Il
castello di Roccabianca
di
Renzo Montagnoli
Roccabianca
è un paesino di circa 3.000 anime sito in provincia di Parma ed è
giustamente conosciuto per il suo castello, chiamato anche Rocca dei
Rossi. Il nome della località ha a che fare con la nobile famiglia
Rossi, perché nel XV secolo vi dimorò Bianca Pellegrini, amata da
Pier Maria II de´ Rossi.
Fu
il duca di Milano Francesco Sforza a concedere nel 1449 il territorio
di Roccabianca, che all´epoca si chiamava Arzenoldo, a Pier Maria
II de´ Rossi, conte di San Secondo, che provvide subito ad avviare
la costruzione di una imponente fortificazione, lavori che
terminarono nel 1465. Due anni dopo il feudatario donò il castello
all´amante Bianca Pellegrini, castello che da allora prese il nome,
esteso poi all´abitato, di Roccabianca.
Le
fortune però non durano a lungo e così avvenne che con l´ascesa
al potere sul ducato di Milano di Ludovico il Moro i Rossi caddero in
disgrazia e furono vittime di un´alleanza fra i milanesi, i
Pallavicino e i San Vitale. Il castello fu conquistato senza che
patisse gravi danni e il nuovo feudatario divenne il marchese
Gianfrancesco I Pallavicino. Prima di andare avanti con la storia del
castello ritengo opportuno dare qualche cenno sulla figura di Bianca
Pellegrini, di cui era perdutamente innamorato Pier Maria II de´
Rossi, nonostante fosse coniugato con Antonia Torelli, figlia di
Guido, feudatario di Montechiarugolo. Bianca era la dama di compagnia
della duchessa di Milano Bianca Maria Visconti allorché ebbe
l´occasione di conoscere Pier Maria II de´ Rossi, e fu un colpo
di fulmine, soprattutto da parte di lui. Lei, che era sposata con il
cavalier Melchiorre di Arluno, funzionario amministrativo della
potente famiglia di Filippo Maria Visconti e di Francesco Sforza,
quando Pier Maria ritornò a Parma lo seguì e lui fece costruire in
suo onore il famoso castello d Torrechiara, il loro nido d´amore.
Ritorno
alla storia del castello che vide diversi tentativi di
riappropriarsene da parte della famiglia de´ Rossi, tentativi con
esito negativo. Fra l´altro, sempre per le alterne vicende del
destino, il castello divenne di proprietà nel 1524 dei conti
Rangoni, che ne mantennero a lungo il possesso. Però nel 1785 la
Camera Ducale di Parma lo riassegnò ai Pallavicino che dovettero
consegnarlo nel 1832 alla duchessa Maria Luigia. Nel 1901 la
fortificazione fu venduta alla famiglia bresciana Facchi, la quale
nel 1968 la rivendette, completamente priva degli arredi, al cavalier
Mario Scaltriti, che intendeva utilizzarlo come locali per
l´invecchiamento dei distillati prodotti nella sua vicina azienda;
accortosi però degli affreschi che erano stati coperti da più mani
di pittura, provvide al restauro, togliendo le botti dalle sale
principali ed aprendolo al pubblico nel 2003.
Il
castello, la cui struttura originaria si è arricchita nel tempo
grazie a modifiche mirate e ad ampliamenti, si presenta grosso modo
come un grande rettangolo con all´interno un esteso cortile. Le
facciate sono di laterizio, in parte intonacate in bianco, che nulla
concedono all´ariosità e alla bellezza architettonica, perché le
forme sono dedite a una spiccata funzione difensiva, e in questo
senso non mancano loggiati da cui i difensori potevano sporgersi e
tempestare dall´alto gli assedianti. Vi si accede da un portale,
passato un ponticello in laterizio sostituto più recente di quello
levatoio, e si nota subito il poderoso mastio, estrema difesa qualora
i nemici fossero riusciti a penetrare. A noi però quello che
interessa è l´effettivo percorso di visita, che consente al
visitatore di vedere:
Il
portico d´onore, sito sul lato orientale con pregevoli
affreschi nulle pareti e sulle volte a crociera;
La
sala di Griselda, a cui si accede dal portico, le cui pareti sono
decorate con un ciclo di affreschi che svolgono il tema della
centesima novella del Decamerone, con la storia di fantasia di
Griselda, povera contadina andata a sposa di Gualtieri, marchese di
Saluzzo, a cui fu sempre fedele nonostante le durissime prove
psicologiche a cui fu sottoposta;
La
sala dei feudi, dal pregevole soffitto ligneo e con le pareti
affrescate con delle visioni di borghi fortificati e di rocche;
La
sala dei paesaggi, con affreschi appunto rappresentanti paesaggi
reali e di fantasia, locale arricchito da alcune tele di pregio
aggiunte dagli attuali proprietari, tra cui spiccano i ritratti di
Antonio Farnese, del re Filippo V di Borbone e di Ilario Spolverini;
La
Sala dei Quattro elementi, con affreschi parietali appunto dei
quattro elementi (Terra, Acqua, Aria e Fuoco) e con alcune tele fra
le quali particolare è il ritratto di Margherita d´Austria;
La
sala Rangoni, dai caratteristici stucchi di conchiglie sulle
pareti e sul soffitto;
Le
quattro sale del Piano nobile, ben arredate con mobilio antico e
fra le quali caratteristica è il cosiddetto Salone del Camino, in
quanto dominata da un grande camino in terracotta;
Le
cantine, un tempo scuderie con altra destinazione d´uso, sono
utilizzate convenientemente per la stagionatura dei culatelli, per
l´invecchiamento dell´aceto balsamico e di distillati, e del
resto la visita si completa, risalendo in superficie, con il museo
della distilleria e con la sala di degustazione.
Orari
visite guidate
Marzo,
Novembre:
sabato,
domenica e festivi
14:30
- 15:30 - 16:30 - 17:30 (ultima visita)
Da
Aprile ad Ottobre:
sabato,
domenica e festivi
15:00
- 16:00 - 17:00 - 18:00 (ultima visita)
Chiuso
da Dicembre a Febbraio
Feriali
e gruppi con prenotazione obbligatoria: minimo 15 persone.
Ingressi
Adulti: EUR 8,00
Bambini
(dai 3 ai 12 anni): EUR 3,00
Agevolazioni:
Ridotto
gruppi (minimo 15 persone): EUR 6,00
Ridotto
possessori "Passaporto Castelli del Ducato". EUR 7,00
Ridotto
possessori APC Gold Card: EUR 6,00
Servizi
Visite
guidate in lingua straniera solo su prenotazione (francese, inglese,
tedesco). I costi della visita posso variare rispetto ai normali
accessi alla struttura e sono da concordare preventivamente.
Contatti
Castello
di Roccabianca
Piazza
Giuseppe Garibaldi, 7
43010 Roccabianca PR
Telefono:
0521-374065
castellodiroccabianca@outlook.it
Come
arrivare
Ci
sono 3 modi per andare da Parma a Roccabianca: in bus, taxi o in
macchina.
Roccabianca
dista da Parma una trentina di chilometri ed è raggiungibile o
percorrendo la Strada Provinciale 10 o le Strade provinciali 9 e 33.
Ospitalità
https://www.parmawelcome.it/it/home/organizza-il-tuo-viaggio/dove-dormire/
https://www.parmawelcome.it/it/home/organizza-il-tuo-viaggio/dove-mangiare/
Fonti:
https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=scopri-il-castello-di-roccabianca-nel-circuito-dei-castelli-del-ducato
https://www.castellodiroccabianca.com/
https://www.parmawelcome.it/it/scheda/esplora-il-territorio/musei-e-luoghi-di-interesse/castelli/castello-di-roccabianca/
Nota: le
fotografie a corredo dell´articolo sono state reperite in diversi
siti internet.