Ieri,
oggi, domani, tre fasi di apprendimento
di
Lorenzo Russo
Diventa
sempre più evidente che, oggi, l'uomo ha bisogno di una
imposizione che regoli il suo comportamento nei casi di contrasti con
il senso democratico evoluto.
Democrazia
non è libertà senza regole e principi, come mi sembra
che oggi venga intesa da molte persone di ogni ceto e grado
d'istruzione.
I
molti dibattiti attuali riguardanti la morale e l'etica, determinanti
poi il costume di vita prevalente, crea in me l'opinione di trovarmi
in un società democratica senza che i suoi membri abbiano la
maturità necessaria per farla sopravvivere.
Ma,
ad ogni modo, l'imposizione deve essere limitata al caso e misurata
nella sua durata e intensità, affinché non risvegli
nella coscienza del cittadino il tempo trascorso, durante il quale
non aveva possibilità di opporsi neanche con motivazioni
giuste.
Se
è vero che il passato è maestro di vita, oggi l'uomo
dovrebbe avere maturato in sé
una coscienza capace di avvertirlo dei pericoli derivanti dai suoi
attuali eccessi di vita.
Sempre
seguendo il susseguirsi delle cause ed effetti, quali stimoli
generanti in moto continuo energie per sopravvivere alle sue sempre
determinanti condizioni retrograde di vita, mi sembra che si sia
arrivati al punto di quasi non ritorno.
Anche
la speranza che la pandemia avrebbe sollecitato l'uomo a rivedere il
suo esorbitante stile di vita si è dimostrata finora
illusoria.
L'uomo
si trova, oggi, in una fase esistenziale priva di ogni controllo
volto al suo bene, già addirittura alla sua sopravvivenza.
Forte
delle sue conquiste scientifiche e tecniche, crede di poter superare
ogni ostacolo gli si presenti elevandosi a Superuomo.
Ha
perso il contatto con la materia, che lo ospita e della quale lui
stesso è composto, perché crede di poterla modificare a
suo bisogno e volontà.
Ogni
principio, sia religioso sia dettato unicamente dalla prudenza, non
influisce più sul suo comportamento stravagante.
L'uomo
delle modeste aspirazioni e limitate capacità non esiste più,
oggi chiunque vuole vivere alla grande.
Già
nel Terzo Reich hitleriano credeva di poter sostituire il Dio della
pazienza, del sostegno, della misericordia e perdono con l'elevarsi
lui stesso a Padrone della terra.
È
lui stesso che si eleva a Dio Supremo, che tutto decide e impone ed
esclude ogni altra forza concorrenziale.
Non
è la prima volta che una tale estremamente ideologica
identificazione accade, e tutte le volte ha fatto una brutta fine, e
sempre a scapito dei ceti minori non sapienti e non liberi di
decidere.
Sono
loro che hanno bisogno di un Dio misericordioso, e se lo creano in se
stessi per poter sopravvivere.
Si
delinea anche qui l'esistenza dei due poli che determinano la vita in
terra.
La
mancanza di equilibrio tra loro preavvisa l'inizio di tempi
burrascosi, indipendentemente da chi sia che detiene il potere.
Nel
loro equilibrio domina la comprensione che non si è
onnipotenti, che si abbisogna di principi regolatori fondanti sulla
prudenza in ogni pensiero e decisione.
Nell'osservare
lo stile di vita odierno dell'uomo, mi è chiaro che è
la presuntuosità, quella tipica degli esseri deboli che
vogliono far intendere di essere forti, decisivi, prescelti dal
destino a generare in lui l'imprudenza e dettare il da fare.
Il
Dio della salvezza non è più presente nella sua anima
ed egli stesso ha colmato il vuoto spirituale creandosi un proprio
Dio che appaghi e giustifichi ogni suo più svariato desiderio.
I
vizi che ne sorgono lo spingono a vivere una vita sregolata, fino a
farla diventare incontrollabile e a non riuscire a distinguere il
giusto dall'ingiusto, il sano dall'insano.
Tra
tutti gli Dei che l'uomo si crea nella sua mente, sembra che oggi
domini il più dannoso, allucinante, viziato.
Di
fatto, oggi l'uomo pretende troppo: nel campo del lavoro dove vuole
lavorare sempre di meno ma guadagnare di più, nel tempo libero
che ha fatto sorgere una industria molto redditizia ed estesa in ogni
angolo del globo per i sempre più numerosi praticanti dello
sport estremo, con il quale vogliono dimostrare a se stessi di averne
il diritto perché in possesso dell'abilità e coraggio.
Il
vero motivo è la noia derivante dall'avere troppo tempo libero
e mezzi finanziari.
Chi
crede che si possa continuare così non sa che in ogni crescita
è presente anche il germe della decrescita. Sono loro che
dettano il da fare.
Se
si comprendesse che ieri, oggi e domani sono tre fasi di un processo
di apprendimento indispensabile, molto complesso e impegnativo,
potrei affermare che l'uomo avrebbe buone possibilità di
crearsi un futuro sereno.
Insieme
rispecchiano il percorso storico dell'uomo. Sta a lui servirsi delle
esperienze di ieri per creare un oggi migliore e un domani possibile.
Altrimenti,
mi sa che al suo posto subentrerà un surrogato, un essere
totalmente obbediente alla élite del potere.
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