Al soldato sconosciuto
di Renzo Montagnoli
Là sulla rupe, ove tanti riposano in eterno
c’è una lapide senza nome, ma solo un’iscrizione
lunga e assai sbiadita che sempre
è più difficile comprendere.
Ma io la leggo bene perché sempre
è stata impressa nel mio cuore:
“Non sappiamo chi tu sia, soldato
austriaco sconosciuto, ma l’aver trovato
quel che di te restava con la schiena
contro un albero e nelle mani
la fotografia di una donna con bambino
ci ha fatto sentire a te vicino.“
Nel silenzio s’ode solo il vociare
del torrente che sotto la rupe scorre
e come sempre commosso vorrei
aggiungere due o tre parole:
“Riposa ora fra noi uomo che nel momento
dell’addio hai voluto tener stretto quel che
per te era più caro, ancor più caro di
quella vita che stava correndo via.”
A questo punto è d’obbligo un mio
silenzio da aggiungere al silenzio
Si inumidiscono i miei occhi
e fra le lacrime sfuma un volto ignoto
solo immaginato un uomo che lì
si è dal mondo accomiatato senza odio
ma solo con l’amore per chi lontano
l’avrebbe ormai aspettato invano.
Ritornerò ancora in questo spazio angusto,
continuerò a leggere di uomini e di donne
che qui vissero e morirono, gente di un paese
tra i monti, a cui il mio cuore ormai appartiene.
Da Un paese tra i monti