Definito il poeta della rivoluzione sovietica, allineato
totalmente al regime, poeta di corte ampiamente beneficiato, si tolse tuttavia
la vita nel 1930, a
soli 37 anni, in preda, si disse, a una grossa delusione amorosa, anche se
dubbi sulle motivazioni e, soprattutto sulla volontarietà di suicidarsi,
sussistono, perché erano da non molto iniziate le famose purghe staliniane. In
questa poesia, afferente l'avvio della prima guerra mondiale, è possibile
notare tutta la forza prorompente che il poeta mette nei suoi versi.
La guerra è dichiarata
di
Vladimir Vladimirovic Majakovskij
Edizione
della sera! della sera!
Italia!
Germania! Austria!!»
« E sulla piazza, tetramente listata di nero,
sprizzò
uno zampillo di sangue purpureo! .
Il muso a sangue si ruppe un caffè,
imporporato
da un urlo ferino:
«lntossichiamo col sangue
i giuochi del Reno!
li
tuono dei cannoni sui marmi di Roma!».
Dal
cielo, lacerato sulla punta delle baionette,
sgocciolavano
lacrime di stelle, farina in un setaccio,
e
la pietà gridava, pestata dalle suole:
«Ah,
lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi!».
Sul
piedistallo sfaccettato i generali di bronzo
supplicavano:
«Liberateci e noi andremo!».
Scalpitavano
i baci della cavalleria in partenza,
e
i fanti volevano la vittoria assassina.
Alla
città ammucchiata, mostruosa venne in sogno
la
voce di basso del cannone sghignazzante;
da
occidente cadeva neve rossa
in
brandelli- succosi di carne umana.
Si
gonfiava nella piazza una compagnia dietro l'altra,
sulla
sua fronte irata le vene erano turgide!o.
«Aspettate,
tergeremo le spade
sulla
seta delle cocottes!! nei
viali di Vienna!».
Gli
strilloni si sgolavano: «Edizione della sera!
.Italia! Germania! Austria!».
Ma
dalla notte, listata tetramente di nero,
sprizzava
uno zampillo di sangue purpureo.