Non lasciarmi, di Kazuo Ishiguro, edito da Einaudi e recensito da Katia Ciarrocchi
Non lasciarmi – Kazuo Ishiguro – Einaudi – Pagg. 304 – ISBN 9788806231774 – Euro 13,50
“Non
lasciarmi” di Kazuo Ishiguro è un romanzo che lascia un segno
profondo e duraturo. La storia segue le vite di tre amici, Kathy,
Tommy e Ruth, cresciuti in un collegio inglese apparentemente
idilliaco chiamato Hailsham. Tuttavia, col procedere della
narrazione, si scopre che Hailsham nasconde un terribile segreto: i
suoi studenti sono cloni creati per donare organi.
Personalmente,
ho trovato difficile immergermi nella lettura del libro in formato
cartaceo, ma ho deciso di optare per l'audiolibro, che mi ha
permesso di apprezzare meglio la trama intricata e la profondità
emotiva della storia. La lentezza iniziale della trama può risultare
disorientante, ma è un elemento che Ishiguro utilizza magistralmente
per costruire un'atmosfera di crescente inquietudine.
Quello
che mi ha colpito maggiormente è stata la sottile riflessione etica
che il libro propone, la narrazione di Ishiguro esplora temi
complessi come l'umanità, la mortalità e il valore della vita,
sollevando domande inquietanti sul futuro della nostra società.
Mentre leggevo (o meglio, ascoltavo), una paura insidiosa ha iniziato
a farsi strada dentro di me: la paura che una realtà simile a quella
descritta nel romanzo possa effettivamente avverarsi.
Il
senso di amarezza che mi ha lasciato la lettura di “Non lasciarmi”
è dovuto, in gran parte, alla consapevolezza della fragilità umana
che emerge dalle pagine del libro. I personaggi, pur sapendo del loro
destino inevitabile, cercano di vivere con dignità e amore, un
tentativo commovente che mette in luce la resilienza dello spirito
umano.
Lo
stile di scrittura di Ishiguro è delicato e misurato, con una prosa
che riflette la malinconia e la tristezza intrinseche alla storia.
Nonostante la pesantezza dei temi trattati, l'autore riesce a
mantenere un equilibrio, evitando di scadere nel melodrammatico.
“Non
lasciarmi” non è una lettura leggera, ma è un'opera che merita
di essere esplorata per la sua capacità di provocare un'intensa
introspezione.
Katia Ciarrocchi