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  Letteratura  »  La malora, di Beppe Fenoglio, edito da Einaudi e recensito da Siti 25/07/2024
 

La malora - Beppe Fenoglio - Einaudi - Pagg. 168 - ISBN 9788806253615 - Euro 10,00



Racconto lungo o romanzo breve del 1954, uno dei tre pubblicati in vita, di ambientazione langarola, fece tremare Vittorini il quale, pur garantendone la pubblicazione presso la collana "I gettoni", lo accompagnò con un monito che traduceva il suo timore di sovvenzionare autori che, terminato di attingere alla loro esperienza personale, non sarebbero più stati capaci di alcuna originalità, rischiando di ricalcare i moduli naturalistici. Grande fu la delusione di Fenoglio che già con i racconti di "I ventitre giorni della città di Alba" era stato tacciato di profanare la Resistenza e ora era addirittura accusato di astoricità.

Noi che siamo lontani dai moduli neorealisti, lontanissimi da quelli veristi e se vogliamo immersi in un nuovo realismo che sa solo di fiction dozzinale, come dovremmo interpretare questo scritto?
La chiave di lettura è solo una: è un piccolo capolavoro.

Ha una voce narrante, il giovane protagonista Agostino Braida, che mentre subisce il suo destino avverso, assorbe tutta la malora della sua famiglia e la rappresenta con la naturalezza di chi pur sapendo di essere ad essa destinato cerca di scavalcare le differenze e le ingiustizie, aspettando un piccolo colpo di fortuna.

La sua è una vicenda in solitaria, giovanissimo viene sacrificato dalla famiglia per andare servo in una famiglia di mezzadri, il fratello maggiore parte dapprima militare poi si occupa delle poche terre rimaste, l´altro fratello è costretto a studi religiosi ad Alba per volere di una maestra verso la quale la famiglia è in debito.
Il nucleo familiare subisce una disgregazione esponenziale man mano che avanza la malora che poi culmina nella morte del padre e nella delusione di Agostino che meditava di lasciare il servizio attraverso i suoi risparmi. La morte del padre lo costringe a incatenarsi ancor di più alla famiglia, alla quale ora deve mandare tutti i suoi soldi. Quando la sorte diventerà meno dura, la sua vita potrà continuare presso la casa paterna ma la sventura continuerà privandolo ancora della serenità, a lui infinito il debito di riconoscenza nel pianto della madre...

Non solo un protagonista indimenticabile ma un´intera rete di rapporti familiari che vedono i maschi prevalere sulle donne, sfruttarle nell´assurda conduzione economica della famiglia, uomini induriti a loro volta dall´essere stati bambini privi di infanzia e ora padri apparentemente crudeli perché destinati anch´essi a soccombere come bestie da soma, che siano nullatenenti o quasi, o ancora più fortunati mezzadri.

Uno stile asciutto, sobrio, una evidente maestria nel dosare i tempi della narrazione, un linguaggio mimetico, necessario, un´economia narrativa senza uguali fanno di questo scritto un `opera d´arte.


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