Strage
d´alberi nel Bellunese
di
Gianluca Ferrari
fine
Ottobre 2018
Pare
che ammontino a quattordici milioni
(o
venticinquemila metri cubi).
Chiedi
comprenderne il fragore? Battaglia
fra
avverse generazioni divine.
In
folle quintana s´è divertito
il
vento a divorar cortecce, radici
invano
si contorcono nell´aria
teste
di Gorgone dal loro stesso
riverbero
pietrificate. Il vento
s´è
inghiottito antichi sentieri
canzoni
laboriose delle api,
cifre
sui tronchi incise - stemmi
d´Amore
- infinite inoltre casse
di
violino*
- armonico sciame
ed
altrettanti remi. Cruda
ironia
beffarda disfida:
su
di un pendio tra Asiago e Cortina
lo
schianto ha disegnato a furia
di
stecchi impazziti enorme sagoma
d´abete.
Un´eco della lunga lancia
il
sordo fragore che scortica
costoni
interi, vallate, trafigge
pure
nostro cuore, in qualche punto
mozzo
il fiato il mondo un po´ più
nudo
(incombe il coleottero tipografo
ingordo
di legname; se non si scostano
i
cadaveri al più presto sua progenie
proseguirà
sui fusti sani il soffio:
sottile
cancro delle segature).
*Si
ricavano da queste foreste, così
come i remi.
Da Acquerelli
gotici (edito in proprio, 2020)