Lo
squalificato - Osamu Dazai - Feltrinelli - Pagg.
150 - ISBN 9788807889998
- Euro 10,00
"Lo
Squalificato" (Ningen Shikkaku in giapponese) è un romanzo di
Osamu Dazai, uno degli scrittori giapponesi più noti e influenti del
XX secolo, il libro segue la vita di Yozo Oba, un uomo giapponese
nato in una famiglia benestante. Sin dalla giovane età, Yozo ha
difficoltà a relazionarsi con gli altri e a comprendere il
comportamento umano, per proteggersi dal dolore e dall´alienazione,
indossa una maschera sociale, mostrandosi come un buffone per
nascondere il suo vero sé.
La
scelta narrativa dell´autore è organizzata come il diario di Yozo,
che racconta episodi significativi della sua vita dall´infanzia
all´età adulta, così seguiamo il protagonista mentre si immerge
in una spirale di autodistruzione, abusando di alcool e droghe e
coinvolgendosi in relazioni sentimentali dannose. La sua incapacità
di stabilire connessioni autentiche con gli altri lo porta a una
profonda solitudine e a una crescente sensazione di squalifica come
essere umano.
Il
susseguirsi di una serie di eventi tragici, porta Yozo a perdere
tutto ciò che gli è caro, incluso il suo status sociale,
famiglia e amicizie. Alla fine, si trova in una condizione di totale
disperazione, lottando per trovare un senso alla sua esistenza.
"Lo
Squalificato" è un´opera potente per la profonda introspezione
sulla natura umana e la disperazione esistenziale, Dazai attinge
dalle sue esperienze personali per dare vita al personaggio di Yozo,
offrendo un resoconto sincero e spesso sconcertante della mente di un
uomo in crisi esistenziale.
L´autore
descrive mirabilmente il disagio mentale del protagonista (o di se
stesso, visto che sembra essere un´opera autobiografica); Oba Yozo
descrive la sua personalità come "una malattia", e in diverse
occasioni nel romanzo, fa riferimento alla sua condizione mentale.
Oba Yozo racconta di come, durante la sua infanzia, abbia sofferto di
forti attacchi di panico e di ansia, che lo portavano a sentirsi
paralizzato e incapace di muoversi. Inoltre, nel corso del romanzo,
l´autore fa riferimento all´incapacità di mostrare la sua vera
personalità agli altri, e alla sensazione di essere costantemente in
conflitto con se stesso.
Il
libro presenta una visione cupa della condizione umana, esplorando la
fragilità delle relazioni umane e la difficoltà di trovare
autenticità in un mondo dominato dalle convenzioni sociali. La prosa
di Dazai è intensa e lirica, catturando con maestria la disperazione
che pervade la vita di Yozo.
"Lo
squalificato" si trasforma nel ritratto di un´esistenza colma di
delusioni che giunge inesorabilmente al vuoto.
Nonostante
la cupa visione della vita, il romanzo offre un´opportunità per
comprendere le sfide che si celano dietro la ricerca di dare un senso
all´esistenza stessa. Sebbene non sia una lettura leggera, "Lo
Squalificato" è un´opera che merita di essere letta.
Citazioni
tratte da: Lo
squalificato di Osamu Dazai
Perché
gli esseri umani debbono consumare tre pasti ogni giorno che passa?
Che facce strane, solenni fanno tutti quanti mentre mangiano! (pag
17)
Niente
mi era più difficile da capire e mi riusciva più sconcertante,
niente più si riempiva di sottintesi minacciosi come questo luogo
comune, che "gli esseri umani lavorano per procacciarsi il pane,
perché se essi non mangiano, muoiono." (pag22)
...ma
è proprio questo che non capisco: se i miei simili riescono a
sopravvivere senza uccidersi, senza impazzire, conservando il loro
interesse per i partiti politici, non cadendo in balia dello
sconforto, proseguendo con animo risoluto la lotta per l´esistenza
posson essere realmente genuine le loro pene? Sbaglio se penso che
questi individui son divenuti degli egoisti così inveterati, e
talmente convinti della normalità del loro tenor di vita, che non
hanno dubitato di sé un solo istante? (pag22/23)
Pensavo:
"Fintanto che potrò farli ridere, non importa in che modo tutto
andrà liscio. Purché ne sia capace. È probabile che gli esseri
umani non badino troppo se rimango estraneo alle loro vite. L´unica
cosa che debbo evitare è di riuscir molesto ai loro occhi; sarò
nulla, sarò il vento, il cielo." (pag25)
Ho
l´impressione, inoltre, che molte donne siano state capaci di
subodorare per via d´istinto questa mia solitudine, benché io non
la confidassi a nessuno, e che sarebbe diventata negli anni a venire
una delle cause per cui la gente si approfittò di me nei modi più
svariati.
In
me le donne scoprivano un uomo che sapeva serbare un segreto d´amore.
(pag34)
Si
sente inoltre parlare di "coscienza criminale." Per tutta la mia
vita, in questo mondo d´esseri umani, non ho smesso di venir
torturato da una coscienza simile, ma è stata la mia fedele
compagna, come una moglie nella povertà, e nei due insieme, soli
soletti, ci siamo abbandonati ai nostri miserandi piaceri. (pag 59)
Katia
Ciarrocchi
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