Per Elisa, di Tiziana Monari
Per Elisa
di Tiziana Monari
a Elisa Bravi*
E quella sera, la faccia ammaccata, il viso smarrito
il vento leggero che scompigliava le fronde
la luna che accoglieva oscena il silenzio
il rosso scarlatto che mutava le ombre
contavo mille coltelli sul grembo
mentre lui slacciava il nero corsetto
liberava i floridi seni e mordeva cartilagini e vene
cicatrici ed indulgenti ecchimosi
l'ombelico diventato una fossa
la bocca scarlatta spalancata in un urlo
sentivo la vita lussata, convulsa, sbadata
che passava sul mio corpo smagrito
sdrucciolava sulle ossa dei fiori
imparava a fluttuare nell'aria
e l'incrinatura del disco suonava lascivo nell'aria
“santi che pagano il mio pranzo non ce n'č sulle panchine in Piazza grande”
la moka chiassosa in cucina
in quei giorni di vento e di pioggia sottile
in quella stanza dalle persiane abbassate.
Sazia di lacrime, ingombra di una calda paura
mi acquietavo sul fondo
cercando un commiato al dolore
capovolta nel poco spazio concesso alla luce.
Sfinita, ingoiavo il respiro
ed il cuore volava nella piega molle del giunco
sopra il sangue rappreso, fra libellule azzurre
c'era neve nel bicchiere dorato
le stelle singhiozzavano al buio
ed io cercavo l'assedio vuoto del cielo
fiaccata dal suo ghigno crudele.
* Uccisa dal marito a Glorie di Bagnacavallo in provincia di Ravenna il 19 dicembre del 2019