Intervista a Rosella Rapa
Intervista
a Rosella Rapa
Di seguito, prima dell'intervista, una sua biografia:
Il mio nome
è Rosella Rapa, sono nata a Torino nel 1959, da padre piemontese (torinesi dal
1826) e mamma friulana trapiantata in Piemonte. Ora vivo nei dintorni, ma la
città mi manca profondamente.
Mi sono sposata con Paolo nel 1986, e nel 1996, dopo una lunga
attesa, è nata nostra figlia Rebecca, in modo alquanto drammatico, ma che ha
subito dimostrato di amare il mondo, e di volerci restare (il mio esatto
contrario).
Sono laureata in Fisica Nucleare, ma con una tesi in Cosmo-Geo-Fisica, riguardante la tracciabilità delle Supernovae, esplose nella nostra Galassia, nei fondali
marini. Ho insegnato per qualche anno Matematica e Fisica, poi sono stata
catturata dall'industria e sono diventata
esperta in Informatica.
Il mio sogno era di
lavorare in una Centrale Nucleare a fissione: non ho affatto paura dei
neutroni, e se si rispettano le giuste norme di sicurezza alla fine si inquina
meno del petrolio o delle industrie chimiche. Costruirle in Italia, tuttavia
non si può. Il nostro suolo
e sottosuolo non offrono sufficienti garanzie: vulcani attivi,
terremoti, inondazioni, paludi… serve altro? A questo serve
la geo-fisica. Al momento, le centrali a fusione sono un bel sogno, e nulla
più, adatte al massimo a un romanzo di Fantascienza.
Puntiamo piuttosto sui pannelli solari: la centrale c'è già, è il Sole. Perché
dobbiamo costruirne delle brutte copie? Ma ora meglio cambiare argomento, o non
mi fermo più!
Amo i
contrasti, l'insolito, le stravaganze, e tutto ciò che é' inconsueto, per non
dire unico. Così vorrei la mia vita, e, nel mio piccolo, ho provato: cercando
di cambiare spesso colore e taglio di capelli, abbigliamento, ampliando gli
interessi e le conoscenze.
Come
carattere direi che i miei peggiori difetti sono: la distrazione cronica, il
pessimismo (che può anche sfociare in depressione) e l'essere piuttosto
permalosa. Per contro, ritengo di essere abbastanza socievole, aperta alle
nuove idee, disponibile al dialogo, sincera.
Scrivo per
passione, fin da piccina. Mi piace disegnare, a matita, e dipingere su stoffa;
m'interessano la psicologia, la storia, i libri, le canzoni, l'opera lirica.
Amo
Al momento
lavoro in Internet, collaborando con vari siti, in cui dissemino un po' di
tutto: fiabe, poesie, narrativa, racconti fantasy, recensioni, e poesie. Mi
piace diffondere, non tenere la cultura stretta in circoli chiusi.
La poesia è
stata per me un'esperienza recente: scrissi per caso alcune filastrocche,
un'insegnante (che non mi conosceva) le presentò in classe ai suoi bambini… e
fu un successo. Questo mi incoraggiò a scriverne altre: divertenti, scanzonate,
in rima; poi passai a poesie più serie. Ancora oggi rimango stupita di quanto
siano lette.
Le fiabe
sono nate per mia figlia e i miei nipoti: raccontavo storie di magia per
intrattenerli, quando erano piccini; per essere sicura di raccontarle sempre
nel modo giusto, cominciai a scriverle. Ora i bambini sono cresciuti, ma le
fiabe sono rimaste: per altri bambini, e per chiunque ami sognare.
Le
recensioni, in realtà, le facevo sin da ragazzina: quando un libro mi piaceva,
ne riportavo su un diario un breve commento. Negli ultimi anni, arrivando a
conoscere altri autori “nuovi”, come me, ho pensato di fare cosa gradita
cercando di recensire questi libri sconosciuti al grande pubblico. Sono rimasta
molto soddisfatta, perché, quasi sempre, gli autori mi confermano che riesco a
cogliere lo spirito del libro.
Sugli
argomenti che amo maggiormente (il Fantasy e i viaggi) ho scritto anche degli
articoli.
Per
raccogliere tutti i miei lavori, sparsi un po' ovunque, e per dare un poco di
visibilità al mio libro, ho ideato un sito tutto mio, che gestisco da sola: www.rosellarapa.it .
Perché scrivi?
Devo cominciare un po' da lontano. Ho sempre scritto, fin da
bambina, avventure che sognavo, lasciando libera l'immaginazione. Un giorno,
complice un vecchio (e funzionante) piccolo portatile 486, cominciai a raccogliere gli
appunti sparpagliati, ed uscirono romanzi, racconti, fiabe. Storie in mondi
fantastici, non perfetti, dove il Bene e il Male lottano perennemente, ma
infine
Poiché, come noto, per poter scrivere occorre leggere molto, che
cosa leggi?
Di tutto, tranne i cosiddetti Best Seller. Mi piace trovare libri
poco noti, autori sconosciuti o dimenticati. Sono andata a cercare testi
medievali per approfondire la conoscenza sul mitico King Arthur (che ritengo
realmente esistito). Mi piace
Naturalmente leggo
anche libri moderni: ma solo quelli dei miei amici di mail, i grandi
sconosciuti. Molti mi hanno insegnato a rivalutare la poesia, ad apprezzarla, e
capirla.
Quali sono gli autori (poeti e narratori) che hanno esercitato su
di te il più forte ascendente e per quali motivi?
Sicuramente i grandi romanzieri del XIX secolo, soprattutto Francesi,
Britannici, Americani, Italiani. Devo molto a Stevenson, Dumas padre, Emilio
Salgari, Jules Verne. Hanno infuso in me il desiderio dell'avventura
“fantastica”, non reale, immaginaria, senza limiti all'inventiva. E non
dimentichiamo le scrittrici: da Jane Austen a
Virginia Wollf, passando per la strafamosa Louisa May Alcott e la nostra
bistrattata Carolina Inverinizio. Tutte mi hanno dato
modo di guardare gli eventi di ogni epoca secondo la prospettiva femminile, e
insegnato a rendere le donne protagoniste. L'unico poeta che abbia influito
fortemente sulla mia formazione letteraria è Ludovico Ariosto, che considero un
maestro del Fantasy.
Come sono i tuoi rapporti con l'editoria?
Non buoni. Le grandi case editrici hanno i loro autori, e uno
sconosciuto non viene neppure preso in considerazione. Le piccole pubblicano
solo a pagamento, e in più non cercano realmente di vendere. Io non pretendo di
essere “LA” scrittrice incompresa che vale milioni di euro: vorrei solo che
agli scrittori esordienti o sconosciuti fosse data, onestamente, la possibilità
di farsi conoscere dal grande pubblico, e questo può farlo solo un editore, ma
deve investire e rischiare. Finché si fa pagare in anticipo, non rischierà mai.
Se ci fosse più solidarietà, sia fra editori, sia fra scrittori, si potrebbe
lavorare su progetti comuni.
Che cosa ti piacerebbe scrivere, insomma quale è l'opera che
aspireresti mettere su un foglio di carta?
L'ho già scritta: una vera saga Fantasy.
Chi è Rosella Rapa?
Una persona complicata. Una matematica rigorosa, con un profondo
rispetto delle regole, compresi i limiti di velocità; però trovo
che le regole grammaticali siano fatte per essere infrante. Tengo
fede a concetti e principi che oggi sono fuori moda, ma cerco di seguire idee
moderne; detesto la frase “ai miei tempi” e colleziono oggetti antichi. Scelgo
gli abiti nei mercatini, e li trasformo con qualche disegno, e l'aiuto della
mamma, per avere dei capi unici; disprezzo le “griffes”.
Non mi curo di ciò che pensa chi non mi conosce, ma sono molto sensibile al
giudizio delle persone che mi sono care. Probabilmente non so nemmeno io chi
sono. Forse una Fata, o un Aliena, capitata per sbaglio in questo strano mondo,
che non comprendo a pieno.
Quale è la domanda che non ti ho fatto e che ti sarebbe tanto
piaciuto ti fosse effettuata?
Sei Felice?
Lo sei?
Impossibile essere felici in questo nostro mondo, ingiusto,
malato. Personalmente, ho avuto la mia parte di disgrazie e di fortune, e
moltissime persone stano assai peggio di me. Ecco perché sono infelice.