Il
tempo di una rosa
di
Tiziana Monari
a
Emanuela Loi (*)
Palermo
bruciava
ed
io respiravo quellŽaria di terra martoriata
le
ombre torbide che si confondevano con altre ombre
e
quel giorno, truccata alla buona
le
ginestre che scoppiavano dalle siepi
le
navi che annaspavano alla fonda
la
laguna immersa in scaglie luminose
lŽho
vista la mia vita durare il tempo di una rosa
disfarsi
nel corso deviato delle cose
precipitare
come un ragno appeso ad un temporale
come
un uccello di passo nella sera.
Ed
ora che il tempo non è più tempo
e
sono altrove
una
perla di luce oltre il tramonto
la
sento lŽinconsistenza del silenzio
la
leggerezza del vuoto
aspetto
che il buio mi sciolga nel lungo sonno
penso
ai papaveri sui bordi dei fossi
ai
fili dŽerba ed ai sorrisi dei bambini
mentre
la morte si espande, vibra
oscilla
nel volto di Paolo
pesa
alle spalle, inchioda il fiato
e
mi lascia lì, nuda
accorciandomi
il cuore
con
un urlo addormentato nel sangue
i
miei passi che scivolano dentro un morbido,bianco nulla
leggeri
come una piuma.
Immobile
è lŽazzurro del cielo di luglio.
(*)
Emanuela Loi, poliziotta
morta il 19 luglio 1992 nella strage a Palermo di Via DŽAmelio, in
cui perirono gli altri quattro agenti della scorta e il magistrato
Paolo Borsellino.