Enchiridion
celeste
poesie
di
Alessandro Ramberti
Fara
Editore
Poesia
Pagg.
56
ISBN
978-88-9293-059-9
Prezzo
Euro 7,00
Non
arrendersi mai
Il
primo problema che ho dovuto affrontare nel leggere questa raccolta è
stato il titolo, per me del tutto incomprensibile. Qualcuno potrà
dire che è una parola greca, ma a suo tempo purtroppo ho
studiato solo il latino, e non anche il greco. E allora mi sono dato
alle ricerche, in Internet, e così ho appreso che è un
manuale ed è anche il titolo di uno scritto di filosofia e di
etica stoica dello scrittore greco-romano Arriano. E quel celeste
perché c’è? Il manuale potrebbe essere di
qualsiasi colore, ma perché proprio celeste? Ci penserò,
perché può darsi che nel corso di lettura arrivi la
risposta.
Si
diceva del manuale e di che si tratti si capisce abbastanza
facilmente, in pratica sono consigli su come accettare con serenità
i dubbi e i timori che sono insiti nella strada della vita che
percorriamo. Senza con questo fornire un modo di comportamento, anche
perché tanti, anzi troppi sarebbero i casi, verso dopo verso,
pur apprezzando l’opera, ho in me quel tarlo che reclama,
dapprima lieve, e poi a viva voce, il motivo di quel celeste. Quasi
a indispettirmi devo arrivare quasi in fondo per scoprirlo, perché
dopo una prima parte intitolata “Idilli” ne viene
una seconda, che nemmeno a farlo apposta l’autore ha
classificato come “Piccolo manuale per abbracciare il
cielo”. Devo tuttavia riconoscere che, considerando il
notorio spirito religioso di Alessandro Ramberti, avrei dovuto capire
subito, ma allora come avrei potuto leggere anche con l’interesse
di chi sta cercando una risposta le poesie che compongono la
raccolta? Non avrei potuto forse apprezzare nella giusta misura “Nel
bosco” ( Un tuono mi richiama / risalgo
dal torpore / mi aggrappo a delle immagini / la luna sul sentiero /
il rumore dei sassi / un niente di respiro.)
che non sono solo versi con cui si descrive un aspetto della natura,
ma sono il risvolto intimistico di una visione che va oltre la
realtà, una sensazione di un’immagine che si vede più
con il cuore che con gli occhi.
C’è
sempre nell’uomo quell’ansia di correre, di fuggir via
non si sa da cosa, di leggere a raffica le poesie, di trovarsi poi
all’ultima sera con in mano solo un pizzico di fredda cenere, è
in fondo un passar via per non affrontare i dubbi e i timori della
vita, e invece c’è sempre una via di fuga e siamo noi a
doverla cercare, un percorso che non è senz’altro
facile, ma che ci fortifica, ci rende uomini, dà un senso a
un’esistenza che da grigia può diventar celeste.
Da
leggere, non c’è dubbio.
Alessandro
Ramberti
(Santarcangelo
di Romagna, 1960) laureato in Lingue orientali a Venezia, master
(UCLA) e dottorato (Roma Tre) in Linguistica, ha pubblicato in
prosa: Racconti
su un chicco di riso (Pisa,
Tacchi 1991) e La
simmetria imperfetta con
lo pseudonimo di Johan Haukur Johansson (2022). Con la poesia Il
saio di Francesco ha
vinto il Pennino d’oro al Concorso Enrico Zorzi 2017. Le più
recenti raccolte di versi sono: Vecchio
e nuovo (2019), Faglia (2020)
e Medèla (2021).
Renzo
Montagnoli
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