Mi
bolle il cuore
di
Debora Rienzi
Prefazione
di Alessandro Barban
Postfazione
di Alessandro Ramberti
Fara
Editore
www.faraeditore.it
Poesia
Pagg.
80
ISBN
978 88 94903 56 0
Prezzo
Euro 7,00
Teopoesia
In
tutta sincerità, scorrendo il catalogo on line dell’editore,
sono stato colpito da questo strano titolo, nonché
dall’indicazione di poesia non religiosa, bensì
teopoetica, riportata nella quarta di copertina e rappresentate da un
breve periodo della prefazione di Alessandro Barban.
Strano
titolo, certo, forse in apparenza eccessivo per una silloge dai cui
versi è lecito attendersi musicalità, dolcezza, pacata
esposizione, ma questo non è significativo, perché come
un abito non fa il monaco, così un titolo non fa una raccolta;
molto più complesso è il discorso in ordine a quel
termine, teopoetico di cui non trovi la definizione si Internet
nemmeno cercandola con il lanternino e allora è giocoforza
affidarsi a quanto precisato dal prefatore che scrive: “ non
si tratta di poesia religiosa, ma di teopoetica, cioè di
quello spazio interattivo teologico-spirituale di corpo, di
intelligenza psichica e di anima spirituale proveniente dalla stessa
esistenza dell’autrice, in cui la poesia diventa espressione di
Dio e affermazione della propria vita.”. Non è che
se ne sappia molto di più e allora è evidente che
bisogna andare a leggere le poesie di questa raccolta, lettura che in
ogni cosa è da fare se si vuole provvedere a scrivere una nota
critica; dunque occorre passare alla lettura, non una lettura
semplice e a sé stante, ma volta anche comprendere il
significato di teopoesia. E tutto diventa più facile e si
chiarisce fin dai primi versi (Spirito segreto / riflesso nel
silenzio, / brucia la pula dei nostri pensieri / e prepara l’anima
al parto ormai prossimo. / T’inserisci inadatto / nelle fessure
del nostro tempo / e parli inascoltato / a vite già fissate…
/ ma non desisti. E torni / a suggerire levità a cuori
appesantiti, / e risciacquare con premura / occhi duri impolverati…).
C’è infatti una sorta di colloquio fra la divinità
e il soggetto, tanto che mi viene da dire che la dimensione è
senz’altro spirituale, mentre l’aspetto religioso, almeno
in senso stretto, è appena abbozzato. In fin dei conti in
tutti noi, credenti o meno, c’è la possibilità e
la necessità di porsi delle domande, perché non siamo
solo carne, ma anche e soprattutto spirito. È proprio questa
nostra parte immateriale, evanescente a porsi o alla ricerca di Dio o
a interagire con Lui, come nel caso di questa raccolta poetica, la
cui novità, se così vogliamo definirla, è questa
espressività in versi di un dialogo muto e intimo che è
più frequente di quanto si possa immaginare, a volte
scientemente, altre inconsapevolmente. Proprio per questa tipicità,
per il sentire diverso in ogni soggetto e per quell’ancorarsi e
disancorarsi, quell’abbracciarsi e quello sciogliersi, quel
desiderio di comunicare e nel cercare risposte alle domande, la
poesia di Debora Rienzi ha una tale valenza che la rende di non
immediata comprensione, richiedendo invece più riletture, onde
– elemento indispensabile – entrare in empatia con
l’autrice. Poi, tutto diventa più semplice, è
come se una luce scendesse dentro a noi a scaldare il cuore e allora
anche il titolo appare pertinente.
Nata
a Padova nel 1974, Debora
Rienzi
ha studiato Filosofia a Padova e Medicina a Bologna. Dal 2004 al 2017
svolge attività missionarie con l’Ami (Associazione
Missionaria Inter-nazionale) facendo servizio in Italia, Africa e
India, poi entra nel monastero Camaldolese di Poppi
(Arezzo): www.camaldolesidipoppi.it
Renzo
Montagnoli
|