Equilibrio
di
Gabriele Oselini
Fara
Editore
Poesia
Pagg.
80
ISBN
978-88-9293-055-1
Prezzo
Euro 10,00
La
serenità della natura
Di
questo poeta mantovano avevo già letto le sillogi Piove
(Fara, 2011), La mia casa (Fara, 2014) e Fiori rossi
(Fara, 2018), ritraendone una positiva impressione; in particolare ho
potuto apprezzare le tematiche, connesse alla natura, una natura di
certo reale e non idilliaca, per quanto non manchino note che
richiamano una osmosi fra il mondo circostante e l’intima
natura dell’autore, note che senza giungere a far assumere ai
versi un alone mistico pur tuttavia li nobilitano con una
rappresentazione intensa e di chiara efficacia. Anche in Equilibrio
ritroviamo argomenti già affrontati, ma esposti in modo
diverso, frutto di più attente osservazioni e di intuizioni
più felici ( Memoria - lenti passi cadenzati / e brezza
odorosa / sui campi coltivati / rosso tramonto / sulla spianata /
d’argento / un morbido / grigio nebbia / sfuma anche la memoria
); è appena il caso di
far rilevare che a questa atmosfera quasi rarefatta molto
contribuiscono aspetti della natura tipici della zona di residenza
dell’autore, con i campi coltivati e la felice chiusa finale
che accompagna il grigio della nebbia alla memoria che si impigrisce
e viene lentamente meno. Questa immersione nella natura è
sempre presente e in alcuni casi diventa prevalente, tanto da fornire
con poche e sapienti pennellate un quadro d’insieme che non è
solo visione, ma è anche atmosfera, come in Primavera
( Incanto / sonoro / nell’aria / musicata / dagli
uccelli / brillano / i campanili / nascosti a tratti / da brutti
edifici / ma rami / in fiore / di ogni colore / profumano / tenaci /
l’aria / della primavera).
E ogni osservazione del mondo circostante determina sensazioni ed
emozioni che Oselini puntualmente riporta ed esterna con i suoi
versi. E’ tanto più apprezzabile questa sua capacità
di comunicare quanto prova perché lo fa con semplicità
e pertanto il risultato è di particolare efficacia. Del resto
la vita di paese, il Po, fiume imponente e silenzioso che scorre
vicino, i campi coltivati, i filari di pioppi, i colori dell’alba
e del tramonto si riflettono puntualmente nell’autore,
determinano gli slanci di creatività, fanno sì che
tutta la sua produzione presenti un filo conduttore che non viene mai
meno. Oselini vede con gli occhi, ma soprattutto con il cuore e
riesce a cogliere quella magia della natura che l’uomo del XXI
secolo sembra aver dimenticato per rincorrere un fatuo benessere
(sulla riva del fiume fra salici e fruscii nembi d’uccelli
neri si specchiano nell’acqua grigia l’onda leggera
risucchia nella sabbia avvolgente e sinuosa orme di piedi nudi una
frasca nasconde i
pudici sguardi di due giovani amanti
). E’ una scena incantata che compone un quadro d’insieme
in cui, in un mondo quasi primigenio, l’uomo sembra ritrovare
le passioni, gli affetti, con quei pudici sguardi di due innamorati
nascosti da una frasca. Non credo che debba aggiungere altro, se non
l’invito a leggere questa raccolta che, come le altre dello
stesso autore, è capace di infondere un grande senso di
serenità.
Gabriele
Oselini
(1953)
è nato e risiede a Viadana (MN).
Ha conosciuto negli anni ’70 Daniele Ponchiroli, caporedattore
della casa editrice Einaudi, col quale ha intessuto un rapporto di
profonda amicizia e dal quale ha ricevuto numerosi stimoli culturali
e umani.
Ha
partecipato a diversi concorsi nazionali di poesia. È stato
segnalato alla III edizione del concorso Pubblica con noi di Fara
Editore, con cui ha pubblicato (2005) una selezione di versi
all’interno di Antologia
pubblica,
e successivamente le
sillogi Specchio (2006), Finito (2008), Piove (2011), La
mia casa (2014)
e Fiori
rossi (
2018). Ha collaborato con l’editore Afro Somenzari di Fuoco
fuochino.
È stato premiato al VII Concorso di poesia Roberto
Fertonani di
Rivarolo Mantovano (2017).
Renzo
Montagnoli
|