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Echi d’infanzia, di Donatella Nardin

Echi d’infanzia, di Donatella Nardin

Echi d´infanzia

di Donatella Nardin



Echi d´infanzia saliti alle labbra

come una dolcissima preghiera:

c´erano rose di neve ai lati

della capanna, due pecore

e un pallido sole nelle pupille

leggere.

Le contornava un angelo biondo

di cartapesta che profondo

cantava il mistero nella stanza

dei freddi risvegli orientata

verso l´innocenza più pura.

C´erano semplici parole in bianco

e nero che con pudore

si concedevano alla tenerezza:

innervava il mattino un´aria

chiara, pungente, tra i ceppi ardenti

- la sera - un insolito profumo

di pace, di muschio fresco

e di mandarini.

C´era un´indicibile luce attorno

al Bambino deposto sulla paglia

di un Presepe fatto di poche

piccole cose preziose, immense

e grate nell´amore come

nella più accesa spiritualità.