Nuvole rosse sotto il mare
di Antonio Tenisci
Edizioni Solfanelli
www.edizionisolfanelli.it
Narrativa romanzo
Collana Pandora
Pagg. 328
ISBN 978-88-7497-761-1
Prezzo € 22,00
Destini incrociati
“…David trovò riparo a ridosso dei carri.
Ansimando, alzò lo sguardo sulle nubi che si muovevano minacciose
verso la costa. La luce scarlatta del sole le illuminava, avvolgendole
in una strana quiete.
Ai
suoi occhi parevano osservare la città dall'alto, specchiandosi turbate sulla
distesa d'acqua ancora calma, quasi desiderose di
tuffar visi dentro pur di non assistere a quell'assurda follia. Speravano,
forse, di affondare lentamente, simili a un immenso tappeto di nuvole rosse
sotto il mare…”
Ortona, piccola città in provincia di
Chieti, è anche conosciuta come La
Stalingrado d'Italia, perché, nel corso del secondo conflitto mondiale,
essendo sita all'inizio della linea difensiva Gustav, fu ripetutamente
bombardata, rasa quasi al suolo e divenne il teatro di una battaglia fra le
truppe naziste e quelle alleate.
Antonio Tenisci,
con questa sua opera prima Nuvole rosse sotto il
mare, ha voluto rievocare il martirio di questa cittadina, con scrupolo e
rigore storico, ma senza scrivere un saggio, bensì innestando sui fatti
realmente accaduti le storie, di fantasia, di alcune persone, i cui destini
finiranno per incrociarsi, per lo più in modo tragico.
Il tutto inizia dopo l'armistizio,
nella notte fra il 9 e il 10 settembre, con la fuga della famiglia reale dei
Savoia, che appunto a Ortona si imbarca su una nave
militare italiana per raggiungere il porto di Brindisi, ormai in mano agli
alleati.
Fuggito il monarca senza nulla aver
disposto per l'impiego delle nostre truppe contro la prevedibile reazione
tedesca, le truppe di Kesserling s'impadroniscono
dell'Italia e giungono anche nella cittadina abruzzese che intendono utilizzare
come caposaldo per fermare, o almeno rallentare, l'avanzata dei soldati
anglo-americani.
Si combatterà in città e per questo
squadre di genieri cominceranno a demolire con gli esplosivi sia il porto
peschereccio che le case del corso centrale.
Inizia così la battaglia di Ortona, con
gli abitanti che non sanno dove andare (molti raggiungeranno le colline
adiacenti e non pochi resteranno nelle loro abitazioni, nascosti in cantina,
con tutti i disagi e i pericoli di un combattimento in corso).
In questo contesto
si inseriscono le storie di alcuni essere umani, fra i quali quelle del
fanatico nazista Otmar e del più mite commilitone Waldo, quelle del tenero e giovanile amore fra Masetto e Laura, due ragazzi costretti dalle necessità a
maturare anzitempo, delle loro famiglie, del parroco della Cattedrale e di due
militi canadesi.
Per quanto in origine vicende autonome
piano piano finiranno per convergere fino a
incrociarsi, con esiti diversi. Ovunque impera l'orrore della guerra, sotto un
cielo inclemente che rovescia acqua di continuo, fra gli scoppi degli esplosivi
dei genieri tedeschi e quelli delle bombe degli alleati, sotto il crepitio dei
mitragliatori di chi combatte fra le macerie.
Il romanzo inizia con un ritmo lento,
più che altro necessario per caratterizzare i protagonisti, ma poi, mano a mano che si avvicinano i giorni degli scontri, c'è
un'impennata, una corsa continua, un crescendo rossiniano che avvince, ma anche
sconvolge il lettore, partecipe, suo malgrado, dell'orrore che scorre davanti
ai suoi occhi, in una tensione esasperante.
Sembra di essere in mezzo alla
battaglia, ora con i poveri ortonesi rinchiusi in cantina, ora con i
paracadutisti tedeschi che lottano all'ultimo sangue, ora con le truppe
canadesi che, giustamente timorose, avanzano con la massima prudenza.
E' proprio in questo lungo squarcio di
scontri, di avanzate e ritirate che è possibile notare l'ottimo stile
dell'autore, più predisposto a narrare dei forti contrasti che degli aspetti
intimi, pur tuttavia non tralasciati.
E nell'età dell'innocenza si sviluppa tenero e appassionato l'amore fra Masetto e Laura, di fatto i due principali protagonisti, in
netto contrasto con l'odio mortale che serpeggia nella città.
Si arriva così all'epilogo, uno di
quelli che il lettore non vorrebbe mai leggere, e qui è inevitabile un'ondata
di commozione che stringe la gola. In quattro righe Tenisci
fa esplodere la tensione accumulata in lacrime amare, come a dirci che la
guerra non ha né vinti, né vincitori, ma solo
sconfitti.
Da ultimo mi preme evidenziare la
riuscitissima copertina di Vincenzo Bosica, con quel
soldato di spalle che avanza fra le macerie verso la cupola, sventrata e a terra, della
cattedrale, una meravigliosa sintesi del contenuto del libro.
Nuvole
rosse sotto il mare è un ottimo romanzo e quindi la lettura è senz'altro
raccomandata.
Antonio Tenisci, classe 1968, vive a Ortona, in
Abruzzo, dopo anni di lavoro tra Roma e Napoli.
Sposato, con due figli, è consulente informatico.
Ha partecipato a diverse conferenze per importanti società
informatiche e scritto su alcune riviste del settore.
Alcuni dei suoi racconti sono stati
pubblicati in raccolte di genere storico e fantasy. Un suo racconto è presente
nell'antologia 365 racconti per la fine del mondo
(Delos Books, Milano 2012)
a cura di Franco Forte.
Nuvole Rosse Sotto il Mare è il suo primo romanzo.
Renzo
Montagnoli