Itinerari
lombardi: Lomello
di
Renzo Montagnoli
In
Lombardia, per l’esattezza in provincia di Pavia c’è
un piccolo Comune di circa 2.000 abitanti che ha la particolarità
di aver dato il suo nome a un comprensorio ben più vasto, sito
nella zona sud-occidentale della regione delimitata a ovest dal fiume
Sesia, ancora a ovest e a sud dal Po, a Est dal Ticino e infine a
nord dal basso novarese. Questa zona si chiama Lomellina e, benché
Vigevano sia il centro più importante, il paese da cui è
nato il nome è Lomello. Si potrà giustamente obiettare
che come luogo d’attrazione turistica Pavia sia di gran lunga
più interessante, ma nulla vieta che dopo una visita al
capoluogo ci si possa spingere a Lomello, anche perché la
distanza (circa 50 Km.) non è di certo proibitiva. Però
è naturale porsi una domanda, e cioè perché
questa piccola entità sia meritevole di un approccio turistico
e la risposta sta nel fatto che lì sono presenti le due
basiliche di Santa Maria Maggiore e di San Michele Arcangelo e il
Battistero di San Giovanni ad Fontes. Prima però di parlare
di questi tre monumenti ritengo opportuna una breve storia di
Lomello, la cui origine è oscura e preesistente a quella del
periodo della dominazione romana. Il cristianesimo vi approdò
assai presto, come testimoniato da una lapide funeraria del 544
rinvenuta nei pressi della Basilica di Santa Maria Maggiore; i
Longobardi ne fecero una roccaforte e fu a Lomello che la regina
Teodolinda si sposò con Agilulfo nel 590 proprio nella
succitata basilica. Alla caduta dei longobardi, subentrarono i
Franchi e sotto la dinastia dei Palatini il paese conobbe un periodo
di autentico splendore, ma nel 1155 la rocca fu incendiata dal
Barbarossa e il colpo di grazia si ebbe nel 1315 quando fu
conquistato dai Visconti che finirono con il trascurarlo, facendogli
intraprendere un lungo declino.
Il
Battistero di San Giovanni ad Fontes è indubbiamente il
monumento più antico e prezioso, risalente probabilmente al V
secolo, tutto edificato in mattoni, è lungo 17 metri, largo 15
e alto 13, questo nella sua forma attuale, perché in pratica
fu ricostruito nel secolo VIII in stile longobardo; all’interno
si trova la fonte battesimale, di forma esagonale, che ricorda l’arte
delle zone di Aquileia e dell’Istria.
La
Basilica di Santa Maria Maggiore, datata intorno al 1025, è un
archetipo di particolare importanza per il romanico italiano; è
lunga 60 metri ed è a croce latina a tre navate e tre absidi;
l’edificio non è tuttavia quello originario che con ogni
probabilità doveva essere vicino al Battistero e quindi
presumibilmente coevo; l’interno, a parte la disposizione
architettonica, non presenta motivi di ulteriore interesse, fatta
eccezione per numerosi frammenti superstiti di decorazioni figurative
a stucco.
La
Basilica di San Michele Arcangelo risale al XII secolo, è di
stile romanico, a forma di croce latina con uno stupendo tiburio
(dicesi di rivestimento poligonale o cilindrico di una cupola)
ottagonale, che si alza sopa la crociera, ornato da trifore e da
loggette in cotto; non presenta al suo interno affreschi, dipinti o
statue di particolare interesse, ma è necessario ricordare che
nel transetto sinistro, nella cappella della Santa Croce, è
conservata una reliquia della Croce con cui fu giustiziato Gesù
Cristo, mentre nel transetto destro si trova la cappella della
Madonna del Carmine, un barocco risalente al 1635, impreziosito dalla
presenza di una statua lignea e di un baldacchino processionale di
accurata esecuzione, entrambi contemporanei all’edificazione
della cappella stessa.
Come
è possibile notare da questa succinta descrizione i tre
edifici di culto hanno una particolare valenza più per motivi
architettonici che per ornamenti interni, ma ciò non toglie
che non è facile trovare così vicini tre esemplari del
romanico italiano, rendendo quindi consigliabile una visita a patto
che si sia nei pressi, o comunque a completamento di un itinerario
turistico che comprenda Pavia e almeno Vigevano, il centro più
importante della Lomellina.
Come
arrivare:
Uscita
autostradale di Pavia Sud (autostrada A 7), proseguire in direzione
di Dorno, Sannazaro e Ferrera.
Orario
di apertura della Basilica di Santa Maria Maggiore:
dal 1° aprile al 31 ottobre il sabato e la domenica dalle ore 15
alle ore 18 (tutti gli altri giorni solo su appuntamento)
Fonti:
-
Le Basiliche si S. Maria Maggiore e di S. Michele Arcangelo,
pubblicazione della Diocesi di Vigevano;
-
Parrocchia di Lomello ( www.parrocchiadilomello.it
).
Le
foto a corredo del servizio (nell’ordine il Battistero di San
Giovanni ad Fontes, la Basilica di Santa Maria Maggiore e la Basilica
di San Michele Arcangelo) sono state reperite sul sito della
Parrocchia di Lomello.
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