Non
sa di pace l’aurora
di
Donatella Nardin
Non
sa di pace l’aurora
sepolta
scalza nell’acqua.
Non
più devoti al creato, manca
la
grazia alla cometa,
all’albero
in rosso - vestito
d’oro
e d’argento - lo sfolgorio.
E
noi non riusciremo a celebrare
la
luce, troppi i cuori sparati
da
inganni, guerre e brutture,
troppa
l’indifferenza di un cielo
che
cela chiudendosi
allo
stupore degli occhi.
Ma
tu scendi ugualmente tra noi
Bimbo
divino a significare,
a
rimarginare, a ingentilire
il
trafitto.
Da
quell’altrove senza luogo
né
tempo - in comunione
perenne
e prodigio - scendi
ugualmente
Gesù Bambino
a
sconfiggere il nulla, l’umana
malvagità.
|