La
paziente silenziosa - Alex Michaelides - Einaudi -
Narrativa - Pagg. 352 - ISBN 9788806244583
- Euro 13,50
"La
paziente silenziosa" di Alex Michaelides è un thriller psicologico
che lascia un´impronta indelebile.
Non
riesco a smettere di riflettere su ogni dettaglio e colpo di scena
che mi ha tenuto incollata alle pagine. È il tipo di libro che ti
tiene sveglia di notte, desiderosa di scoprire la verità nascosta
tra le righe.
La
trama ruota attorno ad Alicia Berenson, una famosa pittrice accusata
di aver ucciso il marito Gabriel, un noto fotografo. Dopo il
terribile evento, Alicia sceglie il silenzio, non pronunciando una
sola parola. Quando il giovane psicoterapeuta Theo Faber si imbatte
nel caso di Alicia, è determinato a scoprire la verità dietro la
sua muta indifferenza. L´ossessione per Alicia e il desiderio di
farla parlare diventano il motore principale della trama.
La
scrittura di Michaelides è coinvolgente e la narrazione avvincente,
con una prosa che cattura e trascina nella mente di Theo e Alicia.
L´autore è un maestro nel creare atmosfere cupe e inquietanti, che
si fondono perfettamente con il mistero che avvolge la protagonista
silenziosa. Ho apprezzato particolarmente il modo in cui i flashback
tra passato e presente sono stati intrecciati, permettendomi di
conoscere gradualmente i dettagli che portano all´omicidio di
Gabriel.
I
personaggi sono ben sviluppati: Theo è un protagonista tormentato e
ossessionato, con motivazioni personali che lo spingono a indagare su
Alicia. Alicia, d´altra parte, è un enigma avvolto nel suo
silenzio. Mi è piaciuto molto il modo in cui l´autore ha dipinto
la sua psicologia e il suo turbamento emotivo attraverso il quadro
inespresso.
La
struttura del libro è impeccabile, con colpi di scena ben piazzati
che continuano a sorprendere lungo il percorso. Non posso fare a meno
di menzionare il finale, che ha superato tutte le mie
aspettative.
"La
paziente silenziosa" è un thriller psicologico veramente
avvincente.
Citazioni
tratte da: La
paziente silenziosa di Alex Michaelides
Una
volta che dai un nome a qualcosa, non riesci piú a considerarla
nella sua interezza o a capire perché è importante. Ti concentri
sulla parola, che è davvero solo la parte minore, la punta
dell´iceberg. Non mi sono mai trovata a mio agio con le parole -
penso sempre per immagini, mi esprimo attraverso le immagini -
Come
disse lo psicanalista Donald Winnicott: «Non esiste il bambino come
entità a sé». Lo sviluppo delle nostre personalità non ha luogo
nell´isolamento, ma ciascuna è in relazione alle altre. A
plasmarci e a completarci sono forze invisibili di cui non si ha
memoria. Nella fattispecie, i nostri genitori.
È
che fa paura per ovvie ragioni: chi può sapere quali offese, quali
tormenti e violenze abbiamo subito in questo luogo che precede la
memoria? Il nostro carattere si è formato senza che ce ne rendessimo
conto.
Pensai
a Ruth, la mia vecchia psicologa. Cosa avrebbe detto? Diceva sempre
che l´uomo è fatto di parti diverse, alcune buone, altre cattive,
e che una mente sana è in grado di tollerare questa ambivalenza e di
destreggiarsi tra il buono e il cattivo. La malattia mentale sta
esattamente nell´assenza di questo tipo di equilibrio: finiamo per
perdere il contatto con le parti intollerabili di noi stessi.
Quanto
dolore c´è nel mondo e per non vederlo chiudiamo semplicemente gli
occhi. La verità è che abbiamo paura. Abbiamo il terrore gli uni
degli altri.
Ricordati:
un amore che non implichi onestà non merita di essere chiamato
amore.
Nessuno
nasce malvagio. Come disse Winnicott: «Un bambino non può odiare
sua madre senza che prima la madre odi il bambino».
Da
bambini siamo come spugne innocenti, una tabula rasa, mossi soltanto
da istinti elementari: mangiare, cagare, amare ed essere amati. Ma, a
seconda delle circostanze in cui nasciamo e del contesto familiare in
cui cresciamo, qualcosa può andare storto. Una bambina molestata e
abusata non riuscirà mai a vendicarsi, perché impotente e indifesa,
però può - e deve - coltivare nella sua immaginazione fantasie
di vendetta. La rabbia, come la paura, è di natura reattiva.
* Nelle
citazioni riportate, non ci sono i riferimenti alle pagine, perché
ho ascoltato il libro su Audible.
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it