La
porpora delle api
di
Anna Maria Ercilli
Postfazione
di Alberto Mori
Foto
in copertina di Anna Maria Ercilli
Fara
Editore
Poesia
Pagg.
56
ISBN
978-88-9293-094-0
Prezzo
Euro 10,00
La
delicatezza con cui sono espressi i sentimenti
“Non
trovo nessun meridiano / per unire i passaggi, /…”
“Ricordiamoci il rumore / dei passi / nelle strade
silenziose /…” “Lente scorrono sul vetro /
rispecchiano il mondo /…”.
Se
leggiamo le poesie di questa raccolta in religioso silenzio ci è
possibile sentire un battito, quello di un cuore caldo che freme
nell’osservare, nel guardare intorno per poi fissare su carta
sensazioni ed emozioni, è un cuore che trema e gioisce, che
lento scandisce ricordi trascorsi, che fa risentire passi lontani; è
un cuore quello dell’autore che accompagna la nostra emozione,
che ci incanta con le sue sublimi parole ( Si allontana, le spalle
/ ricurve come da / un peso / invisibile il fardello ma pesante, /
sono mancate le parole / quelle facili per le nostre labbra, /
nessuno s’è girato a raccogliere / uno sguardo, /
l’ultimo incompiuto ponte / sospeso / ignoravamo come e dove /
finivano le nostre sorti.). Di Come sospesi ho riportato
integralmente i versi, perché è raro trovare una
delicatezza e una sensibilità con cui esprimere i sentimenti,
sussurrati in punta di penna.
Però
questa poesia non è la sola a presentare queste
caratteristiche senz’altro innate nell’autore, visto che
è un piacere ritrovare questa dolcezza anche quando si scrive
di cose che fan male, perché in fondo constatare non vuol dire
concordare (Le parole - Le parole non portano / rancore sono
disarmate, / ma sanno ferire / le parole incontrano finestre chiuse,
/ aprono porte nei cortili / sfregiano muri di argilla / non entrano
nell’arido tempo / non lasciano arrivare il sonno,/ rodono il
dubbio nel rumore / indefinito, stridono / nella lingua della notte /
travisano il senso / a te pensano. ).
Chi
come me scrive anche poesie potrebbe sembrare facilitato nello
stilare la recensione di una silloge, ma non è del tutto
esatto, perché prima di tutto mi deve spossessare della mia
personalità poetica per entrare in quella dell’autore e
ciò a volte è difficile, ma in questo caso non lo è,
perché mi sono trovato di fronte a una persona che è
sempre presente, in ogni verso, anche quando si chiude il libro. I
sentimenti e il modo di esprimerli senza imporli, anzi proponendoli,
mi hanno appagato, mi hanno indotto a una serie di riflessioni sul
senso della vita, sui miei rapporti con gli altri che mi hanno
condotto a quella serenità che si può provare solo
quando si legge qualcosa che ti tocca nel profondo, che ti fa aprire
il cuore per poi rinchiudervi dentro quell’emozione da
ripescare nei momenti grigi.
Quando
un’opera mi provoca questa sensazione non ho da chiedere altro,
mi ha dato tutto ciò che cercavo e quindi inevitabile è
il giudizio positivo della stessa, un giudizio che spero concordi con
quello di altri che intendessero leggerla, ricordando che, a
differenza di una prosa, la composizione poetica deve essere
ponderata parola per parola, onde entrare in sintonia con l’autore.
Anna
Maria Ercilli,
vive a Trento con memorie liguri. Ha lavorato nel Servizio Sanitario.
Ha pubblicato sette sillogi di poesia, scrive racconti e articoli
culturali per le riviste «Il Furore dei libri» e «R&S»,
è inserita in alcune antologie
(Controparole, Hospite, L’evoluzione
delle forme poetiche, Vivere
l’abbandono)
e riviste («La Mosca di Milano», «Il Monte Analogo»
e altre). Presente anche nel dizionario delle parole perdute Nelle
pagine del tempo (EmmeTi
2011) e nei volumi Le
stagioni per posta e Una
lettera importante (entrambi
con LUA di Anghiari), Quella
volta su un treno (Equinozi
2020), iPoet
Lunario in Versi (LietoColle).
Fotografa per passione. Presidente della Società Dante
Alighieri di Trento nell’anno sociale 2014-2015.
Renzo
Montagnoli
|