A
cinque anni
di
Donatella Nardin
C´era
un lavorio continuo
intorno,
come un palpitare
imperfetto
di rondini
nell´affezione.
C´era
la madre in cucina
intenta
a sminuzzare
con
un coltello affilato
le
lacrime blu scese copiose
sul
pavimento.
C´era
il padre che, nulla
potendo,
cacciava stremato
dai
campi le lune pallide,
storte.
E
poi c´era lei - in folate
leggere
oltre dicembre -
intenta
a tenersi stretta
alla
forza innocente che,
caparbia,
governa le creature
ferite,
non così tanto però
da
impedire all´ombra
incombente
di scavare
una
crepa nel suo fervore
indifeso.
Da L´occhio
verde dei prati (Fara, 2023)