Tango
e gli altri.
Romanzo
di una raffica, anzi tre
di
Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
Pagg.
408
ISBN
9788804728764
Prezzo
Euro 15,00
Bob
era innocente
Gran
brutta cosa la guerra e ancor più brutta se è civile, cioè è uno
scontro fra cittadini della stessa nazione. Il duo Guccini e
Macchiavelli deve aver pensato che far riemergere fatti del periodo
della Resistenza doveva essere una buona idea, anche per parlarne ai
nati dopo, che altrimenti non possono sapere. Se poi, oltre a questa
guerra per bande si aggiunge una vicenda gialla, cioè una strage di
simpatizzanti fascisti di cui incolpare un giovane partigiano che
fino alla sua condanna a morte e alla relativa esecuzione si proclama
innocente, la narrazione diventa più interessante. Tuttavia, per
poter discolpare la vittima di un errore giudiziario a distanza di
anni si deve trovare un escamotage per chiamare in causa, per le
indagini, il maresciallo maggiore dei carabinieri Benedetto Santovito
che, guarda caso, all´epoca era in zona in una formazione
partigiana delle Matteotti (l´innocente giustiziato si chiamava
Roberto Cortesi, detto Bob, ed era membro di una banda garibaldina)
con il nome di battaglia di Salerno, giunto troppo tardi per poter
verificare o meno la colpevolezza decretata da un tribunale della
Garibaldi. Non sto a descrivere questo escamotage che inizia a
Bologna e che dà inizio a un´indagine di notevole complessità,
sia per gli anni trascorsi dall´eccidio e dalla esecuzione, sia
perché a muoversi sull´Appennino Tosco-emiliano ci si imbatte in
montanari, brava gente, non c´è che dire, ma restia a sbottonarsi.
Dato che Santovito non comanda più una stazione in loco, alle
indagini partecipano anche altri marescialli, fra i quali il giovane
Ares Amadori, probabilmente un raccomandato, saputello, ma che incide
positivamente sul corso della ricerca del colpevole. La trama, che
dovrebbe essere semplice, viene un po´ complicata dagli autori, con
avvitamenti, capitoli in cui si torna al passato, anche depistaggi
messi ad arte per disorientare il lettore. Ne è uscito così un
romanzo corposo, che a mio parere, a beneficio del ritmo e della
gradevolezza, avrebbe meritato la sforbiciata di almeno una
cinquantina di pagine. L´interesse di chi legge non viene tuttavia
mai meno, tanto che, sebbene si avverta una certa pesantezza, si ha
fretta di scorrere alla svelta le pagine per arrivare all´ultima,
con il nome del colpevole, che, nemmeno a farlo apposta, si trova
proprio lì. Resta solo da chiedersi come si sia giunti alla
conclusione, in base a quali criteri e indizi si sia arrivati a
identificare il reo, colpevole per la strage e per aver fatto
ricadere la colpa su un innocente, e lì sorgono non pochi
interrogativi, che restano tali, lasciando un po´ di amaro in
bocca, perché secondo me un romanzo così ben congegnato avrebbe
meritato un finale più logico.
Francesco
Guccini (Modena,
14 giugno 1940) cantautore mito di più di una generazione, anche la
sua attività di scrittore si configura come una delle esperienze più
originali e suggestive della scena letteraria italiana dell'ultimo
decennio. Sporadicamente anche attore, autore di colonne sonore e di
fumetti. Fino alla metà degli anni Ottanta ha insegnato lingua
italiana al Dickinson College di Bologna, scuola off-campus
dell'Università della Pennsylvania. Ha anche lavorato come docente
presso la sede bolognese della Johns
Hopkins University (Washington,
DC, USA). La sua vita si è svolta tra Modena, Pàvana e Bologna. Tra
i suoi libri si ricordano: Cronache
epifaniche (Feltrinelli
1989, ripubblicato da Mondadori nel 2013), Vacca
di un cane (Feltrinelli,
1993), Storie
d'inverno (Mondadori
1994), La
legge del bar e altre comiche (Comix,
1996), Un
altro giorno è andato (Giunti
1999), Cittanova
Blues (Mondadori,
2003), L'uomo
che reggeva il cielo (Libreria
dell'orso 2005), Icaro (Mondadori
2008), Non
so che viso avesse la storia della mia vita (Mondadori
2010), Dizionario
delle cose perdute (Mondadori
2012) e Il
piccolo manuale dei giochi di una volta (Mondadori
2015), Un
matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto (Mondadori
2015), Magnifici
malfattori. Storia illustrata dei briganti toscani (Baldini
+ Castoldi 2018), Tralummescuro.
Ballata per un paese al tramonto (Giunti
Editore 2019). Con Loriano Macchiavelli ha scritto per Mondadori la
raccolta di racconti Lo
spirito e altri briganti (2002)
e numerosi romanzi tra cui Macaronì (Mondadori
1997), Un
disco dei Platters (Mondadori
1998), Questo
sangue che impasta la terra (Mondadori
2001), Tango
e gli altri (2007), Malastagione (Mondadori
2011), La
pioggia fa sul serio (2014),
e per Giunti Tempo
da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri (Giunti
Editore 2017), Non
so che viso avesse. Quasi un'autobiografia (Giunti
2019), con Loriano Macchiavelli Che
cosa sa Minosse (Giunti
2020) Storie
liete, fiabe nere e tempi andati (Giunti
2021), Tre
cene (l'ultima invero è un pranzo) (Giunti
2021) e Vola
golondrina (Giunti
2023).
Loriano
Macchiavelli (Bologna,
12 marzo 1934) ha frequentato l'ambiente teatrale come organizzatore,
come attore e, infine, come autore; alcune sue opere teatrali sono
state rappresentate da varie compagnie italiane. Dal 1974 si è
dedicato al genere poliziesco e ha pubblicato numerosi romanzi
divenendo uno degli autori italiani più conosciuti e letti.
Da
un suo romanzo (Passato,
presente e chissà)
è stato tratto lo sceneggiato televisivo per Rai Due Sarti
Antonio brigadiere andato
in onda nell'aprile del 1978. In seguito ha curato il soggetto e la
sceneggiatura del film per la TV L'archivista, andato
in onda su Rai Uno nel settembre del 1988. Il film porta sul piccolo
schermo uno dei suoi personaggi letterari più riusciti: Poli Ugo,
interpretato per la TV da Flavio Bucci. Il film presenta una Bologna
attuale e viva, ben lontana dalla solita vecchia iconografia, e
anticipa drammaticamente le mutazioni successive della città.
A fine '87 e primi mesi del 1988 è andata in onda una lettura
radiofonica in 13 puntate dei suoi racconti, dal titolo I
misteri di Bologna.
Nel 1988 Rai Due ha prodotto una serie di 13 telefilm, tratta da suoi
romanzi e racconti, i cui esterni sono stati girati interamente
a Bologna e dintorni. La serie ha per titolo L'ispettore
Sarti - un poliziotto, una città ed
è andata in onda su Rai Due a partire dal 12 febbraio 1991 e
replicata nel 1993. La serie televisiva di Sarti Antonio è
proseguita (sempre su Rai Due) con una coproduzione italo tedesca
(Rai-NDR) di sei film di un'ora e trenta, ancora tratta dai suoi
romanzi, e andati in onda nell'aprile e maggio del 1994. Il suo
personaggio più conosciuto, Sarti Antonio, è entrato anche nel
fumetto (Orient Express)
con una serie di avventure tratte dai romanzi. I disegni sono di
Gianni Materazzo. Numerosi romanzi sono stati tradotti
all'estero: Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Ungheria,
Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Giappone, Romania... Nel 1974
ha vinto, con il romanzo Fiori
alla memoria,
il premio Gran Giallo Città di Cattolica; nel 1980, con il
romanzo Sarti
Antonio, un diavolo per capello,
ha vinto il premio Tedeschi; nel 1992 ha vinto la XIV edizione del
Premio di letteratura per l'infanzia con il romanzo Partita
con il ladro; nel
1997, con il romanzo Macaronì (scritto
assieme a Francesco Guccini), ha vinto il Premio letterario Alassio,
un libro per l'Europa, dopo essere stato nella rosa dei finalisti nel
Premio Ennio Flaiano e nel Premio città di Ostia.
Lo stesso
romanzo ha vinto l'edizione 1998 del Police film festival. Con il
romanzo Tango
e gli altri (scritto
sempre con Francesco Guccini) ha vinto l'edizione 2007 del Premio
Scerbanenco (Courmayeur, Mistfest). Ha pubblicato e pubblica con i
maggiori editori italiani. Ha collaborato e collabora con quotidiani
e periodici. Altri romazi da ricordare sono I
sotterranei di Bologna (Mondadori,
2002), Delitti
di gente qualunque (Mondadori,
2010), L'ironia
della scimmia (Mondadori,
2012) e Sarti
Antonio, rapiti si nasce (Einaudi,
2014). Insieme a Francesco Guccini ha scritto per Mondadori la
raccolta di racconti Lo
spirito e altri briganti (2002), Un
disco dei Platters (1998), Questo
sangue che impasta la
terra (2001), Malastagione (2011)
e La
pioggia fa sul serio (2014),
oltre ai già citati Macaronì e Tango
e gli altri. Assieme
a Marcello Fois e Carlo Lucarelli ha fondato il "Gruppo 13"
e con Renzo Cremante ha fondato e dirige la rivista Delitti
di Carta che
si occupa esclusivamente di poliziesco italiano. Nel 1987 ha
tentato di uccidere Sarti Antonio, sergente. Non c'è riuscito. Nel
1990 ha avuto una quantità di guai con il romanzo Strage,
ritirato dalla circolazione per ordine dell'Autorità Giudiziaria.
Assolto da ogni accusa, il romanzo sarà ripubblicato da Einaudi solo
nel 2010. Nel 2001 Rai Sat Fiction è riuscita a farlo recitare
in una serie di sei minidrammi dal titolo Bologna
in giallo,
rapsodia noir, assieme a Carlo Lucarelli. A causa dello straordinario
successo ottenuto dalla coppia, l'esperienza si è ripetuta nel 2002
con 12 minidrammi in Corpi
di reato. L'Arma contro il crimine.
Nel 2019 per Mondadori pubblica Delitti
senza castigo e La
bambina del lago. Nel
2020 scrive con Francesco Guccini Che
cosa sa Minosse (Giunti)
e nel 2023 Vola
golondrina (Giunti).
Renzo
Montagnoli