La
strada verso il canto - - Rossana Jemma - RP -
Pagg. 80 - ISBN 9788885781948
- Euro 12,00
Già
il titolo della silloge di Rossana Jemma, "La strada verso il
canto" che ho ricevuto come graditissimo dono, è esso stesso
dichiarazione di poetica, di ricerca interiore, un cammino che
l´autrice si ripromette di realizzare attraverso le ben definite
sezioni che paiono anch´esse protendersi dal buio della prima(Buio
e aritmie)- un buio che nei passi che muovono la iniziale
definizione dell´esistenza è impossibile ignorare- verso una
melodia pacata che intreccia nei versi, fluidi e curati, malinconia e
bellezza strettamente avvinte, come leggiamo nelle parole di
Baudelaire che l´autrice pone in esergo alla prima sezione, ma non
prive di una luce che sembra a tratti trapelare, anche quando la
difficoltà del cammino si fa tangibile nell´impatto col male che
domina la terra
Avvinghiata
al buio
pregno
di disincanto
ogni
tanto
rivolgo
un inno sacro a Dio
-ch´Esso
sia o non sia-
ormai
così assenti gli uomini
Piegati
da dita potenti
-capo
chino verso il basso-
ora
incapaci di cogliere
della
terra i sussurri (...)
Nell´arduo
percorso compositivo l´ispirazione della poetessa, riflettendo sul
comune destino nell´ attesa di "un´aurora negata" che ci
tiene svegli e che aumenta la pena di aver dato alla propria prole
con l´amore anche una pesante eredità da condividere (bellissima
la lirica Dolce figlia perdonami), viene poi confortata dalla
dolcezza del sentire e dal "lato bello delle cose".
Le
profonde constatazioni sulle vivide immagini del passato, sulla cara
gioventù materna, che è poi la gioventù che rapida appare e
scompare dietro bagliori e note di allegria, non sono altro nei versi
che un richiamare invano ciò che non torna:
(...)
Ti
rivedo nella gonna di velluto
mentre
balli ardente di gioventù
fino
all´ultimo autunno
e
vado per sentirti-Madre-
come
ad ogni stagione
dimentica
di questo inganno
Ma
tu ingiustamente
hai
dovuto lasciare il cammino
tracciato
tra il cielo e le piccole cose
-come
la neve sulla collina
o
l´alba primigenia sulla riva
La
morte, la caduta delle illusioni, la ribellione sono i momenti in cui
si avvertono i temi della poetica leopardiana e romantica in genere e
che costituiscono i nuclei centrali cui si alimenta la poesia della
silloge ponendo i fondamenti per il suo cammino narrativo.
Vi
si aggiunge un immaginario epico e vaticinante, nella rievocazione
della figura di Tiresia a cui la poetessa è chiamata ad alleggerire
il passo per poter avanzare insieme. E tuttavia si respira in questo
cammino condiviso un´aria lieve, vi è una dolcezza diffusa nella
riflessione di un´anima sensibile e gentile che in sé racchiude
l´accettazione del comune destino ove il riscatto della pena che ci
è inflitta è rappresentato dai poteri dell´amore e dalla poesia
che si avvertono compiutamente nell´osservare la natura e le sue
"delicate creature", in un canto salvifico al quale aspirare.
Come
tutti coloro che hanno il dono dell´intuizione, della sensibilità
poetica e dell´ascolto dei propri simili, così sensibilmente
l´autrice conclude il suo cammino poetico-esistenziale, ben conscia
di non poter opporre alla "commedia stolta" e alla "solitudine
di volti" se non la piccola, tenera gioia di vivere alimentata
dall´amore, come recitano questi versi che appartengono alla terza
sezione "Canto e speranza"
È
di nuovo mattina:
frammenti
d´illusione
scompaiono
nelle nebbie
della
coscienza assopita.
Sprazzi
tenaci di quarzo
infiltrano
i vetri
spezzano
la penombra
scolando
sul falso gelsomino.
È
di nuovo mattina:
l´alba
eroica ancora per un po´
illuminerà
a giorno
il
lato bello delle cose.
Sono
stati tratti versi dalle poesie:
"Avvinghiata
al buio", pagina 30
"Ricordando
la Madre", pagina 37
La
poesia "Il lato bello delle cose ", pagina 60, è stata riportata
per intero.
Carla
Malerba