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  Bell'Italia  »    »  Il Santuario della Madonna della Corona, di Renzo Montagnoli 25/07/2024
 

Il Santuario della Madonna della Corona

di Renzo Montagnoli



Il santuario è un luogo sacro o una costruzione ritenuta sacra per tradizione religiosa, un punto preciso di richiamo per i fedeli dove possono venerare le spoglie di persone particolarmente pie, oppure oggetti alle stesse appartenute. Altre volte invece è la località, il punto esatto di un´apparizione, di un miracolo, insomma il santuario è il posto ideale in cui raccogliersi a pregare, a chiedere grazie, a cercare di comunicare con il trascendente.

I santuari esistono in tutto il mondo e non sono monopolio della religione cristiana, anche se questa ne conta il maggior numero; in Italia, paese dove in passato i Santi non sono mancati, mentre oggi sono rari, c´è una notevole frequenza di santuari, a volte edifici semplici, altri vere e proprie opere d´arte, e fra questi ve ne sono alcuni in posizioni particolarmente belle, immersi nella natura, un colpo d´occhio che è un motivo in più di attrazione.

Chissà quante volte percorrendo l´autostrada A22, quella del Brennero per intenderci, ci siamo passati sotto, a volte ignorandone la presenza, altre consapevoli, ma presi dall´attenzione della guida non abbiamo potuto vederlo, anche perché è molto in alto rispetto al piano stradale.

Parlo del Santuario della Madonna della Corona che è posizionato a ridosso di uno strapiombo a 775 metri s.l.m e che si affaccia sulla Val d´Adige. E´ tanto parte integrante della montagna che si ha l´impressione che esca dalla roccia, semplice in una sua naturale imponenza.

Per le caratteristiche orografiche, per le solitudini consentite, la località fu scelta da un gruppo di eremiti, che edificarono un modesto rifugio che nel corso dei secoli diventò una piccola cappella con contiguo monastero diventando un centro religioso via via più importante. Le leggende, le storie, le fantasie si sprecano ed è giusto fare un po´ di chiarezza, anche se non è per niente facile. Si narra del miracoloso ritrovamento di una statua rappresentante la Pietà sull´orlo del dirupo, statua che in origine era custodita nell´isola di Rodi e che per sfuggire all´invasione dei turchi di Solimano era stata trasferita lì con l´aiuto divino; se ne accorse un gruppo di residenti che videro accendersi una luce sulla parete rocciosa e contemporaneamente udirono un coro angelico; rimasero impressionati, certi di trovarsi di fronte a un fatto miracoloso, tanto che si sentirono in dovere di costruire una cappella per ospitare la statua. La leggenda incontrò il favore di molti credenti che cominciarono ad affluire per raccogliersi in preghiera, ma data la notevole difficoltà per arrivare lì in un percorso più da rocciatori che da pellegrini fu decise di costruire un sentiero, chiamato della Speranza, con il famoso ponte del Tiglio e di scavare una lunga scalinata nella roccia, un´opera questa di notevole impegno con oltre un migliaio di gradini.

Più realisticamente Lodovico Castelbarco, nobile di Rovereto, donò la scultura alla comunità monastica del luogo nel 1432 e a testimonianza della verosimiglianza di questa versione la piccola scultura in pietra dipinta è del primo Quattrocento, il materiale è senz´altro della zona e la forma deriva dallo stile Vesterbild, tipico delle sculture devozionali tedesche sviluppate nel XIV secolo.

Nel corso degli anni l´afflusso dei pellegrini divenne consistente, tanto che si fu quasi costretti a edificare un ospizio e fu uno dei tanti lavori che portarono alla struttura attuale (dal 1480 al 1522 fu edificata la chiesetta di circa 126 mq., che divenne santuario nel 1625 quando fu riedificata, allargandola, dai Cavalieri di Malta che lo gestirono fino al 1806; l´ultimo intervento è della seconda metà del secolo scorso).

Il santuario è lungo 30 metri e largo 20 e quindi insiste su 600 mq.; la facciata è neo-gotica e presenta un campanile alto ben 33 metri; c´è un portone d´ingresso centrale, con ai lati due statue realizzate da Ugo Zannoni (Verona, 21 luglio 1836 - Verona, 3 giugno 1919), che ha realizzato pure altre opere presenti all´interno; l´edificio di culto è su tre navate, con quella centrale che misura 16 metri in altezza; la parete della navata sinistra e l´abside sono state ricavate scavando nella roccia. La statua della Madonna della Corona (chiamata così per la forma semicircolare della roccia intorno) è posta sopra l´altare maggiore. C´è anche una Cappella, quella delle Confessioni, che è sita sotto la chiesa principale e a cui si può accedere con la Scala Santa. All´interno si trova pure il Sepolcreto degli eremiti e all´esterno, ma integrato nell´insieme, si trova un tempietto esagonale, il Sacellum Pietatis, che sorge nel punto esatto in cui, secondo la leggenda, fu ritrovata la statua della Madonna.

Un tempo il Santuario era raggiungibile dalla Valle dell´Adige solo attraverso una scalinata di ben 1614 gradini dal paese di Brentino in Vallagarina; ora è possibile utilizzare anche una comoda strada asfaltata che parte dal vicino paese di Spiazzi e termina con una galleria scavata nella roccia nel 1922 dove è anche esposto un quadro raffigurante la Madonna. Questo più comodo itinerario, con una modesta discesa e poi una altrettanto modesta risalita, è percorribile solo a piedi e lungo il tragitto ci sono le quattordici stazioni della Via Crucis con statue bronzee e la riproduzione del sepolcro in cui venne messo Cristo dopo la sua morte.

Lo spirito dell´autentico pellegrino dovrebbe indurre a preferire la scalinata, ma l´età, gli acciacchi e anche una mancanza d´abitudine a certi percorsi fanno pendere la bilancia verso la strada asfaltata.

Il Santuario è aperto tutto l´anno ed è possibile assistere alle funzioni religiose che vi si tengono, non si paga per entrare, c´è anche un punto di ristoro.


Orari di visita:


Novembre - Marzo:

dalle ore 8.00 alle ore 18.00
Aprile - Ottobre:

dalle ore 7.00 alle ore 19.30


Come arrivare:


Da Spiazzi: Spiazzi si trova sopra il santuario, a 864 metri, ed è il luogo dove lasciare l´auto per raggiungere a piedi il Santuario in 15 minuti di cammino in discesa. La località è fornita di parcheggi e strutture recettive per l´alloggio e la ristorazione. Da Spiazzi parte il servizio bus navetta a pagamento dell´ATV (fornito di passerella per disabili) che collega la località al Santuario e che è attivo dalla primavera all´autunno (sul sito gli orari e il periodo di attività). Per raggiungere a piedi il Santuario è possibile percorrere la scalinata storica che scende attraverso il bosco, sia dalla piazzetta centrale di Spiazzi che dal Piazzale Giovanni Paolo II dove si trova l´Hotel Stella Apina, oppure percorrere sempre a piedi la strada asfaltata dove, lungo i tornanti, si susseguono le stazioni della affascinante Via Crucis in bronzo. È vietato scendere al Santuario con le biciclette.



Da Brentino: Sentiero storico, che collega il fondo valle con le alture del Baldo, il CAI N° 73, chiamato anche "Sentiero della Speranza", porta al santuario con una salita a piedi di 600 metri di dislivello, percorribile in circa 1h e 30 m di cammino. Il percorso, di 2,5 Km circa, sale ripidamente lungo il fianco del Monte Cimo lungo scalini, dalla altezza variabile, ricavati nella roccia. Presso il sentiero si snodano le stazioni dei Misteri che compongono il Rosario, cinque per ciascuno: Gaudiosi, della Luce, Dolorosi, Gloriosi. Raggiunto il ponte del Tiglio si sale la scalinata della Via Matris Dolorosae che porta ai piedi del santuario, dove sette edicole invitano alla riflessione su alcuni momenti della vita di Maria particolarmente carichi di dolore per la sorte del Figlio. La località di Brentino non è collegata al santuario da mezzi di trasporto, perciò chi sale dal sentiero deve anche ridiscende a piedi. È opportuno avere calzature adeguate e scorta di acqua e cibo.



Dove dormire e mangiare a Spiazzi:


https://www.spiazzituttolanno.it/dove-dormire/


http://www.cercaristoranti.com/citta.cfm?frazione=Spiazzi&citta=Caprino%20Veronese&IDregione=20




Dove dormire e mangiare a Brentino:


https://www.bed-and-breakfast.it/it/brentino-belluno


https://www.oraviaggiando.it/ristoranti/brentino-belluno/3102/1/





Fonti:


Basilica Santuario Madonna della Corona


Viaggi e ritratti


Il Sentiero di Maria




Nota:


Le foto a corredo dell´articolo sono state reperite in diversi siti Internet.

 
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