Non
so resistere
di Alessandro Ramberti
Fara
Editore
Poesia
Pagg.
112
ISBN 978-88-9293-943-8
Prezzo
Euro 12,00
La
speranza
Strano
titolo, e non me ne voglia l´autore se dico che di primo acchito mi
ha ricordato la pubblicità di certi prodotti dolciari che attirano
oggi tanto i giovani, e anche quelli più in là con l´età. Per
fortuna niente di tutto questo, perché si tratta di poesia,
notoriamente seria, a parte certi sonetti licenziosi di un lontano
passato. Ramberti si avvale dei versi per esprimere il suo innato
senso etico, una sua religiosità che non è mai un dramma, ma una
gioia dello spirito, pur nelle non infrequenti tragedie
dell´esistenza.
Nella
nostra dimensione la consapevolezza di essere fallaci, incompleti e
spesso erranti alla ricerca di un nostro ruolo ci consente di trovare
con la spiritualità una via per sopportarci e per tollerare gli
altri, anzi per dialogare con loro lungo un percorso terreno troppo
breve per far pieno tesoro delle esperienza maturate (L´imperfezione
/ è il nostro marchio / di qualità / sì noi tendiamo / ad
occultarla / addirittura / ce ne incolpiamo / benché riveli /
fragilità / non solo nostre / ci spinge ad essere / riconoscenti / a
chi ci ama / per come siamo / umili ammassi /contraddittori). Si
potrà obiettare che questa profonda convinzione cristiana è
frequente nell´autore, ma in fondo qualsiasi poeta che non si fermi
a parlare di fiorellini o di fanciulle desiderose d´amore traspone
nei versi l´elaborazione dei suoi pensieri più intimi, quella
profondità di concetti, di visioni, di scopi della vita che Ramberti
ha fatto propri con una religiosità non di maniera, non di aspetti
esteriori, ma di sostanza, una religiosità che dicevo non è
drammatica, ma gioiosa, perché animata dalla speranza (Prendimi
il petto / fallo discendere / dove le ossa/ bruciano-accecano /
sei pelle e spirito / tu allora spogliati / in modo ingenuo / entra
nel fonte / si aprono i cieli / la mano parla/ salva e conferma /
unge la carne / converte il tempo / lo fa brillare / libera il suono
/ della conchiglia).
E
non è un caso se ho trovato la stessa determinazione, la medesima
passione in un´altra silloge (Pianure d´obbedienza), di
Marina Minet, poetessa sulla stessa lunghezza d´onda di Alessandro
Ramberti, entrambi permeati da una spiritualità che si eleva oltre
il formalismo religioso e che è vissuta giorno per giorno, pregio
sempre più raro a trovarsi, travolti come siamo dalle esteriorità
impellenti della vita moderna.
Forse
corro il rischio di andare fuori tema, se già non ci sono
addirittura andato, ma sento pressante la necessità, soprattutto
dopo aver letto questi versi, di esprimere non tanto un giudizio
sugli stessi (e sarebbe senz´altro positivo, considerata la
concretezza della struttura, la sua linearità che evita qualsiasi
artificio letterario), quanto invece un´opinione sull´autore perché
ciò che Ramberti esprime è la sua vita interiore di ogni giorno, è
il suo cuore pulsante che riesce a vedere oltre i limitati orizzonti
dei più ( Gli occhi si staccano / dal cuore quando / il
male è ovunque / nella catastrofe / ma a volte colgono / bagliori
intimi / si fanno ciechi / per ascoltare / si gela il sangue / ma
giunge in petto / il gran silenzio / in cui ti sciogli / così
converti / quello che senti / al congiuntivo / che si fa
strada). Credo che questi versi sintetizzino al meglio la
mia impressione, versi che sento miei pur ovviamente non avendoli
scritti io, ma che fluiscono dentro il mio cuore come un gagliardo
torrente di montagna che fra mille ostacoli, senza demordere, procede
verso la foce, sicuro di arrivarvi.
Alessandro
Ramberti (Santarcangelo,
1960) ha pubblicato:
Racconti
su un chicco di riso (1991), In
cerca (2004), Pietrisco (2006), Sotto
il sole (sopra il cielo) (2012), Orme
intangibili (2015), Al
largo (2017), Vecchio
e nuovo (2019, Faglia-Fa?lto (2020), Medèla (2021), La
simmetria imperfetta (racconto
lungo, 2022), Enchiridion
celeste (2022).
Renzo
Montagnoli