Il
soldatino di piombo
di
Tiziana Monari
Ancora
la pioggia cade
beffarda
da fronda a fronda
guizzano
le gocce come piccoli diavoli
in
un diluvio in bianco e nero
frustando
a sangue questa sera concava
senza
alcun passo,senza più alchimia
c´è
un dolore muto nelle pieghe della mani
la
risacca del buio
il
letto del fiume che si spacca
il
respiro che diventa lattescente
e
uomini col fango alle ginocchia, sconvolti dal guado che s´appiglia
misurano
ombre col silenzio, il limite posticcio delle cose.
Ci
sono mancanze nelle stanze allagate e vuote
sui
fondali radici ed onde anomale
auto
capovolte nel piccolo spazio concesso alla luce
l´ozio
che divora il gesto
la
fatica che brucia come sale
lo
sguardo illividito sopra al nulla, sopra al martirio di questo giorno
l´indistinto
calore delle viscere
restare
fermi non dà quiete
guardiamo
il ruminare delle onde
la
notte lugubre, assassina di sogni
consolandoci
nello sguardo di un altrove
l´inverno
negli occhi,gonfi di una strana malinconia.
La
scolorita pieve guarda con distacco alla pochezza della terra
al
lungo nubifragio sulle strade del paese
agli
uomini con le tempie poggiate sopra al muro
c´è
una mezza mela nuda rimasta sopra al letto per errore
qualche
soldatino di piombo, fiori di plastica, la Recherche a lato strada
e
sogni di una vita dissolti come nebbia
nel
cuore un dolore che sa di primavera o di scomparsa
solo
la via lattea brilla indifferente, apatica
lassù
nel cielo.
Alluvione
di Prato 02/11/2023