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  Editoriali  »    »  Ieri, oggi e domani, tre fasi di apprendimento, di Lorenzo Russo 31/07/2021
 
Ieri, oggi, domani, tre fasi di apprendimento

di Lorenzo Russo





Diventa sempre più evidente che, oggi, l'uomo ha bisogno di una imposizione che regoli il suo comportamento nei casi di contrasti con il senso democratico evoluto.

Democrazia non è libertà senza regole e principi, come mi sembra che oggi venga intesa da molte persone di ogni ceto e grado d'istruzione.

I molti dibattiti attuali riguardanti la morale e l'etica, determinanti poi il costume di vita prevalente, crea in me l'opinione di trovarmi in un società democratica senza che i suoi membri abbiano la maturità necessaria per farla sopravvivere.

Ma, ad ogni modo, l'imposizione deve essere limitata al caso e misurata nella sua durata e intensità, affinché non risvegli nella coscienza del cittadino il tempo trascorso, durante il quale non aveva possibilità di opporsi neanche con motivazioni giuste.

Se è vero che il passato è maestro di vita, oggi l'uomo dovrebbe avere maturato in sé una coscienza capace di avvertirlo dei pericoli derivanti dai suoi attuali eccessi di vita.

Sempre seguendo il susseguirsi delle cause ed effetti, quali stimoli generanti in moto continuo energie per sopravvivere alle sue sempre determinanti condizioni retrograde di vita, mi sembra che si sia arrivati al punto di quasi non ritorno.

Anche la speranza che la pandemia avrebbe sollecitato l'uomo a rivedere il suo esorbitante stile di vita si è dimostrata finora illusoria.

L'uomo si trova, oggi, in una fase esistenziale priva di ogni controllo volto al suo bene, già addirittura alla sua sopravvivenza.

Forte delle sue conquiste scientifiche e tecniche, crede di poter superare ogni ostacolo gli si presenti elevandosi a Superuomo.

Ha perso il contatto con la materia, che lo ospita e della quale lui stesso è composto, perché crede di poterla modificare a suo bisogno e volontà.

Ogni principio, sia religioso sia dettato unicamente dalla prudenza, non influisce più sul suo comportamento stravagante.

L'uomo delle modeste aspirazioni e limitate capacità non esiste più, oggi chiunque vuole vivere alla grande.

Già nel Terzo Reich hitleriano credeva di poter sostituire il Dio della pazienza, del sostegno, della misericordia e perdono con l'elevarsi lui stesso a Padrone della terra.

È lui stesso che si eleva a Dio Supremo, che tutto decide e impone ed esclude ogni altra forza concorrenziale.

Non è la prima volta che una tale estremamente ideologica identificazione accade, e tutte le volte ha fatto una brutta fine, e sempre a scapito dei ceti minori non sapienti e non liberi di decidere.

Sono loro che hanno bisogno di un Dio misericordioso, e se lo creano in se stessi per poter sopravvivere.

Si delinea anche qui l'esistenza dei due poli che determinano la vita in terra.

La mancanza di equilibrio tra loro preavvisa l'inizio di tempi burrascosi, indipendentemente da chi sia che detiene il potere.

Nel loro equilibrio domina la comprensione che non si è onnipotenti, che si abbisogna di principi regolatori fondanti sulla prudenza in ogni pensiero e decisione.

Nell'osservare lo stile di vita odierno dell'uomo, mi è chiaro che è la presuntuosità, quella tipica degli esseri deboli che vogliono far intendere di essere forti, decisivi, prescelti dal destino a generare in lui l'imprudenza e dettare il da fare.

Il Dio della salvezza non è più presente nella sua anima ed egli stesso ha colmato il vuoto spirituale creandosi un proprio Dio che appaghi e giustifichi ogni suo più svariato desiderio.

I vizi che ne sorgono lo spingono a vivere una vita sregolata, fino a farla diventare incontrollabile e a non riuscire a distinguere il giusto dall'ingiusto, il sano dall'insano.

Tra tutti gli Dei che l'uomo si crea nella sua mente, sembra che oggi domini il più dannoso, allucinante, viziato.

Di fatto, oggi l'uomo pretende troppo: nel campo del lavoro dove vuole lavorare sempre di meno ma guadagnare di più, nel tempo libero che ha fatto sorgere una industria molto redditizia ed estesa in ogni angolo del globo per i sempre più numerosi praticanti dello sport estremo, con il quale vogliono dimostrare a se stessi di averne il diritto perché in possesso dell'abilità e coraggio.

Il vero motivo è la noia derivante dall'avere troppo tempo libero e mezzi finanziari.

Chi crede che si possa continuare così non sa che in ogni crescita è presente anche il germe della decrescita. Sono loro che dettano il da fare.

Se si comprendesse che ieri, oggi e domani sono tre fasi di un processo di apprendimento indispensabile, molto complesso e impegnativo, potrei affermare che l'uomo avrebbe buone possibilità di crearsi un futuro sereno.

Insieme rispecchiano il percorso storico dell'uomo. Sta a lui servirsi delle esperienze di ieri per creare un oggi migliore e un domani possibile.

Altrimenti, mi sa che al suo posto subentrerà un surrogato, un essere totalmente obbediente alla élite del potere.


 
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