Streghe
e stregoni
di
Renzo Montagnoli
Famoso
quanto I promessi sposi, La storia della colonna infame
parla del processo promosso a Milano, durante la famosa peste del
1630, contro due presunti untori, considerati responsabili della
diffusione del morbo grazie a numerose strane sostanze, il tutto in
seguito ad una accusa, del tutto infondata, di una donnetta del
popolo. Interrogati e torturati, per porre fine ai loro tormenti,
accusarono a loro volta altri inconsapevoli. Il processo si concluse
con la condanna a morte dei due iniziali presunti untori, mediante il
tormento della ruota. Da allora sono trascorsi 390 anni, sono
accadute molti fatti, l’Italia è diventato uno Stato, si
è introdotto il suffragio universale, quasi tutti i paesi di
questo mondo hanno dei parlamenti con dei rappresentanti eletti dal
popolo, è stato debellato il vaiolo, la poliomielite è
un lontano ricordo, la gente non si muove più a piedi o a
cavallo, ma in auto o in moto, l’uomo ha messo piede sulla
Luna. C’è stato quindi un progresso talmente marcato che
una qualsiasi persona del secolo XVII, qualora fosse catapultata nel
nostro, uscirebbe probabilmente di senno.
Eppure
poco ci manca che ritornino gli untori o anche peggio, perché
questa pandemia causata dal Covid 19 ha fatto emergere un lato umano
che si sarebbe creduto ormai sconosciuto. Basti pensare al fatto che
c’è della gente, che è contro i vaccini, che
arriva ad affermare che grazie al Covid sarà fatto un vaccino
con il quale gli esseri umani verranno asserviti totalmente e,
fantasia per fantasia, non pochi pontificano dicendo che il 5G, Bill
Gates, il Covid sono le ultime grandi armi con cui si vuole spegnere
la civiltà. Ciò che però mi sconcerta di più
è che tali affermazioni, oltre a essere proprie di gente dalla
grassa ignoranza, sono frutto anche di individui che, almeno sulla
carta, dovrebbero essere più che istruiti, fra i quali
addirittura anche dei medici. E, poi, non bastassero questi, nel
campionario dei folli sono presenti anche i terrapiattisti, quelli
che sostengono l’esistenza delle streghe e degli stregoni,
quelli che sono certi che tutto quanto accade è colpa degli
alieni, insomma per farla breve c’è di che restare
basiti. In questo quadro deprimente si inseriscono poi gli scienziati
che possiamo definire ufficiali e che di fronte a un virus di cui si
conosce ancora poco si lasciano andare ad affermazioni a dir poco
sconcertanti, salvo poi in seguito contraddirsi più volte.
“Questo virus non arriverà mai in Italia!, “E’
meno di un’influenza” “ E’ una sciocchezza.”.
Francamente, alla paura di contrarre il morbo e di morirne, si
accompagna tutta una campagna di disinformazione, che spero non
voluta, ma che disorienta chi invece attende non dico certezze,
perché non sarebbero possibili, ma almeno speranze. Se devo
essere sincero, più del virus mi spaventano gli esperti che si
atteggiano tali e non lo sono, quelli che credono a streghe e a
stregoni. Abbiamo
scoperto come produrre l’elettricità, siamo
iusciti
a scindere l’atomo, siamo in grado di viaggiare nello spazio,
ma, purtroppo, siamo ancora in preda ad ataviche paure e a un
livello d’ignoranza collettivo che, con il passare degli anni,
anziché diminuire, sembra aumentare. Ritorna allora in mente
il verso 119 del canto XXVI dell’Inferno di Dante Alighieri,
quando Ulisse tiene un discorso per incoraggiare i suoi compagni a
proseguire il viaggio oltre le Colonne d’Ercole, che era
ritenuto l’estremo confine del mondo conosciuto, concludendo
con la famosa frase “Considerate
la vostra semenza:
fatti
non foste a viver come bruti,
ma per
seguir virtute e canoscenza.
“
In
pratica chiede ai compagni di viaggio di pensare per un momento alla
propria origine, visto che tutti loro non sono stati creati per
vivere come animali, ma per seguire la virtù e accrescere la
conoscenza.
Temo
che oggi Ulisse resterebbe del tutto inascoltato.
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