La sera del sabato
di Renzo Montagnoli
Quando l’indomani era Domenica
la sera il villaggio si assopiva
un irreale silenzio mentre la gente
riunita a tavola cenava.
Poi, piccoli crocchi sugli usci di casa,
con bimbi accaldati ad ascoltar le fole
che i vecchi lenti raccontavano,
fole di streghe e diavoli, di orsi e boschi.
Pure io prestavo orecchio e mi illudevo
che in mezzo a tanta fantasia ci fosse
un po’ di verità, che anche il paese
della sua storia avesse la memoria.
Ma in gente che tutto il giorno lavorava
e a fatica arrivava a fine mese
restava solo il vino dell’osteria
a cui andavano quando i piccoli
venivan dalle mamme messi a letto.
E invece di ricordare
il vino serviva per dimenticare
per fare un pieno di oblio a buon mercato
e poi traballanti a casa tornare
per dormire senza più pensare.
Da Un paese tra i monti