Jakob
Lorber, lo scrivano di Dio
(1800
- 1864)
di
Felice Serino
Per
29 anni scrisse ciò che la voce di Dio gli dettava. In casa aveva
solo la Bibbia, eppure stupiva che scrivesse con tanta acutezza di
materie di cui non s'era mai occupato (la sua preparazione scolastica
era modesta). Secondo i suoi scritti, la materia nel senso materiale
del termine, non esiste. Tutto è energia, ovvero forza spirituale e
divina suddivisa in particelle infinitesimali (scintille di vita
primigenia): affermazioni che concordano con le più recenti scoperte
della fisica nucleare! L'intero universo è costituito da queste
particelle originarie (elettroni o quanti), che altro non sono che
"pensieri divini resi autonomi". Lo spirito divino emana da
una sorta di sole spirituale, e ad esso ri-torna. Vediamo ora un
brano fondamentale da Il
grande Vangelo di Giovanni:
la storia di Lucifero e della sua caduta, da cui dipese tutta la
creazione materiale, che libera-mente e volontariamente deve
ritrovare la strada verso Dio. "Soltanto
nelle opere la Divinità può conoscere la propria potenza e se ne
rallegra, proprio come ogni arti-sta capisce soltanto delle proprie
creazioni ciò che è dentro di lui e ne trae gran gioia. Provvisto
della Mia piena potenza, Lucifero, primo spirito creato, chiamò in
vita altri esseri, in tutto simili a lui; essi furono parimenti
autocreativi. Lucifero, sapendo di dover rappresentare il polo
opposto di Dio, credette di essere in grado di assorbire in sé la
Divinità. Credette nella sua follia di poter tenere prigioniera la
Divinità. Ma il finito non potrà mai comprendere
l'infinito. In questo modo si allontanò dal centro del Mio cuore e
fu preso sempre più dal desiderio di riunire intorno a sé le
creature sorte da Me per opera sua. Sorse una separazione delle
parti, che fece sì che il potere da Me conferito a Lucifero fosse
ritirato, ed egli rimase coi suoi seguaci privo di potenza e forza
creativa. C'erano due vie: annientare Lucifero col suo seguito, per
crearne un se-condo, che però avrebbe compiuto lo stesso errore. Ma
la via della libertà, seguita fino ad allora, era l'unica. Dove
sarebbe il Mio amore, se esso non avesse rinunciato alla distruzione,
trovando anzi nella saggezza un mezzo per ricondurre gli esseri
perduti alla luce della conoscenza? Non restava che la seconda via,
quella realizzata nella creazione materiale. Nell'uomo, a seconda del
grado di malvagità, gli spiriti furono rivestiti di materia, esposti
a lotte e dolori e tentazioni, per condurli gradualmente alla
comprensione dei loro errori, e per dar luogo anche al loro
volontario ritorno. Tutta la creazione visibile consiste soltanto di
particole del grande spirito di Lucifero e del suo seguito caduto e
bandito nella materia... Vedete dunque che cosa Io faccio a causa di
un unico angelo superbo? Pensate che praticamente tutta l'umanità
non è costituita da altro che da membra di quest'unico "figlio
perduto", e più esattamente degli uomini derivanti dalla
sventurata discendenza di Adamo. Con il "figlio perduto" si
in-tende dunque ogni singolo uomo in sé, e in ogni uomo che vive
secondo la Mia parola, Io ritrovo il figlio perduto (cioè una parte
essenziale di lui), che ritorna alla grande casa
paterna... Per amore di un solo figlio Io sono pronto a sacrificare
miliardi di mondi di ogni genere, se egli non potesse in altro modo
ritornare di nuovo a Me. Se fosse necessario, Io preferirei privarmi
di quest'unica eterna vita, piuttosto che perdere uno solo dei Miei
figli. Comprendi tu questo amore? Con le sofferenze Io rendo miti i
popoli. Li strappo alla follia di credere che i desideri mondani
siano la prima cosa che l'uomo deve cercare. A tutti mostro che sopra
di loro c'è Qualcuno che lascia sì fare loro quello
che vogliono, ma che svolgere al bene ogni cosa - anche la più
cattiva - che l'uomo compie..."