Quella che
segue è una delle più belle poesie sulla Resistenza, su un mondo che che cambiava, su una luce nuova che alimentava una
speranza, in parte poi tradita.
La Resistenza e la sua luce
di
Pier Paolo Pasolini
Così
giunsi ai giorni della Resistenza
senza
saperne nulla se non lo stile:
fu
stile tutta luce, memorabile coscienza
di
sole. Non poté mai sfiorire,
neanche
per un istante, neanche quando
l' Europa tremò nella più morta vigilia.
Fuggimmo
con le masserizie su un carro
da
Casarsa a un villaggio perduto
tra
rogge e viti: ed era pura luce.
Mio
fratello partì, in un mattino muto
di
marzo, su un treno, clandestino,
la
pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse
a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi
paradisiaci nel tetro azzurrino
del
piano friulano: ed era pura luce.
Nella
soffitta del casolare mia madre
guardava
sempre perdutamente quei monti,
già
conscia del destino: ed era pura luce.
Coi
pochi contadini intorno
vivevo
una gloriosa vita di perseguitato
dagli
atroci editti: ed era pura luce.
Venne
il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si
riconobbe nuovo nella luce…
Quella luce era speranza di giustizia:
non
sapevo quale: la Giustizia.
La
luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi
variò: da luce diventò incerta alba,
un'alba
che cresceva, si allargava
sopra
i campi friulani, sulle rogge.
Illuminava
i braccianti che lottavano.
Così
l'alba nascente fu una luce
fuori
dall'eternità dello stile....
Nella
storia la giustizia fu coscienza
d'una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.
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