di Bardi.
Suggerito utilizzo autostrada: a seconda della
provenienza, uscita di Fornovo Taro o Borgo Val di Taro; seguire
indicazioni per Bardi.
Dove
parcheggiare
In
ordine di vicinanza/capienza:
- Piazza Martiri
d'Ungheria
- Via Predella presso "Groppo di San Giovanni"
-
Via Papa Giovanni XXIII
- Via Devota Antoniazzi
-
Parcheggio Area ex Campo Sportivo
Ospitalità
a Bardi
https://www.castellodibardi.info/ospitalita/
Fonti:
Castello
di Bardi
Castelli
del Ducato
Castelli
Emilia Romagna
Nota:
Le
foto a corredo dell´articolo sono state reperite in diversi siti
Internet.