Ferrovie
del Messico - Gian Marco Griffi - Laurana - Pagg.
824 - ISBN 9791280845023
- Euro 22,00
Una
lunga ricerca di taglio quasi omerico e un lungo peregrinare di
taglio quasi dantesco con tanto di discesa agli Inferi, salite in
carrozza e sperate di trovare il binario giusto. Non è a scartamento
ridotto questa ferrovia, il romanzo è bello corposo, non viaggia in
maniera lineare, segue piuttosto le stazioni dell'anacronia.
Accomodatevi e non guardate troppo dal finestrino: le divagazioni
oniriche, le storie abbozzate, le citazioni letterarie, le riletture
storiche, potrebbero stordire.
Abbandonatevi
alla storia che avete sotto mano, una tranquilla storia di
formazione, un ragazzotto che diventa uomo e si specchia alla fine
del viaggio, non riconoscendosi più. È perfino guarito quel
maledetto mal di denti che lo ha assediato. Non è un eroe Cesco
Magetti, no, affatto, è piuttosto la proiezione dell'italiano medio,
quello che aspetta che passi, il mal di denti come il fascismo. Vive
un'odissea, il Fato gli ha riservato intrepida missione: ha tempo una
settimana per far avere ai suoi superiori una dettagliata mappa delle
ferrovie del Messico.
Una
nuova odissea quella di Cesco Magetti, il più anonimo ragazzotto
della milizia repubblicana, l'unico fra gli amici che non ha fatto la
guerra e nemmeno la rivoluzione civile contro il regime. Non può,
non è un eroe, se ammazza lo fa senza appartenenza ideologica, per
pura pressione individuale.
La
storia non consegna eroi, regala storie, destini, follie, visioni,
suggestioni, non c'è bisogno di altro per capire da quale parte
stare.
Non
certo ad Asti, labirintica e asfissiata, non lungo i binari di una
ferrovia, là potreste incappare in qualche cadavere, nemmeno in
Svizzera, mi raccomando; volendo si potrebbe tentare un viaggio in
Messico, magari a Santa Brigida, se riuscite a localizzarla in mappa.
Piccolo aiuto: è nei pressi di un ponte... buona lettura, beati
voi!
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