Il senso della vita, di Renzo Montagnoli
Il senso della vita
di Renzo Montagnoli
Oggi, domenica 18 febbraio 2024, c´è una nebbia fitta, così come ieri e l´altro ieri, talmente concentrata che verrebbe voglia di provare a squarciala con un coltello. E´ uno di quei giorni di un inverno che già sembra volgere alla primavera in cui si resterebbe volentieri a letto, a poltrire, a crogiolarsi nel tepore delle lenzuola, ma ci si alza, perché c´è sempre qualcosa da fare e, se non c´è, lo si trova. Io ho così trovato la necessità e la voglia di buttare giù due righe, una riflessione e non certo un racconto. Al risveglio, come il sacerdote che legge il breviario, rileggo una o al massimo due paginette di un libro di Mario Rigoni Stern; si tratta di Stagioni, il primo che mi ha fatto conoscere questo grande scrittore e che per me è stata una folgorazione, una voce che mi è entrata dentro e che ha contribuito in modo determinante a confermare il mio senso della vita. Il narratore di Asiago, prima ancora che autore di romanzi e racconti di grande valore, è un filosofo che dall´osservazione della natura, dal rispetto per essa ha compreso che nell´ordine perfetto del creato l´uomo deve attingere per i suoi bisogni da ciò che lo circonda, ma non deve sfruttarlo, non deve distruggerlo, perché finisce con il recare rovina a se stesso. " Baita: sogno di chi era lontano dagli alpeggi per emigrazione o guerra. Parola indoeuropea, scriveva Primo Levi. << Ghe rivarem a baita?>>, chiedevano in Russia gli alpini del mio plotone. Siamo rimasti in due. Le baite non ci sono quasi più. Baita delle Rose, scrivono sui cancelli delle seconde case, o Baita Restaurant, o Baita Dépendance. Per noi era un sogno su un po´ di strame."
La baita, la casa, il rifugio sicuro ove sta la famiglia, dove ci sono gli affetti, una parola che ha un valore pregnante e non banale quando si tratta della seconda casa, perché la vera casa è una sola, come l´autentica famiglia.
Tutte le pagine di questo libro sono un invito alla riflessione, come quelle sui nidi di calabroni, sul lavoro operoso dell´uomo che taglia il fieno e lo mette ad asciugare, come la natura che di continuo cambia con le stagioni per restare sempre se stessa, se non ci si mettono di mezzo gli uomini. In Mario Rigoni Stern ci sono pochi, ma fondamentali valori, quali l´amicizia, la solidarietà, ma sopra tutti l´amore sconfinato per la natura, capace di nutrire il corpo e l´anima, sempre che la si rispetti, a patto che si abbia la consapevolezza di esserne solo parte, a condizione di non rompere un equilibrio perfetto.
Come ho detto mi bastano una pagina o al massimo due e così, quando faccio colazione bevendo una tazza di caffè, avverto che ho già saziato la mia anima, sono pervaso da un senso di serenità a cui mi aggrappo per tutta la giornata.