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La neve

La neve

di Renzo Montagnoli



Quando ero piccino tanto l'attendevo,

con il cielo grigio e il vento freddo

stavo ore al caldo dietro i vetri

con il nasino all'insù a cercare


i primi fiocchi, i messaggeri del cielo,

l'avanguardia della grande nevicata

che tutto avrebbe imbiancato

creando un paesaggio fatato.


E allora vedevo immagini nuove,

boschi immensi di pini da cui

uscivano cantando folletti birichini,

slitte trainate da renne guidate


da un vecchio barbuto, di rosso

vestito, che tutti chiamavano

Babbo Natale e che ai bimbi buoni

avrebbe portato innumerevoli doni.


Era bella la neve, era un sogno da desto,

era un mondo tutto nuovo che

si spalancava ai miei occhi

era un film che scorgevo dai vetri.


Poi sono cresciuto, quel sogno è finito,

ma ancor oggi se viene la neve,

ed è sempre più raro, rinasce lo stesso

stupore, corre la mente con la fantasia.


Ripenso al passato, a quei giorni di sogni,

a quei fiocchi che magie parevano agli occhi,

rammento una vita,

la mia,

un film struggente

che termina sempre in un pianto silente.


Da La vecchiaia