Phasar
L'intervista è a
Lapo Ferrarese della Casa Editrice Phasar Srl,
Book on Demand per editori e
autori, libri di alta qualità in bassa
tiratura grazie alla stampa digitale.
Le origini della vostra casa
editrice?
Phasar Edizioni nasce alla fine del 1999
come settore editoriale della omonima Agenzia di Pubblicità e Multimedia di
Firenze (fondata nel 1975). In quel momento la mia innata passione per i libri
e la scrittura si sposa perfettamente con le nascenti tecnologie di stampa
digitale che permettono la produzione in tiratura ridotta di volumi di ottima
qualità e basso costo. Da lì la scelta di mettere a disposizione la nostra
professionalità, maturata nel campo della comunicazione, per offrire servizi
agli autori esordienti e ai docenti universitari per la pubblicazione e/o la
stampa delle loro opere (romanzi, manuali, dispense), un sogno o una necessità
che spesso rimaneva senza soluzione. La casa editrice, con la realizzazione del
sito www.phasar.net, si connota sin da subito con la missione di fornire una soluzione
di “pubblicazione on demand” chiara, seria e
soprattutto a costi competitivi (anche per differenziarsi in modo netto dalla massa
degli editori a pagamento, alcuni non sempre trasparenti nella loro
richiesta di cifre esorbitanti a fronte di promesse difficili da mantenere).
Poi dal 2001 il passo in avanti: oltre a casa editrice, Phasar
diventa anche “service di stampa” vero e proprio (www.bookondemand.it), offrendo
il servizio di stampa digitale di libri anche agli editori, ai siti web
letterari, alle biblioteche, ai dipartimenti universitari e a chiunque abbia
necessità di stampare volumi in bassa tiratura. Dal 2003, il nostro team si è
ulteriormente arricchito di collaboratori molto validi nell'attività di
valutazione dei testi, editing, impaginazione e
realizzazione grafica delle copertine, cosa che ha contribuito a valorizzare la
qualità dell'offerta agli autori.
Quali sono gli elementi di
originalità del vostro progetto?
Come detto, siamo stati tra i primi,
nel “lontano” 1999-
Chi è interessato può decidere di
proporre il testo per una semplice stampa (per un regalo, un convegno, ecc.)
oppure per una vera e propria pubblicazione nelle edizioni Phasar.
In quest'ultimo caso effettuiamo una valutazione, e quindi una scelta dei testi
da pubblicare, in base alla qualità e serietà dell'opera. È
infatti importante sottolineare che, sebbene editori “on demand”, non pubblichiamo tutto ciò che ci viene proposto,
ma rimaniamo fedeli al compito primario dell'editore, che è quello della
selezione dei testi più validi. In questo modo, proponendo sia la semplice
stampa, sia la pubblicazione, soddisfiamo tutte le esigenze.
L'autore decide inoltre quante copie
stampare, che tipo di materiali utilizzare, e soprattutto quanto spendere: sul
sito www.phasar.net è infatti possibile utilizzare un pratico “autopreventivo” che permette a ogni autore di “costruirsi
il libro su misura”, scegliendo il numero di copie, il numero di pagine, il
formato del volume, il tipo di copertina, le immagini da inserire, la
rilegatura. Da parte sua Phasar offre la propria
consulenza e i propri servizi per migliorare il prodotto dal punto di vista
qualitativo. Una volta che il libro sia stato valutato
positivamente, infatti, i nostri esperti operano
un'approfondita correzione delle bozze del testo e, se necessario, un vero e
proprio editing. Si instaura così un “lavoro di
squadra” con gli autori, fino ad arrivare alla forma definitiva del testo per
la pubblicazione. Ovviamente alla correzione seguono poi l'impaginazione,
l'approntamento della copertina ecc. Almeno nel nostro caso, dunque, book on demand non significa assolutamente scarsa attenzione alla
qualità prettamente letteraria del testo. Riteniamo infatti
che la qualità sia un prerequisito perché si possa parlare di “testo” nel
significato proprio del termine.
La soluzione proposta, abbinata ai
bassi costi, all'offerta chiara e trasparente, alla qualità finale del prodotto
e alla nostra dedizione per le cose fatte bene, ha subito avuto un tale
successo che ci ha portato a investire ulteriormente nel settore.
Oggi Phasar
Edizioni (la casa editrice) e Phasar Book On Demand (il service di stampa per
gli editori), sono realtà ben strutturate e assai conosciute nel panorama
dell'editoria, che hanno anche in rete delle ottime referenze. Non a caso il
passaparola è una delle chiavi del nostro successo, sia tra gli autori che tra
gli editori. Per molti di questi ultimi siamo diventati un punto di riferimento
costante per le iniziative editoriali “a bassa tiratura” (basti pensare che
molti di loro hanno addirittura spostato tutta la produzione dall'offset al
digitale). Per gli editori possiamo infatti offrire
costi di stampa veramente ridotti a fronte di una qualità identica a quella
tipografica, e soprattutto tempi di consegna molto veloci.
Quale
pensate che sia il futuro dell'editoria in Italia e della vostra
casa editrice in particolare?
L'editoria, in Italia e nel mondo, si sta spostando sempre più
verso soluzioni di stampa digitale e di web-to-print
(già negli anni scorsi, dopotutto, il print on demand e nella fattispecie il book on demand
hanno ricevuto un decisivo impulso proprio dall'esplosione del web). Internet è
ormai una presenza acquisita anche in ambiente domestico, le connessioni wireless e a banda larga hanno cambiato il modo di fruire
di questo straordinario mezzo. Persone di ogni età, cultura e appartenenza
sociale possono utilizzare il web per pubblicare gratis e on line la propria
opera e magari organizzarsi in community, come ad esempio nel caso di Neteditor (www.neteditor.it), e chiunque può raggiungere
qualunque biblioteca on line con testi di nicchia, settoriali o a tiratura
limitata (che mai verrebbero trovati in libreria), e
magari scaricarsi il file PDF a 1 euro o ordinare la copia cartacea a 5 euro.
Nel caso dei siti personali degli autori, la distanza tra autore e lettore è
azzerata, senza più intermediari. Case editrici o biblioteche che non abbiano il
catalogo on line sono tagliate fuori dal mondo, e molte piccole case editrici
nascono con un catalogo esclusivamente su web e stampano i propri titoli in
digitale in base agli ordini effettivi, eliminando così il problema della resa
e del macero delle copie invendute, e vendono per corrispondenza o alle fiere,
tagliando il costo della distribuzione o della libreria. D'altra parte il
crescente aumento delle vendite di libri on line è certamente positivo e
conferma il trend in atto.
Nel frattempo la stampa digitale diverrà sempre più veloce,
economica e di maggior qualità, e consentirà l'aumento delle tirature per ogni
titolo (e magari anche la loro riduzione, fino ad arrivare forse alla mitica
“copia singola” che aprirà scenari da molti auspicati e sbandierati, ma che
attualmente rimangono ancora antieconomici).
Inoltre l'utilizzo ormai massiccio da parte di molti stampatori dei file PDF per la stampa (sia b/n che colore) ha
accentuato la possibilità di utilizzare questo standard nella stampa dei libri,
e quindi nella loro condivisione on line. Un libro può nascere prima come PDF e
poi, soltanto dopo essere stato ordinato, essere fisicamente stampato nelle
copie necessarie, contribuendo a un ecologico risparmio di carta e di spazio.
Naturalmente crediamo fortemente in questo sviluppo e quindi saremo
sempre più presenti su web: attualmente il nostro catalogo permette di
scaricare la presentazione dei titoli in PDF (il primo capitolo o l'indice), e
di ordinare le copie cartacee tramite un form
d'acquisto, mentre abbiamo già detto della possibilità di interazione
dell'autore con il nostro sito, dove grazie all'autopreventivo
è possibile scegliersi molte caratteristiche del proprio libro direttamente on
line.
Tutto questo, come già detto, non va a detrimento della qualità
degli scritti. Ritengo infatti che la differenziazione
tra “stampa in proprio” e vera e propria “pubblicazione” debba essere
salvaguardata, in quanto tutti devono avere la libertà di stampare, ma
l'editoria deve avere la libertà di pretendere qualità.
In Italia si legge poco: di chi è la
colpa? Un po' anche delle case editrici?
È risaputo che si legge meno di quanto si scriva. Credo che ci sia
una sorta di “pigrizia” mentale in chi non legge, per cui
leggere è spesso paragonato a qualcosa di “noioso”, un'attività solitaria che
preclude alla socialità. Se il problema fosse solo il
costo dei libri (e non lo è), ci sono sempre le biblioteche. Se fosse il tempo che manca (e non lo è), non si spiega perché
allora si passano ore e ore a guardare la televisione (e non sempre film
interessanti, ma magari il “Grande Fratello”). Però è anche vero che quando vengono effettuate delle iniziative interessanti (come le
fiere del libro o le presentazioni) la gente risponde in maniera significativa.
Probabilmente i fattori della scarsa crescita di lettori sono diversi: prima di
tutto, non c'è una cultura del “leggere” come attività ludica. Non si insegna a
scuola il piacere di leggere, ma spesso lo si impone
come un dovere, un compito che poi, passati gli anni scolastici, viene visto
come una liberazione.
Secondo, forse non c'è un'offerta davvero interessante e variegata,
che colpisca oltre il ristretto numero di coloro che già leggono e che quindi
spinga anche i non lettori abituali a comprare un libro. Nelle librerie
circolano sempre e solo i soliti nomi, cioè quelli pompati dalla televisione e
dalla moda del momento. E così ci sono ottimi autori sconosciuti che non
riescono a emergere, che niente avrebbero da invidiare ai nomi più famosi, ma
che tuttavia sono sommersi dai Faletti, dai Volo, dalle Melisse P., dai Brown
e dalle barzellette di Totti. Alcuni bravi autori li
abbiamo pubblicati anche noi, libri che ho divorato in una notte e che non
avrebbero sfigurato negli scaffali delle librerie accanto ad altri titoli più
conosciuti.
Terzo, per fronteggiare la crisi economica le case editrici
pubblicano e promuovono prima di tutto quello che fa vendere, è ovvio. Meglio
tre titoli di uno scrittore già famoso e redditizio che tre libri di sconosciuti, che magari
sono anche bravi ma non se li fila nessuno. E questo aspetto si riallaccia alla
pigrizia di cui parlavo prima e chiude il cerchio: per il lettore non molto
curioso scovare l'autore sconosciuto, e quindi scoprire tutto un nuovo mondo, è
faticoso, implica il dover andare in libreria, sfogliare i libri, leggere le quarte
di copertina, oppure navigare su web e leggere le recensioni, i commenti di chi
l'ha già letto. Molto più comodo, per molti, seguire la moda (e la massa) e
andare sul sicuro, acquistando il libro che in quel momento leggono tutti.
Come immaginate possa essere il
vostro lettore ideale? E quali passi per avvicinare i lettori ai libri da voi
editi?
Il nostro lettore ideale è un lettore che ha voglia di
sperimentare, di cercare la novità, che non si ferma alla scelta di massa o al tam tam televisivo. Che utilizza molto internet,
abituato a sfogliare i cataloghi on line per scovare ciò che non troverebbe mai
in libreria. Il nostro catalogo, sempre aggiornato e rigorosamente su web,
contiene vari generi, dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia ai manuali
tecnici, dalla medicina alle ricerche storiche. Quindi, per chi ha pazienza e
curiosità, si può aprire uno scenario di nuovi libri, per tutti gli argomenti.
La pubblicità
delle nostre opere avviene generalmente tramite blog,
liste di discussione e siti personali degli autori: il modo migliore per una
distribuzione davvero “capillare”.
Quale dei vostri libri vi ha dato le
maggiori soddisfazioni e perché?
Sarà banale, ma ogni libro che abbiamo
pubblicato ci ha dato soddisfazione. Particolarmente soddisfacenti sono stati però quei libri il cui autore ci ha ringraziato di
cuore per la qualità dell'attività svolta. Certo alcuni libri
sono stati particolarmente felici, come ad esempio L'anno di Vincenzo Mura di Mattia Mazzali
per la narrativa (un romanzo di formazione con uno stile giovane, graffiante,
una lettura davvero da consigliare), Protocollo
di Kyoto, riduzione delle emissioni e mercati
ambientali di Stefano Alaimo (in linea con le
tematiche ambientali attuali) e Specchi.
Viaggio all'interno dell'immagine corporea di Emanuel Mian
(in cui vengono studiate le principali forme dei
disturbi dell'immagine corporea, tra cui anoressia, bulimia, obesità). Commenti
molto positivi li abbiamo avuti anche per la realizzazione (nelle due versioni
italiana e tedesca) del primo volume illustrato sui Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano
(Una passeggiata per i Giardini di Castel Trauttmansdorff), una
raccolta di fotografie a colori che raffigurano i giardini
in tutto il loro splendore.