Il
giardino delle belve
di
Jeffery Deaver
Rizzoli
Editore
Narrativa
Pagg.
500
ISBN
9788817020275
Prezzo
Euro 13,00
La
trasformazione di un killer di professione
Paul
Schumann, di origine tedesca, è forse il miglior killer sulla piazza
e viene normalmente assoldato da famiglie della malavita per
sopprimere altri delinquenti. E´ un tipo metodico e prudente nel
suo lavoro, ma finisce tuttavia con l´essere incastrato dall´FBI
che gli fa una strana proposta, cioè di eliminare Reinhard Ernst,
uomo di fiducia di Hitler e preposto al riarmo tedesco, in cambio
dell´immunità e di 10.000 dollari. Corre l´anno 1936 e sono
prossime le olimpiadi di Berlino, avvenimento che consente a Schumann
di arrivare in Germania come giornalista sportivo free lance. Inizia
così un thriller ad altissima tensione, condotto in modo magistrale
da Jeffery Deaver, un maestro del brivido, con una serie di eventi e
di fatti, spesso rocamboleschi, che avvincono a tal punto che si
desidererebbe procedere alla lettura senza interruzioni fino
all´ultima delle 500 pagine. E´ indubbio il talento dell´autore
perché, al di là della vicenda intricata, realizza un thriller di
rara bellezza, riuscendo perfino a far diventare simpatico un killer
come Paul Schumann. Infatti, l´uomo si muove in un ambiente, quello
della dittatura nazista, in cui anche uno abituato a uccidere su
commissione sembra un agnellino di fronte a dei professionisti della
morte che sopprimono senza pietà persone quasi sempre innocenti,
anche per fare sperimentazioni sul comportamento dei carnefici.
Questo approccio con chi dà una morte asettica come il mezzo per
raggiungere elevati livelli di efficienza incrina l´atteggiamento
professionale del killer che comincia a commettere degli errori, ma
che anche si rende conto dell´aberrante vita che ha fin lì sempre
condotto. Ricercato da un poliziotto padre di famiglia, non violento
e sicuramente non nazista, la trasformazione di Paul Schumann da
belva a essere dotato di umanità si completa appunto in occasione
dell´incontro con il suo cacciatore. Ne usciranno entrambi cambiati
e in meglio, ma se per il detective della Kripo Willy Khol si
tratterà della spinta a uscire dalla spirale di odio e violenza del
nazismo lasciando con la famiglia la Germania, per il killer avverrà
invece un radicale cambiamento dei suoi obiettivi, e non vado oltre,
perché è giusto che il lettore scopra come sarà il finale di
questo bellissimo romanzo, un´opera in grado di far trascorrere il
tempo libero nel migliore dei modi. E aggiungo che, in un´epoca
come l´attuale che vede il risorgere di vecchi movimenti estremisti
che si credevano estinti, far sapere, soprattutto ai giovani d´oggi,
come era la dittatura nazista si spera possa contribuire a
risvegliare le coscienze onde evitare il ripetersi dei dolori e dei
lutti che caratterizzarono la stessa.
Oltre
alla tensione che non viene mai meno, senz´altro apprezzabile è la
fine analisi psicologica dei personaggi, in primis, ovviamente, Paul
Schumann, un uomo che da delinquente si trasforma in amante della
giustizia, ma anche Willi Khol, un fedele servitore della legge che
si rende conto poco a poco di come ci si serva della stessa per
realizzare una brutale dittatura, e infine Reinhard Ernst, un
tecnocrate che sembra così diverso da elementi come Hitler, Goering,
Goebbels e Himmler, ma che forse è peggio, perché non ha
sentimenti, né prova emozioni, sembra un contabile della morte e
ricorda in questo Adolf Eichmann. Le descrizioni dei luoghi, degli
ambienti, e l´atmosfera opprimente e di paura del regime sono
riprodotti in modo perfetto e sono un altro merito di questo libro la
cui lettura è ampiamente consigliata.
Jeffery
Deaver
(Glen
Elly, 6 maggio 1950) , ex
giornalista ed ex avvocato, nel 1990 ha abbandonato la carriera
legale per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Scrittore di
romanzi thriller, ha vinto per tre volte l'Ellery Queen Readers Award
for Best Short Story of the Year; ha vinto, inoltre, il British
Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar
Award. Il suo primo romanzo, un horror intitolato Voodoo è
del 1988. I tre romanzi successivi, ambientati a New York, affrontano
la struttura delle detective stories. Con i protagonisti dei suoi
romanzi, Deaver crea dei perfetti thriller contemporanei, in cui la
narrazione si svolge secondo il ritmo e la tensione tipici del
linguaggio cinematografico. Ha conosciuto il successo
internazionale con Il
collezionista di ossa,
la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, da cui è stato
tratto l'omonimo film. Tra gli altri titoli (editi dal gruppo
RCS) ricordiamo: Lo
scheletro che balla, La sedia vuota, La scimmia di pietra, L´uomo
scomparso, La dodicesima carta, La
luna fredda, La
finestra rotta, Il
filo che brucia, Nero
a Manhattan, I
corpi lasciati indietro, Requiem
per una pornostar, La
figlia sbagliata, Carta
bianca, La
consulente, La
bambola che dorme, Fiume
di sangue, L'ultimo
copione di John Pelham. Più
recentemente sono stati pubblicati: La
stanza della morte, L'ombra
del collezionista, Sarò
la tua ombra, L'uomo
del sole, October
list, Solitude
Creek, Hard News, Il
taglio di Dio, la
nuova indagine di Lincoln Rhyme, Promesse, Il
gioco del mai, Il
visitatore notturno e Tempo
di caccia.
Renzo
Montagnoli