Guerra
di
Daniela Raimondi
Vennero
una notte d'inverno.
Una
notte infinita
dove
scordammo la tenerezza dell'erba,
il
profumo del fiume.
Il
gallo cantò impazzito a mezzanotte
e
l'acqua gridò da in fondo ai pozzi.
Due
serpenti si attorcigliavano sotto la luna.
Ascoltai
il loro canto di morte,
li
vidi solcare la terra di bava e di veleno.
E
vennero i carrarmati, vennero i soldati
battendo
i piedi nelle strade,
facendo
tremare i vetri delle case.
Vennero
per violare le vergini nel fango,
svuotare
le madie e le cantine.
Ora
cuociamo pane nero nel forno dietro casa,
pane
povero per le nostre bocche affamate.
Qualcuno
mi ha detto che là, lontano,
oltre
i campi e le montagne,
nei
forni crepitano i corpi dei morti.
Dalla
silloge La
donna più vecchia del mondo