Dictator
di
Robert Harris
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
Pagg.
401
ISBN
9788804667728
Prezzo
Euro 12,50
La
fine della Repubblica e di Marco Tullio Cicerone
Questo
è l´ultimo volume della trilogia dedicata a Marco Tullio Cicerone.
E´ una biografia romanzata del famoso avvocato e politico romano,
divisa appunto in tre libri, di cui il primo, Imperium, parla
sostanzialmente della sua ascesa a Console, il secondo, Conspirata,
della sua travagliata difesa del rango e della Repubblica con la
famosa vicenda di Catilina e il terzo, Dictator, della
sua ultima stagione, ormai consapevole della sua parabola discendente
e della frantumazione della forma di governo repubblicana.
Appoggiato
Pompeo contro Cesare riuscì a non avere conseguenze nefaste dalla
sconfitta del primo, pur se la magnanimità del secondo comportò di
fatto il ridimensionamento notevole della sua influenza. Ormai
avviato verso una china in modo inarrestabile divorziò dalla moglie,
gli morì l´adorata figlia a conseguenza di un parto e resosi conto
che il tempo che gli restava era sempre più breve, dopo aver dato la
libertà al suo fido segretario Tirone gli fece dono di un fabbricato
rurale con annesso terreno agricolo, come era suo desiderio e dove
poter ritirarsi alla scomparsa dell´ormai ex padrone. Cesare
instaurò una feroce dittatura, ma come sempre capita quando il
potere è in mano a un solo uomo e di questo abusa nascono delle
fronde che si concretizzarono nell´omicidio del despota avvenuto,
come noto, alle Idi (15) di marzo del 44 a.C..
L´eliminazione
del dittatore, però, creò un vuoto di quel potere su cui molti
volevano mettere le mani e così le guerre civili che sembravano
terminate con la sconfitta e l´uccisione di Pompeo divamparono
nuovamente.
Cicerone
cercò di stare in disparte, dedicandosi a scrivere opere di
carattere filosofico, però il suo nome, legato indissolubilmente al
concetto di repubblica non poteva non coinvolgerlo negli avvenimenti,
pur non avendovi parte attiva. Certo stimava Bruto, il capo della
congiura contro Cesare, e per contro avversava Marco Antonio, uomo di
fiducia del defunto Cesare. Una possibilità di alleanza, anche se
tacita, fra i due era impossibile, tanto più che decise di
appoggiare Ottaviano, erede di Cesare designato nel testamento e che
adottò una politica filo senatoriale, con animo non dittatoriale.
Negli scontri, agli inizi solo verbali, fra Antonio e appunto
Ottaviano era sempre più difficile appoggiare l´uno o l´altro, e
ancor di più dimostrarsi imparziale, considerato poi che Cicerone
era sempre stato un sostenitore degli optimates, nella cui fazione si
riconosceva Ottaviano. Tuttavia, nel desiderio di avere pieni
poteri, non subordinati alla volontà del senato, Ottaviano finì con
il proseguire in parte la politica cesariana e costituì con Marco
Antonio ed Emilio Lepido un triumvirato che nei suoi scopi aveva una
massiccia riforma della repubblica, che Cicerone fu costretto ad
accettare, però senza rinunciare alle accuse ad Antonio portate
avanti fra il 43 e il 44 a.C. con le Filippiche. Fu la sua fine,
perché Antonio, in presenza anche di una modesta opposizione di
Ottaviano, inserì il suo nome nelle liste di proscrizione.
Consapevole della sua sorte, ormai sfiduciato e stanco di combattere,
si ritirò nella sua villa di Formia e lì attese i sicari, che poco
dopo eliminarono anche suo fratello Quinto e il figlio di questi. E
Tirone? Sopravvisse, si ritirò a vivere nella sua piccola tenuta di
campagna, arrivando a essere quasi centenario, un risultato
straordinario per l´epoca.
Robert
Harris, autore di opere di alterno valore, alcune modeste, altre ben
più che eccellenti, è riuscito a scrivere una biografia,
indubbiamente romanzata, ma molto prossima alla realtà, in cui
riluce il valore di questo grande avvocato, politico e filosofo
romano, strenuo difensore della Repubblica e della libertà che essa
garantiva. Nonostante la lunghezza della trilogia (oltre 1.000
pagine) e la complessità della vicenda, con tutte le strategie
politiche possibili, le alleanze, i tradimenti, il doppio gioco, il
ritmo, non vorticoso, ma moderatamente veloce non viene mai meno,
presupposto indispensabile per avvincere il lettore. Inoltre c´è
un´analisi psicologica approfondita dei principali personaggi, che
non sono fra l´altro pochi, al punto di illuderci di essere
presenti, sebbene come semplici spettatori, delle sedute del Senato
in cui Cicerone denuncia Catilina, o paventa i pericoli per la
Repubblica. Di conseguenza, sia Imperium che Conspirata
e Dictator sono libri la cui lettura è senz´altro
consigliata.
Robert
Harris (Nottingham,
7 marzo 1957), laureato alla Cambridge University, è stato
giornalista alla BBC, e uno dei più noti commentatori
dell'"Observer" e del "Sunday Times".
È
diventato famoso in tutto il mondo nel 1992 con Fatherland,
il cui successo lo ha inserito a pieno titolo nel ristretto gruppo di
autori che hanno ridefinito e ampliato i confini del thriller.
Successo confermato
da Enigma (1996), Archangel (1998), Pompei (2003), Imperium (2006), Il
ghostwriter (2007),
da cui è stato tratto un film diretto da Roman
Polanski, Conspirata (2010), L'indice
della paura (2011), L'ufficiale
e la spia (2014), Conclave (2016), Monaco (2018), Il
sonno del mattino (2019).
Prima di dedicarsi interamente alla narrativa ha scritto numerosi
saggi, fra cui una celebre inchiesta sui falsi diari del Führer, I
diari di Hitler (2002).
Tutte le sue opere sono edite in Italia da Mondadori.
Renzo
Montagnoli