Babbo! e Sotto il nocciolo, di massimolegnani
Babbo!
di massimolegnani
Poche gocce di pioggia hanno tenuto lontana la gente dalla spiaggia, ma ora c'è un bel sole che scalda senza arroventare.
Una ragazzina di dieci-dodici anni, affiancata da un uomo in calzoncini e ciabatte, si avvicina all'acqua e si ritrae, ripete più volte quella danza, un passo avanti due indietro, al ritmo musicale della risacca. Ha un atteggiamento titubante che fa pensare non abbia un bel rapporto con il mare, invece, rotti improvvisamente gli indugi, si tuffa di slancio incontro all'onda e da quel momento diventa un tutt'uno con l'acqua. Piroetta, s'immerge, tenta capriole, sperimenta piccole acrobazie sommerse, riaffiora e subito si rituffa con una frenesia allegra. Ogni volta che riemerge si scosta i capelli chiari dalla faccia e grida babbo!, con un'intonazione sempre diversa che di volta in volta è richiesta d'attenzione, invito al padre a seguirla in acqua, condivisione con lui delle proprie prodezze. L'uomo la guarda, ma non si muove dalla riva e soprattutto tace e non sorride come oppresso da pensieri troppo pesanti. La ragazzina non sembra delusa dall'atteggiamento del padre, si fa bastare la sua presenza silenziosa, in ogni caso è lui il suo pubblico a cui dedicare la propria vitalità e quell'unica parola reiterata, babbo, che vorrebbe distoglierlo per qualche istante dalla sua malinconia. E in effetti lui si sforza di seguirla, non è un padre distratto, a tratti accenna anche un vaghissimo sorriso, ma poi lo sguardo si perde di nuovo all'orizzonte dove forse vede ciò che gli manca.
Mi piace questa coppia squilibrata eppure salda, l'esuberanza di una a far da contrappeso alla tristezza dell'altro. È sufficiente un cenno dell'uomo perché lei esca dall'acqua e si faccia avvolgere dall'abbraccio dell'accappatoio che lui le regge. Inizia così un breve rituale consolidato, il padre la friziona premurosamente, lei, con un gesto da donna che ancora non è, slancia la testa all'indietro perché le strizzi i lunghi capelli e lui lo fa a lungo, con cura. Poi lei s'infila una maglietta, lui ripiega la spugna in una sacca e insieme lasciano la spiaggia, la figlia ciarliera, il padre in ascolto silenzioso. Li vedo allontanarsi verso la pineta, mano nella mano come due fidanzati.
Sotto il nocciolo
di massimolegnani
Quando a metà pomeriggio veniva a sedersi alla panchina sotto il nocciolo c'era già qualche discussione in corso. Erano chiacchiere sui temi più disparati, dal clima alla Meloni, dall'omelia del parroco all'ultima puntata dell'isola dei famosi, iniziavano pacate per poi accendersi quando qualcuno sparigliava le opinioni. Lui ascoltava ma non interveniva, non gli piaceva il tono saccente che più di uno sfoderava come un randello da dare in testa agli altri, né amava mettersi in mezzo a fare da paciere. Così taceva e aspettava che gli animi sbollissero spontaneamente, gli serviva una pausa di silenzio prima di mettersi a raccontare qualcosa che non centrasse niente con quanto avevano dibattuto fino a quel momento.