Strèuse.
Strane e straniere in Sicilia
di
Marinella Fiume
Iacobelli
Editore
Storia
e biografie
Pagg.
216
ISBN
9788862527729
Prezzo
Euro 15,00
Donne
strane
Marinella
Fiume non poteva nascere che femmina, tanta è la sua innata
vocazione per cercare di arrivare a un mondo in cui la parità fra
uomini e donne non sia solo una gentile concessione dei primi; se
avesse avuto i natali nel grigiore del Regno Unito, e fra la fine del
XIX secolo e gli inizi del successivo, avrebbe rischiarato di viva
luce quella terra aderendo con la massima convinzione al movimento
delle suffragette. Tuttavia, ancora molto c´è da fare per
raggiungere questa benedetta parità e la dottoressa Fiume ci mette
molto del suo impegno, dando vita a incontri, a movimenti e
soprattutto ai suoi scritti, ultimo dei quali è questo Strèuse,
un libro strano, sicuramente non esattamente classificabile come
genere, ma rientrante senza dubbio nell´ambito della storia. Già
il titolo non può che incuriosire, anche se molto più
semplicemente, onde passare quanto prima ai contenuti, in dialetto
siciliano significa strano, strambo, stravagante, insolito, ma anche
straniero. E furono tante queste "strane", non poche delle quali
straniere a tutti gli effetti, che più o meno dalla fine del
Settecento visitarono la Sicilia, o decisero di risiedervi. Sono 32 i
capitoli dell´opera e altrettante sono le donne di cui si parla;
in verità non proprio tutte donne nel senso stretto del termine, ma
in alcuni casi esseri femminili frutto della mitologia greca, fra le
quali le sirene, il cui canto incantatore nell´Odissea Ulisse volle
udire, facendosi legare stretto all´albero maestro della sua nave,
mentre invece i suoi compagni di viaggio si otturarono i condotti
delle orecchie con della cera. In effetti la sirena, metà donna metà
pesce, è una visione metaforica dell´essere femminile, seducente,
incantatrice, tanto da far perdere la testa agli uomini, ma costretta
dalla sua condizione a non condurre un´esistenza normale. Questo
capitolo in fondo è un´introduzione, con delle donne così diverse
da quelle che seguiranno negli altri, fra le quali mi limiterò a
citarne solo alcune.
Per
esempio Elena Thovez è una lady inglese che approdò a Scordia in
provincia di Catania, dove si fermò e anche morì. Sposata al barone
Francesco De Cristofaro, un democratico e sostenitore dei
garibaldini, iscritta alla loggia massonica, persona di notevole
cultura, costituì in quel piccolo borgo una altrettanto piccola, ma
innovativa Atene.
Sempre
dal Regno Unito, i cui abitanti di un certo livello economico
mostravano di prediligere le terre bagnate dal mare di Liguria,
Campania e Sicilia, arrivò anche Florence Trevelyan che ebbe il
pregio di trasformare in modo radicale Taormina facendola diventare
una vera e propria città-parco. Da notare che il secolo è il XIX e
che quindi le donne non avevano ancora alzato la cresta, come si suol
dire.
Gli
anni passano, si viaggia già nel XX secolo, ma non mancano le
insolite, come Annie Messina, nipote della più famosa narratrice
Maria Messina, e scrittrice pure lei, anche se con minor fortuna. Che
aveva di strano pertanto? Da giovanissima si trasferì con la
famiglia in Egitto, ad Alessandria, al seguito del padre Salvatore,
console generale d´Italia, restandovi una ventina di anni, per poi
ritornare in Italia a Roma e stabilirsi lì fino alla morte avvenuta
nel 1996. Fra sabbie, piramidi e minareti restò incantata
dall´Oriente e scrisse sotto gli influssi della cultura del luogo
firmandosi Gamilah Ghali. Le sue sono storie permeate di fascino
orientale, con la presenza insolita di un erotismo maschile
omosessuale. E´ indubbio che a parlare di rapporti fra califfi e
giovinetti, principi e ragazzini schiavi occorreva un bel coraggio,
sia perché l´omosessualità è esplicitamente condannata dal
Corano, sia perché all´epoca la morale corrente italiana non
l´accettava.
Senza
accorgermene ho divorato le pagine, con l´entusiasmo di sapere di
queste Stréuse, ognuna delle quali ha una sua storia ben precisa di
cui non si può non cogliere il senso, perché ci sono donne che più
delle altre reclamano la loro presenza al mondo, sono quelle che in
epoche diverse cercano di emergere dal grigiore delle consuetudini
che soffocano, soprattutto chi è del sesso debole. Forse non lo
sapevano, ma con le loro azioni hanno dato il contributo perché la
donna potesse continuare nel suo procedere di avvicinamento all´uomo,
per arrivare alla tanto sospirata e ancora non raggiunta parità.
Strèuse
è un libro di piacevole lettura che incuriosisce e spesso riesce ad
avvincere, scritto con mano sicura e con la passione di chi combatte
da tempo una battaglia iniziata tanti anni fa e ancora non prossima
alla fine.
Marinella
Fiume,
nata a Noto (Sr), laureata in Lettere classiche, è dottore di
ricerca in Lingua e letteratura italiana. È stata sindaca del Comune
di Fiumefreddo di Sicilia (Ct) e socia fondatrice e presidente
dell´Associazione fiumefreddese antiracket e antiusura "Carlo
Alberto Dalla Chiesa". Già responsabile della Commissione Arte e
cultura della Fidapa e presidente del Soroptimist "Val di Noto".
Ha pubblicato saggi, biografie, racconti, romanzi, sceneggiature,
canzoni; nella rivista Notabilis cura
la rubrica fissa "Donne che ballano coi lupi". Ha ricevuto
diversi premi per il suo impegno sociale e la sua produzione
letteraria, tra gli altri, il Premio "Franca Pieroni Bortolotti"
della Società delle Storiche e del Comune di Firenze (2000).
Tra
le sue opere: Feudo
del mare La stagione delle donne (2010); Di
madre in figlia - Vita di una guaritrice di campagna (2014); La
bolgia delle eretiche (2017); Ammagatrìci (2019);
Le ciociare di Capizzi (2020); Strèuse. Strane e straniere in
Sicilia (2023).
Renzo
Montagnoli