Natura
e spiritualità: Città della Pieve
di
Renzo Montagnoli
Per
visitare l’Umbria come si deve, procedendo piano, soffermandosi
ad ammirare gli squarci paesaggistici che si aprono fra una montagna
e l’altra, camminando per le vie strette e ripide dei suoi
numerosi paesi, aspirando a pieni polmoni quell’aria di
misticismo che la permea e a cui tanto contribuiscono chiese, palazzi
e castelli, di certo non basterebbe un anno. Il turismo veloce, se
consente di vedere molto, ha però l’inconveniente di non
riuscire a rendere partecipe il viaggiatore dell’atmosfera
delle località che visita. Così, quando sono stato in
questa regione che considero unica nel suo genere, visto che è
capace di fondere in un esemplare equilibrio natura e spiritualità,
sono stato costretto a effettuare delle scelte, tralasciano la visita
di alcuni luoghi, ripromettendomi di andarli a vedere in un secondo
momento, secondo momento che, come quasi sempre accade, non c’è
stato. E’ per questo motivo che troverete un mio itinerario
incompleto e limitato a piccole realtà, fatta eccezione per
Perugia, in quanto più facili da visitare, più comode
per vedere tutto. Una di questi piccoli borghi è Città
della Pieve, un paesino in provincia di Perugia con non più di
8.000 abitanti, edificato come tanti su un colle alto circa 500
metri, dominante la Val di Chiana. L’assessorato al Turismo la
definisce una cittadina medievale da favola; forse c’è
un po’ di esagerazione, ma senz’altro il turista ha di
fronte a qualcosa di particolarmente grazioso.
Non
sto a parlare della sua storia perché non c’è
molto da dire e preferisco quindi trascrivere quello che ho potuto
vedere. A parte l’aspetto generale, con le abitazioni costruite
pressoché totalmente in laterizio, cioè in cotto, con
il colore che varia fra il rosa chiaro e quello scuro, un colpo
d’occhio cromatico di grande effetto, ha un bel centro storico,
ma ciò che merita di essere visto è ben altro. Come al
solito l’architettura religiosa è la più diffusa
e pertanto certe visite sono obbligate, come quella alla Chiesa dei
Santi Gervasio e Protasio, duomo della città sita sul terreno
della piazza Gramsci e Plebiscito; la struttura è semplice, a
una navata, a croce latina con le cappelle laterali, probabilmente
edificata nell’VIII secolo e in seguito oggetto di molteplici
interventi; presenta numerose opere pittoriche, fra quadri e
affreschi, di nomi certamente famosi come Domenico Alfani, Giacinto
Boccanera, ma soprattutto Pietro di Cristoforo Vannucci, meglio
conosciuto come il Perugino. Vicino a porta Romana c’è
una chiesa in stile gotico, quella di Santa Maria dei Servi, la cui
origine si fa ascendere al XIII secolo, che ospita, dipinto più
prezioso, una bellissima Deposizione dalla Croce, una realizzazione
del Perugino. Al centro della città c’è la chiesa
di Santa Maria dei Bianchi risalente probabilmente al XIII secolo che
ha la particolarità di avere la parete di fondo dipinta con la
scena dell’Adorazione dei Magi, un’opera di grandissimo
pregio a firma del Perugino. Al riguardo si può dire che
questo grande pittore, nato appunto a Città della Pieve, diede
molto a questo splendido paesino; Pietro di Cristoforo Vannucci, che
fu maestro di Raffaello, è riuscito a fondere la luminosità
di Piero della Francesca con i modi lineari del Verrocchio, insomma
quel che si può definire un grande. Fra i monumenti civili un
piccolo cenno merita il Palazzo della Corgna, dimora signorile, al
centro del paese, di fronte al Duomo, con numerosi affreschi opera di
Niccolò Circignani, più conosciuto come il Pomarancio.
Quello che però mi è difficile descrivere è il
sistema delle vie cittadine, con tanti vicoli, la cui percorrenza
illude il visitatore di farlo arretrare nel tempo all’epoca di
Madonne e Cavalieri, di bardi declamanti accompagnandosi con il
liuto, e in particolare c’è un vicolo che ha una storia
curiosa e già il nome desta immediato interesse: il
Baciadonne, chiamato così perché in seguito a una lite
fra vicini questi decisero di staccare le loro case, non di molto
però, perché oltre i 50 – 70 centimetri era
impossibile; ecco allora che nel caso di transito contemporaneo di un
uomo e di una donna il contatto avveniva per forza.
Fra
queste mura, queste viuzze, piazze e piazzette si respira un’aria
di altre epoche, perfino il tempo sembra rallentare ed allora è
piacevole deambulare senza una meta, immergendosi in questa atmosfera
rarefatta, lontana centinaia di anni dalla frenesia del nostro
quotidiano ed è così che si riscopre il piacere di
osservare e di cogliere anche nel poco il tanto del valore della
natura e delle opere dell’uomo fatte a misura d’uomo.
Soprattutto al tramonto, quando la luce sfiora queste mura e queste
case di mattoni, sembra la carezza del sole prima di andare altrove.
Il buio della sera, poi, e quello ancor più fitto della notte
evocano fantasmi di un mondo che non c’è più e
alla fine, colti dal sonno, si piomba nella magia di questo paese da
favola.
Dove
dormire e mangiare:
https://www.cittadellapieve.org/dormire-mangiare/
Come
arrivare:
In
macchina, moto, camper
Città
della Pieve è facilmente raggiungibile in auto, in moto e in
camper grazie alle comode uscite dell’Autostrada A1 di Fabro e
Chiusi – Chianciano.
Dalle
uscite autostradali ti basterà proseguire in direzione Città
della Pieve.
Distanza
da Fabro:
15 Km
Distanza
da Chiusi – Chianciano:
16 Km
In
treno
Città
della Pieve è servita dalla vicina stazione di Chiusi –
Chianciano.
Vedi
orari e tariffe www.trenitalia.com
Da
qui puoi scegliere di raggiungerci:
Con
Bus:
13 minuti
http://www.umbriamobilita.it/it
https://www.fsbusitalia.it
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Taxi:
10 minuti
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Revirent
loc. Cardete 347
3629374
Margheritelli
– Valdichiana Tour
In
aereo
Aeroporto
di Perugia (50 km circa)
Aeroporto
di Firenze (110 km circa)
Aeroporto
di Roma – Ciampino (160 km circa)
Aeroporto
di Roma – Fiumicino (190 km circa)
Fonti:
Wikipedia;
Città
della Pieve
Umbria
Nota:
le foto a corredo dell’articolo
sono state reperite in diversi siti Internet
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