Il
libro nero dell'umanità. La cronaca e i numeri delle cento peggiori
atrocità della storia - Matthew White - Ponte alle
Grazie - Pagg. 867 - ISBN 9788862204217
- Euro 49,00
"Il
Libro Nero dell´Umanità": La cronaca e i numeri delle cento
peggiori atrocità della storia.
Se
c´è una cosa che la storia ci insegna, è che l´umanità è
capace di orrori inimmaginabili. Matthew White, bibliotecario e
studioso indipendente, ci guida attraverso un viaggio spaventoso e
illuminante nei meandri delle cento peggiori atrocità.
Da
antiche battaglie a conflitti moderni, White ci offre una cronaca
dettagliata di eventi che hanno segnato l´anima dell´umanità; le
cifre sono impressionanti: mezzo miliardo di vite spezzate. Eppure,
dietro ogni numero si nasconde una storia di sofferenza, di coraggio
e di follia umana.
La
rivolta dei Taiping in Cina, al sesto posto nella lista, ci ricorda
che la storia non è solo fatta di grandi nomi e battaglie epiche.
Venti milioni di vite perse in una guerra civile dimenticata, un
grido di disperazione che risuona ancora oggi.
E
poi c´è l´Olocausto, milioni di ebrei perseguitati e uccisi
durante il regime nazista. White ci offre una cronaca accurata, ma è
impossibile non sentire il peso di quelle cifre. Ogni numero
rappresenta una vita spezzata, una famiglia distrutta.
Il
genocidio armeno, segnato dall´Impero Ottomano, è un´altra
ferita aperta nella storia; oltre un milione e mezzo di armeni
massacrati. Le cause, le conseguenze, tutto viene analizzato.
Ma
non è solo una cronaca fredda. L´autore arricchisce il racconto
con aneddoti e curiosità, spesso conditi con un tocco di ironia e
sarcasmo. Perché anche nella crudeltà umana c´è spazio per la
riflessione.
La
Rivoluzione Culturale cinese, iniziata da Mao Zedong negli anni 60, è
un altro momento storico affrontato con rigore, l´autore ci svela
le violenze, le persecuzioni e la distruzione culturale che hanno
caratterizzato questo periodo; la narrazione ci permette di
comprendere l´ideologia di Mao e il suo impatto sulla società
cinese, aprendo una finestra su un capitolo oscuro della storia
cinese.
Il
libro si estende sulla colonizzazione delle Americhe, mettendo in
luce gli scontri violenti, i genocidi e l´annientamento delle
popolazioni indigene causati dall´arrivo degli europei. Matthew
White ci offre una prospettiva critica, portando alla luce il lato
oscuro dell´espansione europea.
Oltre
a questi eventi, il libro affronta altre tragedie, come la guerra del
Vietnam, il
genocidio
cambogiano, la guerra in Congo e la pulizia etnica in Ruanda ecce
cc.
Attraverso
una scrupolosa analisi storica, l´autore evidenzia come le credenze
religiose abbiano spesso alimentato pregiudizi, intolleranza e
violenza. Il capitolo "Uccidere per la religione" solleva
cruciali interrogativi in merito ai conflitti religiosi, compresa la
manipolazione politica delle credenze, l´intolleranza estremista e
l´importanza del dialogo interreligioso per prevenire futuri
scontri.
"Il
libro nero dell´umanità" è un´opera interessante in tutta la
sua atrocità, ma è importante sottolineare che non è una lettura
leggera, le descrizioni dettagliate possono essere sconvolgenti e
richiedono una certa preparazione emotiva da parte del lettore. La
forza di questo libro risiede nella sua capacità di farci riflettere
soprattutto sulla natura umana e sulla necessità di imparare dagli
errori del passato per costruire un futuro migliore, cosa che ad oggi
ancora dobbiamo comprendere.
Nella
premessa di Steven Pinker
Nel
Libro nero dell´umanità, White combina ora la sua esperienza in
termini di cifre con le capacità del buon narratore, per presentare
una nuova storia della civiltà, una storia i cui protagonisti non
sono i grandi imperatori bensì le loro vittime che nessuno ha
celebrato, milioni e milioni e milioni.
Citazioni
tratte da: Il
libro nero dell´umanità. La cronaca e i numeri delle cento
peggiori atrocità della storia
Da
dove cominciare? Gli individui si ammazzano l´un l´altro sin da
quando sono scesi dagli alberi, e non mi sorprenderei più di tanto
se ritrovarsi dei corpi, anche tre rami. Alcune delle prime ossa
umane mostrano fratture probabilmente derivati da armi, le iscrizioni
si vantano del massacro di migliaia di nemici. I più antichi libri
sacri ricordano battaglie nelle quali i seguaci di un dio furioso
sbaragliano i seguaci di un altro dio furioso; tuttavia, le piccole
tribù e i villaggi coinvolti in queste guerre antiche non avevano un
potenziale di vittime sufficiente da uccidere su una scala
comparabile all´oggi. Prima che gli individui si riunissero in
popolazioni vaste abbastanza da essere ammazzate a centinaia di
migliaia ci vollero molti secoli, perciò le prime cento peggiori
atrocità della storia non si verificarono finché i persiani non
costruirono un impero che abbracciava il mondo conosciuto. (pag12)
La
conquista persiana non sarebbe stata la fine del mondo. Secondo
criterio odierni, i persiani erano conquistatori benevoli, per
esempio furono l´unico popolo della storia a comportarsi in maniera
gentile con gli ebrei. (pag15)
Nel
periodo delle Primavere e degli Autunni i cinesi erano persone ben
educate, ma davanti a qualunque dilemma morale la loro soluzione pare
forse il suicidio rituale. (pag19)
Ogni
volta che Shi Huangdì provava ad introdurre un cambiamento, i dotti
si opponevano, insistendo sull´assenza di precedenti e sostenendo
che era la legge a vietarlo. Di conseguenza, la soluzione più ovvia
è quella di eliminare quei fastidiosi precedenti e ricominciare da
zero. (pag30)
Sacrificare
i prigionieri di guerra e versando nel sangue sulle tombe dei grandi
guerrieri era una pratica diffusa in tutto il mondo: così la loro
forza si trasferiva agli eroi e allo stesso tempo li vendicava in
parte. (pag37)
Esistono
cinque modi di agire possibili per un esercito. Se potete combattere,
combattete; se non potete combattere, difendete; se non potete
difendere, fuggite; se non potete fuggire, arrendetevi; se non potete
arrendervi, morite. Queste sono Le cinque linee di condotta a vostra
disposizione, ogni ostaggio sarebbe inutile. Ora tornate indietro e
andate a riferirlo al vostro padrone. (Sima Yi all´emissario di
Gongsun Yuan, Romanzo
dei tre regni)
(pag81)
Il
declino e la caduta dell´Impero romano costituiscono l´archetipo
di ogni rovina della storia umana, il gigantesco specchio metaforico
che alziamo di fronte a ogni epoca in cui viviamo. Se riusciamo a
trovare un parallelismo, sia pure superficiale, tra Roma e il mondo
di oggi, allora possiamo prevedere la via pericolosa che stiamo
percorrendo, e pontificarci anche sopra. Se, per esempio, riveliamo
le analogie tra la guerra in Iraq e il conflitto ispano-marocchino,
soltanto qualche appassionato di storia annuirà per l´allusione e
volterà pagina, ma se individuiamo dalle analogie tra la guerra in
Iraq e la caduta di Roma, sarà facile diffondere il panico e
l´allarme in tutta la popolazione, e così ci guadagneremo un bello
stipendio da sapientone. (pag86)
Davanti
a prove tanto vaghe, è forte la tentazione di prendere per buono
qualunque scenario che sostenga una implicita visione del mondo
soggettiva. (pag138)
Alcuni
storici affermano che le crociate aprirono tra cristianesimo e Islam,
una frattura che permane ancora oggi. Cerchiamo però di essere
realistici: entrambe queste religiose hanno problemi con molte altre.
È difficile trovare un momento storico in cui i loro seguaci non si
siano ammazzati a vicenda; e anche se ci si riesce, vuol dire che si
stavano riposando in attesa dello scontro successivo. (pag153)
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it