L'intervista di Salvo Zappulla a Romana Petri, autore di Le serenate del Ciclone, edito da Neri Pozza
Intervista di Salvo Zappulla a
Romana Petri, autore di Le serenate del
Ciclone, edito da Neri Pozza.
Cara Romana, Il “Ciclone” mi ha travolto, sono ancora stordito da tanta
bellezza. Dopo questo romanzo i conti sono chiusi con lui? O uno
dei due è ancora in debito?
Questo romanzo
è nato dalla profonda mancanza che sentivo di mio padre anche dopo tanti anni
dalla morte. È stato un modo per tornare ad avere a che fare con lui quotidianamente
per la durata della scrittura. A libro finito è stato un po' come perderlo una
seconda volta. Conti in sospeso non ce n'erano. Nella breve vita che abbiamo
condiviso, le parole e i chiarimenti non sono mancati. E direi che nessuno di
noi due era in debito con l'altro. Posso solo dire che la mancanza persiste.
L'eredità più grande che ti ha lasciato Mario Petri
Difficile
scegliere. Io credo di essere un'insieme di eredità che lui mi ha lasciato. Ma
se proprio deve essere una sola, allora direi quella di non scendere mai a
compromessi. È una qualità esosa, ma di certo gliel'ho ammirata moltissimo.
Prova a chiudere gli occhi, ritrovarti davanti il Ciclone e a spiegargli
chi è oggi Romana Petri scrittrice.
Non gli
parlerei della scrittrice, ma della figlia che non ha visto. Gli racconterei
tutte le tappe della mia vita. Più di tutto gli parlerei della mia maternità,
di cosa ha significato e continua a significare per me essere diventata e
continuare ogni giorno a divenire madre.
Dove sta andando il mondo dell'editoria?
L'editoria sta
commettendo da troppo tempo l'errore di puntare sul lettore occasionale. Per il
momento questa scelta continua a pagare, ma alla lunga reggerà solo chi
continua a puntare sul lettore forte e sulla letteratura di buona qualità.
Qualche anno addietro sei stata a Siracusa per presentare “Tutta la vita”,
che ricordi ti sono rimasti di quella serata? E che impressione hai riportato della città?
Siracusa
è una città di rara bellezza. Ricordo un'accoglienza formidabile, l'affabilità
di Simona Lo Iacono che aveva organizzato la
presentazione, l'affluenza del pubblico. Insomma, la grande e notoria
generosità siciliana. Purtroppo quella è stata la mia unica presentazione in
Sicilia.