Sassari,
la mia città
di
Piera Maria Chessa
E’
stato duro, tanti anni fa, lasciare Sassari per trasferirmi altrove.
E ancora oggi, a distanza di decenni, lei rimane e rimarrà la
mia città, pur trovandomi bene anche nel luogo in cui abito
ormai da tanti anni.
Nel
Medioevo Sassari era un piccolo borgo, il suo nome, in lingua sarda,
era Thatari,
e in esso trovarono rifugio le popolazioni che vivevano vicino al
mare e che scappavano dalle incursioni dei pirati, che certamente non
rendevano loro la vita facile.
In seguito, diventato un po’
alla volta più popoloso, divenne la capitale del Giudicato
di Torres,
cittadina che si trovava sul mare, non distante da Sassari, e che
oggi si chiama Porto Torres.
L’antica Thatari, in seguito,
fu dominata dai pisani, dai genovesi e dagli aragonesi. Nel 1500 fu
occupata dai francesi, per ritornare poi sotto il dominio degli
spagnoli. Soltanto con Carlo Alberto, nel 1835, i feudi furono
finalmente aboliti.
Sassari è
una bella città, ha circa 125.000 abitanti, e dopo Cagliari è
il centro più importante della Sardegna, non soltanto per
quanto riguarda la popolazione, ma anche in ambito culturale ed
economico. Si trova a circa 10 km dal mare.
Nell’800,
nella struttura urbana sono state fatte purtroppo delle modifiche
importanti, e per quanto mi riguarda, assolutamente incomprensibili:
sono stati abbattuti infatti il castello aragonese e buona parte
delle mura medievali, probabilmente con lo scopo di creare altri
spazi per nuove costruzioni. Di certo si sa che dopo la demolizione
del Castello, nel 1877, esattamente nella stessa area, venne
costruita una caserma intitolata ad Alfredo Ferrero della Marmora,
che oggi ospita il Comando della Brigata Sassari.
Nel frattempo
Sassari vedeva aumentare il numero dei suoi abitanti, e questo si
verificò in modo particolare dopo la seconda guerra mondiale.
In quegli anni vi fu inoltre un buon sviluppo del settore terziario e
di alcune industrie. Nonostante ciò, il movimento migratorio
fu però notevole. Prima i capifamiglia, poi intere famiglie si
trasferirono al nord, spesso lasciando l’isola per sempre.
In
seguito, tuttavia, con il turismo e le attività ad esso
collegate, le migrazioni si ridussero notevolmente, soprattutto nel
decennio che va dal 1981 al 1991.
Il
luogo più bello di questa città è indubbiamente
la Piazza
d’Italia, denominata
nel passato Il
salotto di Sassari,
che probabilmente mantiene ancora oggi questo privilegio, e sulla
quale si affacciano alcuni dei suoi palazzi più
belli.
Innanzitutto, l’ottocentesco Palazzo
della Provincia, in
cui hanno sede sia gli Uffici Provinciali che la Prefettura.
Fu
eretto verso la fine del 1800 (1873 -1880) e ha degli interessanti
elementi neoclassici e barocchi.
Sulla parte opposta della
Piazza si trova il Palazzo
Giordano,
in stile neogotico veneziano, ed è intestato al suo
committente, Giuseppe Giordano Apostoli, avvocato e politico italiano
nato a Sassari. Oggi è la sede della Banca Intesa Sanpaolo.
La
Piazza d’Italia, tanti anni fa, era anche il punto d’incontro
per i ragazzi della mia generazione. Tutte le sere, ma anche durante
il giorno, era il luogo in cui ci si incontrava; lì nascevano,
e spesso si concludevano, le prime storie d’amore, tanto
intense quanto fugaci.
E’ una piazza molto spaziosa, ed è
proprio questa sua ampiezza a renderla così speciale, a parte,
naturalmente, come si è detto, la presenza dei bei palazzi che
la circondano.
Nella Piazza si trova anche il Monumento
a Vittorio Emanuele II di Savoia.
Si tratta di una scultura posizionata su un’ampia base sulla
quale si trovano altre due sculture. L’opera è stata
eseguita dallo scultore Giuseppe Sartorio.
Non lontano dalla
Piazza ci sono i
Portici,
molto frequentati negli anni 60, 70, e forse anche 80. Quante volte
li ho percorsi in una direzione e nell’altra! Vi erano, e vi
sono ancora, diversi negozi e caffè. E poi, un’edicola
molto ben fornita che attirava moltissime persone. Oggi, purtroppo,
non cattura più l’attenzione come allora.
Proseguendo
nella direzione opposta rispetto alla Piazza d’Italia, si va
verso la via Roma, una strada molto frequentata, con tanti caffè
e tavolini all’aperto.
Sulla destra, si trova il
Tribunale, sulla sinistra, un po’ più avanti, il
bel Museo
nazionale archeologico ed etnografico Sanna.
Fu
istituito nel 1931 e intitolato a Giovanni Antonio Sanna, politico e
imprenditore di origine sassarese, assolutamente meritevole di una
visita approfondita.
Tornando indietro, ripercorrendo la Piazza
e arrivando ai Portici, si può proseguire invece verso
la Piazza
Castello, dove
era situato il Castello
Aragonese,
e percorrere quindi il lungo Corso Vittorio Emanuele II. Scendendo,
sulla destra, si trova prima di tutto la bella Piazza
Azuni, sulla
quale si affacciano alcuni bei palazzi degni di nota. Al centro della
Piazza è situata la statua dedicata appunto a Domenico Alberto
Azuni, giurista e storico sassarese. Poco distante, si trova la
mitica antica libreria Dessì. Entrarvi è come arrivare
in un altro mondo, persino l’atteggiamento dei librai, quasi
austero, è in piena sintonia con l’edificio che sa di
tempi illustri e di amore per il sapere.
Andando ancora avanti,
si arriva alla Piazza
Tola, sulla
quale si affacciano altri bei palazzi antichi. La Piazza, intitolata
nel 1848 a Carlo Alberto, re di Sardegna, dopo la morte del
magistrato sassarese Pasquale Tola, avvenuta nel 1874, fu a lui
dedicata.
Proseguendo ancora lungo il Corso, sulla destra, ecco
l’antico Teatro
Civico,
inaugurato nel 1829 e intitolato al compositore e patriota sassarese
Luigi Canepa. Qui ho scoperto la bellezza della recitazione a diretto
contatto con il pubblico quando, da ragazza, i professori ci
portarono a vedere una commedia. Tutta un’altra cosa rispetto
al cinema, per quanto assolutamente da apprezzare.
Va ricordato,
a questo punto, anche il bello ed elegante Teatro
Verdi, che
venne inaugurato l’8 dicembre del 1884 con l’esecuzione
di un’opera dello stesso Luigi Canepa: il Riccardo
III.
Continuando la passeggiata fino in fondo al Corso, si
raggiunge un altro pezzo del centro storico.
Ed è qui che
si ritrovano le vie della Sassari “vecchia”, quelle in
cui si respira in parte quel passato che non c’è più,
eppure è come se lo si avvertisse ancora nell’aria e nel
comportamento delle persone più anziane.
Vi è
un’altra parte dell’antica città che merita di
essere conosciuta. E’ la
via Turritana,
una strada lunga e stretta che purtroppo da diversi anni è
stata trascurata, ma ancora oggi suggestiva e piacevole da
percorrere.
In questa via le case sembrano abbracciarsi da un
lato all’altro della strada, come accade nei centri storici di
tanti altri borghi, mentre sui piccoli balconi i panni stesi stanno
ad asciugare, portando comunque un po’ di luce con i loro
colori. Poi ci sono degli slarghi, delle piccole piazze, dove il sole
arriva con più generosità, e accanto agli ingressi si
trovano fiori e piante curati da mani sapienti.
Nei quartieri
più antichi di Sassari si possono visitare delle belle chiese.
Innanzitutto, la Cattedrale,
dedicata a San Nicola, patrono della città. E’
cattedrale dal 1441, ma dagli abitanti è conosciuta
soprattutto come “il Duomo”. Numerosi gli stili
architettonici. Si va dal romanico al gotico, dal rinascimentale al
barocco.
Vi è poi la bella chiesa di Santa
Maria di Betlem,
dedicata alla Madonna, la cui facciata è del tredicesimo
secolo. Sant’Agostino risale
invece al sedicesimo secolo. Interessante anche Santa
Caterina,
dedicata a Caterina d’Alessandria.
Merita una visita
approfondita la Chiesa
della Madonna del Rosario, è
in stile barocco, e venne edificata, insieme al convento, nel 1635
grazie all’impegno dei frati domenicani. Fu ricostruita e
ampliata vent’anni dopo. Di grande rilievo, sull’altare
maggiore, l’intera parete sullo sfondo occupata dal retablo
del Rosario, del 1682,considerato,
sia per la bellezza che per la grandezza, una delle opere più
pregiate per quanto riguarda l’arte sacra della nostra
isola.
Assolutamente da visitare è la bella chiesa
di San Pietro di Silki,
situata quasi fuori dalla città. La sua costruzione iniziò
nel 1065, ma fu completata nel XVII secolo. Diversi gli stili
architettonici: romanico, gotico e barocco. La chiesa è
dedicata all’apostolo San Pietro.
Non bisogna dimenticare
neppure la chiesa di San
Giuseppe,
situata non lontano dalle ex carceri di San Sebastiano. La
costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1884 e venne conclusa
quattro anni dopo, nel 1888. Lo stile architettonico è quello
neoclassico.
Nel
centro storico della città, è situato anche il Palazzo
Ducale. Venne
costruito nella seconda metà del settecento sotto la guida
dell’architetto piemontese Carlo Valivio, su commissione del
nobile don Antonio Manca Amat. E’ in pietra calcarea e in stile
neoclassico. L’ interno è arredato con mobili, dipinti,
arazzi e stucchi. Attualmente è la sede del Comune.
In
questa presentazione della città di Sassari, che avrebbe
necessitato di ben altri approfondimenti, non può però
mancare almeno un accenno a un monumento speciale, che è
diventato uno dei più importanti simboli della città:
La Fontana
di Rosello.
Si
trova al centro della valle di Rosello, ed è sovrastata
dall’omonimo ponte.
La data d’inizio della sua
costruzione è il 1295 a opera di maestranze genovesi, ma è
stata poi rinnovata nel 1605 in stile tardo-rinascimentale. I
materiali utilizzati sono stati il marmo e la pietra.
E’
un monumento molto particolare ed è stato inserito nella serie
di francobolli “Fontane d’Italia”.
Un’ultima
cosa ancora prima di concludere. Voglio ricordare che Sassari ha dato
i natali a due Presidenti della Repubblica: Antonio Segni e Francesco
Cossiga, oltre che a diverse altre personalità di rilievo. Tra
queste merita, a mio parere, un posto speciale Enrico Berlinguer.
Come
dicevo prima, non basta questa presentazione per parlare di Sassari
in modo adeguato, spero tuttavia di essere riuscita a dare parecchie
indicazioni su questa bella città ottocentesca, e soprattutto
di aver suscitato una certa curiosità per un luogo che merita
di essere conosciuto e visitato senza fretta.
Di
seguito, un po’ di foto.
1)Il
Palazzo della Provincia. 2) Il Monumento a Vittorio Emanuele II di
Savoia. 3) Il Palazzo Giordano. 4) I Portici, sulla sinistra. 5)I
Portici, sulla destra. 6) La Caserma Lamarmora. 7) La Piazza Azuni.
8) La Piazza Tola. 9) La Cattedrale di San Nicola. 10) La Chiesa di
San Pietro di Silki.
Le
notizie relative alla città sono state reperite sul web, in
diversi siti.
https://pieramariachessa.wordpress.com/
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