I
colpi di grancassa
di
Giuseppe Carlo Airaghi
Ci
sembrò di sentirla passare
una
domenica mattina
oltre
lo struscio del vento impietoso
che
imbizzarrisce le donne isteriche.
Uscimmo
di casa che era ormai tardi,
la
piazza svuotata, un passo alla volta,
la
festa terminata, impigliata tra i rami,
la
musica passata
come
non fosse mai esistita.
Ci
sembrò di intuire,
oppure
fu soltanto suggestione,
i
colpi di grancassa in lontananza,
prossimi
al silenzio,
all´ultima
svolta che conduce
al
limitare del paese,
là
dove si apre l´orizzonte alle Prealpi.
"Perennemente
in ritardo
passare
la vita a rincorrersi
e
non raggiungersi mai"
appuntai
compiaciuto
sopra
un foglio di fortuna.
"Esagerato"
sorridesti, tu che mi conosci
e
sorridendo mandasti tutto in vacca,
riconducendo
le mie parole enfatiche
alla
più modeste verità
che
a loro competevano.
Da Quello
che ancora restava da dire (Fara, 2020)