Lo
stridere uggioso dei gabbiani
di
Tiziana Monari
S´inseguono
le onde in una danza di battaglia
sospese
nel morire, oggi sul mare
c´è
la sua voce roca,antica ,selvaggia
il
vento incessante, acqua ed arena
non
c´è incanto di pesci e di navigli oggi sul mare
il
canto degli uccelli è silenzioso
si
sente solo il peso delle ossa
l´avvampare
caldo della resa
che
fa l´amore con gli smorti colori della cenere
ci
sono gocce di tempesta oggi sul mare
lo
stridere uggioso dei gabbiani
e
la notte non ha appigli
non
si sa se precipiti oppure salga
le
dita delle donne battono sui vetri
i
segni della lotta sotto gli occhi
l´aria
infida che dorme sui bambini.
Stenta
a respirare la vita sul mare che si gonfia
rende
instabile la presa
fra
lame d´acqua buia migranti senza ali, contadini d´Africa
sconfitti,
compianti e poi perduti
cedono
ad un sonnambulo ondeggiare
alla
fame che perfida attanaglia
e
lo schianto sigilla un´epopea senza ritorno
i
bambini si abbandonano al gemito del mare
affonda
il popolo di sabbia, il deserto che cammina
solo
croci nel solco del silenzio
ed
una mezza luna coricata
su
un Dio senza pietà che non sorride
lassù
nel cielo.
Crotone
26/02/2023