Il mio topo e Oro giallo, di Carla De Angelis
Il mio topo
di Carla De Angelis
Davanti alla mia auto sostava un topolino con aria pigra e strafottente, ho rallentato poi ho frenato indecisa, correvo il rischio di ucciderlo. Non mi andava, era un buon bocconcino per i gatti della zona! Che pensiero indecente e per nulla etico– vabbè ma non sta a me salvare il mondo! La natura si comporta come deve ed è meglio non intervenire.
– Signor topo che vuole fare? Se proseguo lei va a finire sotto le mie ruote, se non proseguo sarà mangiato dai gatti: cosa sceglie?
– Signora, le pare che io possa scegliere? non mi piace nessuna delle soluzioni da lei prospettate. Lei a un bivio che farebbe?
– Sceglierei una terza strada, c'è sempre. Per esempio ti prometto di comprare cibo per i gatti così che avendo soddisfatto il loro appetito ti lascino in pace.
Che ne dici?
– È una buona soluzione, ma non dimentichi che non si può sempre aggirare la vita, spesso va affrontata, i rischi sono stimolanti aprono ad altre strade e
conoscenze, a delusioni, ma anche a sorrisi e a nuovi incontri. Però ora me ne vado perché lei ha frenato è vero, ma il motore è acceso e se le scappa il piede…
Da Ogni giorno cerco di capire (Fara, 2024)
Oro giallo
di Carla De Angelis
Cuocio la polenta nel paiolo di rame, ma sotto rimane uno strato, come ricordi lasciati riposare nel tempo, non si possono raschiare come fossero bruciati.
Allora è meglio un tegame lucente, quando giro il mestolo tornano alla memoria come nostalgia senza dolore, né rimpianti.
Colo la polenta nel piatto il fondo resta pulito, nessun graffio. Eppure non dimentico il gancio nel cammino a tenere il paiolo, la fiamma curata perché tutto cuocia lentamente, così da pensare a risposte a domande mai fatte, perché non volevamo sapere, ma assaporare la bellezza di ogni giorno, il sole del mattino e la luce del pomeriggio e dopo la sera la sicurezza di godere un'altra alba.
Da Ogni giorno cerco di capire (Fara, 2024)