Il castello di San Michele a Ossana, di Renzo Montagnoli
Il Castello di San Michele a Ossana
di Renzo Montagnoli
Negli itinerari di visita di castelli, fino a ora a quelli ubicati soprattutto in Emilia, ho pensato bene di cambiare regione e anche panorama, passando dagli Appennini alle Alpi del Val di Sole, per la precisione al castello di San Michele, che si trova in prossimità di Ossana.
Non è un caso l´ubicazione della fortezza, pressoché inaccessibile su uno sperone di roccia, ma in grado di vigilare strategicamente sulla strada sottostante che unisce la val di Sole alla Val Camonica.
Forti della radicata convinzione che se si possiede una struttura dominante su una valle si rende di fatto inaccessibile la stessa, convinzione errata con le armi moderne, ma indubbiamente valida in epoche passate, soprattutto nel medioevo, ha avuto una storia piuttosto lunga che cercherò di semplificare e delineare nei suoi aspetti più salienti. Correva il VI secolo d.C. quando si decise di erigere in loco un modesto avamposto atto al controllo del traffico delle merci, un fabbricato di poco conto, proprio due mura, sui resti delle quali più tardi, all´incirca nell´VIII - IX secolo, venne edificata la chiesa di San Michele. E´ però con gli inizi del XII secolo che si comprese l´autentica importanza della posizione, strategica non solo ai fini militari, ma anche a quelli finanziari, perché quel flusso di merci che veniva dalla bergamasca e l´altro che arrivava dal Tirolo passava di lì, e se c´erano dei prodotti in commercio, questo voleva dire che questi generavano guadagni, e allora si pensò bene di tassare il loro passaggio. Ed è così che quella chiesa diventò un centro di potere, dove le autorità si riunivano per decidere, mentre nella strada sottostante ci pensavano i soldati a far pagare le gabelle. E solo però nel XV secolo che si ampliò quanto fino ad allora edificato, facendolo divenire una vera e propria fortezza, grazie al mastio imponente e incombente. Sorse così una residenza che ad ulteriore protezione fu circondata da una cinta di mura, niente di rilevante, ma comunque un ostacolo per un eventuale attaccante. Fra l´altro, a testimonianza dell´importanza del luogo, le costruzioni passarono sovente di mano in mano, dal vescovo di Trento alla famiglia De Federicis, alla famiglia dei conti di Thun, per poi tornare nel 1567 nuovamente in mano vescovile. E tale rimase poi assai a lungo, diventando sempre più un rudere per l´inadeguata manutenzione e anche per un grosso incendio, fino a quando non passò al genio militare austriaco che abbozzò un piano di ripristino, solo in piccola parte realizzato. E´ così che nel 1843 venne acquistato dal conte Giuseppe Stizzo de Loris, ma nel 1922 subentrò la famiglia Taraboi di Ossana e infine, per fortuna, la proprietà approdò nel 1992 alla Provincia autonoma di Trento che subito iniziò il ciclo degli indispensabili restauri, ultimati i quali vi fu l´apertura al pubblico nel 2014.
L´impostazione architettonica non poteva che essere quella tipica di tutti i castelli trentini, con una recinzione che circonda una parte sommitale su cui c´è l´insediamento residenziale, con l´immancabile mastio al centro. Alto 26 metri costituiva il rifugio per l´estrema difesa, circondato da una doppia cinta muraria necessaria per rendere possibile il movimento delle truppe e per accogliere anche la popolazione del vicino borgo di Ossana. L´area complessiva è 3.932 mq. ed è contraddistinta da un dislivello di 14 metri, calcolato dal rondello fino alla base del mastio. Come detto sono due le cinte murarie, una esterna lunga 211 metri e una interna più ridotta a 145 metri. Il rondello, alto m. 7,50 e con un raggio di m. 5, è quello meglio conservato insieme al mastio (le torri, tranne una, le porzioni della prima cinta e del palazzo sono costituite da ruderi). Nonostante ciò la visita merita perché ciò che resta è in grado di fornire un´idea abbastanza precisa di ciò che era questo castello e se non altro il mastio su sei livelli è apprezzabile come fattura. Infatti il maniero è aperto alle visite che, a quanto sembra, sono abbastanza numerose. Peraltro in dicembre le mura ospitano una rassegna di presepi, che dato l´ambiente suggestivo, costituisce motivo di ulteriore richiamo turistico.
Contatti (per informazioni su giorni, orari di visita e costo ingresso):
via Al Castello - 38026 - Ossana (TN)
Possibilità di visite su prenotazione
Come arrivare:
Dalla Val Camonica attraverso il passo del Tonale, dalla Val Rendena attraverso il Passo di Campo Carlo Magno e da Trento percorrendo prima la strada della Val di Non e poi quella della Val di Sole.
Data la vocazione turistica della zona, eccetto che nei periodi alta stagione, non dovrebbero esserci difficoltà nel trovare ospitalità.
Fonti:
https://www.visitvaldisole.it/it/info/castello-san-michele-ossana
http://www.castellideltrentino.it/Siti/Castello-di-San-Michele-Ossana
https://www.visittrentino.info/it/guida/da-vedere/castelli/castello-san-michele_md_2378
Nota: Le fotografie a corredo dell´articolo sono state reperite in diversi siti Internet.